Ho acquistato un integratore proteico, sono un
gastrectomizzato, nelle farmacie costa 70€, online con lo sconto del 15%, 59€. Mi
è arrivato per posta nel giro di qualche giorno, ho risparmiato 11€; zero spese
di spedizione per importi superiori ai 50€. Lo spediva una farmacia di una
città italiana. Ho corso dei rischi? Non era un medicinale! Si possono
acquistare online medicine che richiedono la ricetta del medico?
Acquistare
farmaci on-line: quali sono i rischi? (da Saninforma)
L'offerta di farmaci on-line è un fenomeno conosciuto da
tutti coloro che dispongono di una casella di posta elettronica: sono
innumerevoli gli spam che ogni giorno invitano all'acquisto via web di
medicinali ben noti per trattare i disturbi più disparati, da quelli più lievi
(emicrania, mal di pancia..) a quelli più seri (depressione, impotenza..), ma
anche per eliminare la calvizie, per dimagrire, migliorare le prestazioni sportive
e, recentemente, persino per combattere l'influenza suina. Cosa ancora più
grave, vi sono siti che propongono "medicinali", o prodotti
"naturali", per curare malattie gravi, persino i tumori.
Comprare farmaci online può essere una forte tentazione
perché si evita di andare in farmacia o fare la fila dal medico per avere la
ricetta, perché si pensa di spendere meno, perché non si deve provare imbarazzo
nel richiedere certi prodotti. Ma, trattandosi di rimedi che possono
interferire sulla nostra salute è bene conoscere i rischi cui ci si espone
acquistandoli attraverso internet.
Si legga anche dal sito dell'AIFA il progetto
Fakeshare. Il Direttore Generale AIFA, Luca Pani: «La vendita online di farmaci contraffatti o
pericolosi è un fenomeno che va affrontato a livello globale. L’AIFA, che è da
sempre in prima linea con ottimi riscontri su questo fronte, con il progetto
europeo FAKESHARE si fa promotrice di un innovativo modello di collaborazione e
di scambio di informazioni a livello internazionale».
Dopo queste premesse, ecco l'interessante post dal titolo
"L’assassinio di massa dei farmaci
contraffatti" che ho trovato nel blog di Umberto Veronesi.
L’assassinio di massa dei farmaci contraffatti (Pubblicato il 07/11/14 nel blog del prof.
Umberto Veronesi)
Un business da 200
miliardi di euro e un milione di morti l'anno. Qualcosa di peggio di una
semplice frode
Internet «imago mundi».
Cioè Internet nella sua intera natura di realtà che ripete il bene e il male
della vita. Un mondo in cui bisogna avventurarsi senza nascondersene i
pericoli. Non c’è soltanto Wikipedia che forse sta realizzando il sogno
dell’Illuminismo sulla massima diffusione delle conoscenze. Non ci sono
soltanto le opportunità di far conoscere al mondo intero, a milioni e milioni
di persone, il luogo e il momento in cui si sta uccidendo l’uomo e umiliando la
libertà. Non ci sono soltanto Google e gli altri motori di ricerca che ti
mettono sotto gli occhi foreste incantate e capolavori dell’arte. C’è anche
l’ondata di piena delle perversioni sessuali in cerca di vittime (vedi la
pornopedofilia), e c’è la lotta selvaggia dei profitti criminali.
E’ il caso dell’enorme
business dei farmaci contraffatti, che secondo alcune stime provocano ogni anno un milione di morti.
E chi è alla guida di questo traffico che si presenta con i toni accattivanti
della pubblicità? E’ la malavita organizzata, che ricava da questo mercato 200 miliardi di euro all’anno, una cifra superiore a quella
dello spaccio di cocaina. Nelle notizie che si susseguono, forse non è stata
sottolineata a sufficienza l’indubitabile guida delle mafie internazionali, che
hanno scoperto una miniera d’oro nell’ingenuità della gente o nel disperato
bisogno di farmaci per curarsi.
In realtà i mercati dei
farmaci contraffatti sono due. Il primo riguarda i Paesi più evoluti, il secondo
si espande nella desolazione dei Paesi poveri.
Nei primi, i farmaci
contraffatti trovano il loro target negli acquirenti sedotti dai prezzi
convenienti: la pillola blu contro l’impotenza
costa in Internet 60 centesimi di euro contro i 15 euro del prezzo in
farmacia, e bisogna mettere in conto in questo rischioso fai-da-te anche la
comodità di saltare la
visita medica. Nei secondi, a volte il mercato dei farmaci contraffatti
si presenta addirittura sotto le specie di un’offerta umanitaria, che sembra
rendere disponibile una cura contro flagelli endemici; contro l’Aids, la
tubercolosi, la malaria. Questo discorso
- sia chiaro - non riguarda i farmaci prodotti con grandi sforzi dai
governi di nazioni povere che si sono battute con determinazione e coraggio
contro l’ostacolo dei brevetti.
Occorre ragionare sulla
sostanza del problema. I farmaci contraffatti sono farmaci prodotti senza
osservare le norme che regolano in modo stringente la produzione del prodotto
autentico. Sono per così dire farmaci «in maschera», che promettono senza
mantenere, e che sono a buon mercato proprio perché la loro produzione ha costi
irrisori. Ci vorrebbe un po’ di sensata diffidenza: se un chilo di carne – poniamo – ha un prezzo
tot, che carne sarà quella che viene venduta a un decimo di questo valore?
Fatti salvi tutti i ragionamenti sui costi di distribuzione dei farmaci
«regolari» e sui profitti ricercati dall’industria, stupisce che gli acquirenti
dei farmaci contraffatti non si chiedano il perché di prezzi tanto bassi.
E così le mafie
internazionali (forti anche del fatto che è impossibile sottomettere a
controlli questo mercato parallelo) continuano
a realizzare profitti miliardari sulla salute della gente. E’ bene dirlo
con fermezza e a voce alta: questi prodotti sono pericolosi, anzi
pericolosissimi. Si può avere una pericolosità legata al principio attivo
(addirittura «tagliato» per guadagnare di più, o del tutto diverso da quanto
dichiarato nel foglietto illustrativo), agli eccipienti (che possono essere
tossici o soggetti a rapida degradazione) al confezionamento (che non rispetta
i princìpi di sicurezza e di qualità), e infine alla conservazione: esiste un
florido traffico di medicinali scaduti, che per vie traverse finiscono nelle
mani dei trafficanti mafiosi, e rinascono a nuova vita con una sapiente
rietichettatura.
Il peggio succede nei
Paesi poveri, ed è qui, molto probabilmente, che si verificano e si
moltiplicano i decessi, fino ad arrivare al milione di morti di cui si parla
con spavento. In molti casi, è stato accertato
che i farmaci non contengono affatto il principio attivo, o questo è
tanto diluito da non conservare più alcuna efficacia. Così, centinaia di
migliaia di poveri cristi vanno verso la morte illudendosi di curarsi, mentre
la malattia, lungi dall’essere fermata, acquista virulenza e diffonde il
contagio. In questi luoghi sventurati non si tratta di godere la sessualità con
il Viagra o di scolpirsi i muscoli con gli anabolizzanti, ma ci si rivolge al
farmaco per salvarsi la vita.
E allora, dobbiamo
prendere coscienza che quella dei farmaci contraffatti non è una semplice
frode, ma un assassinio di massa. Con un clic per fare l’ordinazione via
Internet, diciamo di sì alle Mafie.