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sabato 26 gennaio 2013

Giornata della memoria: un bel titolo per una tesina


Ricevo dall'amico  Enzo Zatta, genero di Delfina Borgato, la seguente mail: Ciao Giovanni, mi spiace ma, ho visto solo oggi i tuoi due post su Delfina e Maria Borgato sul blog, Pronto anziano. Grazie!
Ti scrivo anche per informarti che Delfina Borgato, alla veneranda età di 85 anni, sarà a Roma la mattina del giorno 27 prossimo, come ospite della rete televisiva tv2000, in un programma dedicato alla Giornata della Memoria.
Io invece quella mattina alle ore 10.00 sarò al Museo dell'Internato Ignoto di Terranegra alla cerimonia della Giornata della Memoria e alla consegna di medaglie d'onore conferite dal Capo dello Stato a militari e civili deportati in lager nazisti. 
Casomai ci vediamo, ti saluto caramente Enzo Zatta
Grazie Enzo, per avermi ricordato la data del 27 gennaio. Ricordo che Enzo è autore del libro dal titolo: La staffetta. Delfina Borgato ex deportata a Mauthausen, che ho postato nel blog. Desidero ricordare anche le tre sorelle Martini, zie dell'amica Gabriella: Teresa, Liliana e Lidia. Sempre di Padova, tutte e tre aderenti alla Resistenza, le prime due ex deportate assieme a Maria e Delfina Borgato. Si veda il post "Le Rose di Ravensbrück".  
Anche la dinamica Rosanna Bettella, segretaria dello SPI-CGIL di Padova mi ha mandato una mail sulla Giornata della memoria: Buongiorno a tutti voi, lo SPI sarà in piazza domenica 27 gennaio, dalle ore 18.00, a Padova a fianco degli studenti, nel’ambito delle manifestazioni per il Giorno della Memoria.
Vi inviamo il volantino dell’iniziativa, con preghiera di divulgarlo, invitandovi a partecipare e a sensibilizzare amici e amiche sul tema, purtroppo sempre attuale, dell’Olocausto.  

Trovo nel sito delle Nazioni Unite questa descrizione sull'istituzione della giornata.

"Negare fatti storici, soprattutto su un tema così importante come l'Olocausto, non è solo non accettabile. Non è più sopportabile chiedere l'eliminazione di qualsiasi Stato o qualsiasi persona. Vorrei che questo principio fondamentale sia rispettato sia nella retorica che nella pratica da parte di tutti i membri della comunità internazionale" (Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon).
Rifiutando ogni negazione dell'Olocausto come evento storico, in tutto o in parte, l'Assemblea Generale ha adottato all'unanimità una risoluzione (A/RES/60/7) che condanna "senza riserve" tutte le manifestazioni che si verificano di intolleranza religiosa, istigazione, molestia o violenza contro persone o comunità basate sull'origine etnica o credo religioso.
La risoluzione delle Nazioni Unite ha dichiarato il 27 gennaio - l'anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz - come Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell'Olocausto e ha esortato gli Stati membri a sviluppare programmi educativi per instillare la memoria della tragedia nelle future generazioni e per prevenire che il genocidio si verifichi di nuovo. Ha chiesto al segretario generale delle Nazioni Unite di definire un programma di sensibilizzazione sul "Olocausto e le Nazioni Unite", nonché istituire misure per mobilitare la società civile per la memoria della Shoah e l'istruzione, in modo da aiutare a prevenire futuri atti di genocidio.
L'Olocausto è stato un punto di svolta nella storia, che ha indotto il mondo a dire "mai più". Il significato della risoluzione A/RES/60/7 è ricordare i crimini del passato con un occhio rivolto al futuro per impedire che accada di nuovo.

Riporto anche i due articoli della Legge 20 luglio 2000, n. 211 che ha istituito in Italia ufficialmente tale giornata.
"Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti" (Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2000)
Art. 1.
1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2.
1. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.

3 commenti:

  1. Una compagna di avventura, Clara, mi ha segnalato questa bellissima poesia attribuita al pastore protestante tedesco Martin Niemöller, oppositore del nazismo. E' attribuita a lui,anche se spesso viene erroneamente citato come autore Bertolt Brecht. Fa riferimento al pericolo dell'apatia di fronte ai primi passi dei regimi totalitari. La poesia è ampiamente citata, tuttavia la sua origine è incerta e le parole precise rimangono controverse. Ci sono diverse versioni, a seconda dell'ordine con cui vengono citati quelli da prendere: zingari, comunisti, socialisti, ebrei, cattolici, testimoni di Geova, malati incurabili, etc. E' stato internato da Hitler in un campo di concentramento. Ecco la versione che comincia con gli zingari.
    Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
    e fui contento perché rubacchiavano.
    Poi vennero a prendere gli ebrei
    e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
    Poi vennero a prendere gli omosessuali
    e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
    Poi vennero a prendere i comunisti
    e io non dissi niente, perché non ero comunista.
    Un giorno vennero a prendere me
    e non c'era nessuno a protestare.

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  2. Per vedere il video di una studentessa sulla poesia,lo aveva preparato per una tesina, anche se aveva scritto che l'autore era Bertolt Brecht: http://www.youtube.co/watch?v=Cs8hYB2lHjc

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  3. Oggi 27 gennaio, Giorno della memoria, costretto a riposo dall'influenza con febbre, nonostante il vaccino, ho lavorato al computer e ho guardato la tv. I canali televisivi hanno trasmesso diversi film dedicati alla Shoah e ai campi di concentramento. Ho visto con viva partecipazione quello su Mafalda di Savoia - Il coraggio. Una fiction televisiva, prodotta in due puntate sulla vita della Principessa Mafalda, girato nel 2005. La fiction è stata liberamente tratta dalla biografia storica di Cristina Siccardi (Paoline Editoriale Libri, Milano, 1999 - Fabbri Editori-RCS Libri, Collana Le grandi biografie, Milano, 2000). Il titolo: Mafalda di Savoia - Il coraggio. Il regista è Maurizio Zaccaro e gli interpreti Stefania Rocca, Clotilde Courau (moglie di Emanuele Filiberto di Savoia e pronipote acquisita della principessa-martire), Franco Castellano, Johannes Brandrup.
    La produzione si è avvalsa della consulenza storica di Maria Gabriella di Savoia, per ricostruire al meglio gli scenari e le atmosfere dell'epoca. Mafalda di Savoia (Roma, 19 novembre 1902 – Buchenwald, 28 agosto 1944) fu principessa d'Italia (in quanto secondogenita del re d'Italia Vittorio Emanuele III e della regina Elena del Montenegro) e contessa d'Assia-Kassel per matrimonio. Il 23 settembre 1943, all'improvviso, venne arrestata con un tranello e imbarcata su un aereo con destinazione Monaco di Baviera, fu trasferita poi a Berlino e infine deportata nel Lager di Buchenwald, dove venne rinchiusa nella baracca n. 15 sotto falso nome (Frau von Weber).

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