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lunedì 30 maggio 2011

Casa di riposo o badante?

Il genero di una signora di 76 anni, ricoverata in Ospedale e in procinto di essere dimessa, ma in condizioni di non autosufficienza, ci chiede se è preferibile inserirla in una casa di riposo o tenerla a casa facendola assistere da una badante. Esaminiamo la questione sia dal punto di vista economico, sia da quello umano.
Dal punto di vista economico prendo ad esempio le rette e i costi per l'ospitalità della Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus - Centro Residenziale San Giovanni in Monte (provincia di Vicenza) che trovo nel sito http://www.casediriposovicenza.it/. Moltiplicando la retta minima giornaliera di 51,16 € per persone non autosufficienti con impegnativa di residenzialità per 30 giorni ottengo la retta mensile = 1534,48 €,  se moltiplico la retta massima di 56,43 x 30 =1692,90. A questa cifra, a seconda della casa di riposo,  bisogna aggiungere altre spese (ad esempio per il lavaggio della biancheria).. Che cos'è l'impegnativa di residenzialità? La Regione Veneto atribuisce ad ogni ULSS un certo numero di "Impegnative di residenzialità" l'anno. L'Impegnativa di residenzialità significa che la quota di rilievo sanitario della retta del Centro di Servizio viene pagata dal Servizio Sanitario Regionale.
L'Impegnativa di residenzialità viene assegnata dall'ULSS al cittadino (residente nell'Ulss) quando questi, trovandosi al primo posto utile in Graduatoria Unica di Residenzialità, accetta un posto letto disponibile in uno dei Centri di Servizio (così si chiamano ora le case di riposo) della Regione Veneto o di altre Regioni.
Il cittadino, una volta diventato titolare dell'Impegnativa di Residenzialità, può cambiare Centro di Servizio, chiedendo il nulla osta all'UVMD (1) (modulo). Tale trasferimento è subordinato alla disponibilità di posti letto nel Centro di Servizio richiesto. L'Impegnativa di Residenzialità è regolata dalla DGRV n. 3632 del 13 dicembre 2002 e dalla DGRV n. 394 del 20 febbraio 2007. Così si spiega la differenza economica nella tabella tra posti letto convenzionati e no (le note sono di Giovanni).
(1) U.V.M.D. (Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale ) rappresenta la porta unica di accesso alla rete dei servizi socio-sanitari regionali, con il compito di valutare la domanda, definire la miglior soluzione assistenziale possibile e di avviare una "presa in carico". Nel fornire le proprie risposte l'Unità Valutativa tiene conto della necessità di analizzare la persona in tutte le sue dimensioni (biologica, relazionale, socio-ambientale, ecc.) da parte di diverse figure professionali (medico, assistente sociale, psicologo, ecc.), appartenenti a servizi diversi (Azienda ULSS, Comuni, ecc.). Il distretto socio-sanitario garantisce attraverso l'U.V.M.D. l'inserimento dell'assistito nella rete dei servizi sanitari e socio-sanitari presenti a livello territoriale (servizio infermieristico, assistenza domiciliare programmata del Medico di Medicina Generale, assistenza domiciliare integrata, servizi di accoglienza diurna e residenziale, contributi economici, ecc. ). Essa diventa anche strumento di verifica del progetto e della sua esecuzione. La domanda di attivazione dell'U.V.M.D. può essere inoltrata presso le segreterie delle sedi distrettuali, dalla persona interessata o da un familiare, dall'assistente sociale del Comune o dell'ULSS, dal Medico di Medicina Generale, dai responsabili dei servizi ULSS territoriali o Ospedalieri.


Chi è il case manager?
Il case manager è il referente del caso, garantisce la
presa in carico dell’utente e della sua famiglia favorendo
la partecipazione attiva dell’utente, il coordinamento
e la continuità tra i servizi



















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Rette e costi per l'ospitalità (Centro Residenziale San Giovanni in Monte - provincia di Vicenza)

Retta minimaRetta massima
Posti letto convenzionati per persone non autosufficienti (con impegnativa di residenzialità)€ 51,16€ 56,43
Posti letto NON convenzionati per persone non autosufficienti (senza impegnativa di residenzialità)€ 71,05€ 71,05
Posti Letto per persone autosufficienti€ 44,00€ 65,00
(Dati Aggiornati al 14 aprile 2011)


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Quanto costa una badante full time vitto e alloggio compreso?

Se decidi di prendere una badante ti conviene consultare il sito di info badanti http://www.venetoimmigrazione.com/Default.aspx?alias=www.venetoimmigrazione.com/badanti
   
Lo Sportello territoriale di Padova
si trova in zona Stanga Sottopassaggio Saggin, 5 - 35100 Padova, tel. 049. 8201751
orari di apertura: tutte le mattine 9.30 - 12.30   Mart-Gio 14.30 - 17.00
 


Costi minimi di una badante 
(dal sito http://www.assistere.net/06badanti3.html)
Non è facile trovare in internet una cooperativa che indichi i costi.
  • IL COSTO DI UNA BADANTE CONVIVENTE – su anziano/a non autosufficiente (livello CS) 1386,98 euro mensili è il costo complessivo mensile di una badante convivente, a tempo pieno, per l’assistenza di una persona non autosufficiente - livello CS. (Nella tabella si può vedere il dettaglio delle spese a carico del datore di lavoro).


MENSILE A 54 ORE


PAGA LORDA
885,10
CONTRIBUTI
175,50
FERIE
84,44
TREDICESIMA MENSILITÀ
84,44
T.F.R.
82,50
12 FESTIVITÀ LAVORATE *
55,00
GESTIONE LAVORATORE**
20
TOTALE
1386,98



  • IL COSTO DI UNA BADANTE CONVIVENTE -  su anziano/a autosufficiente 1257,13 euro mensili è il costo complessivo di una badante convivente non formata, a tempo pieno, per l’assistenza di una persona autosufficiente -livello BS. (Nella tabella si può vedere il dettaglio delle spese a carico del datore di lavoro).
MENSILE A 54 ORE


PAGA LORDA
780.97
CONTRIBUTI
175,50
FERIE
75,76
TREDICESIMA MENSILITÀ
75,76
T.F.R.
74,14
12 FESTIVITÀ LAVORATE *
55,00
GESTIONE LAVORATORE**
20
TOTALE
1257,13



*Sono considerate festive le giornate riconosciute tali dalla legislazione vigente; esse attualmente sono:
1° gennaio – 6 gennaio – lunedì di Pasqua – 25 aprile – 1° maggio – 2 giugno – 15 agosto – 1° novembre – 8 dicembre – 25 dicembre – 26 dicembre – Santo Patrono.

**La gestione comprende le seguenti attività:
Elaborazione e stampa cedolino di paga; elaborazione e stampa CUD; assunzione; cessazione; stampa prospetto TFR in caso di liquidazione.



Cosa bisogna sapere sulle badanti (dallo stesso sito)
NON CORRETE RISCHI: LA LEGGE È MOLTO SEVERA!
Sanzioni a carico del datore di lavoro
Il datore di lavoro che assume alle sue dipendenze un lavoratore domestico privo del permesso di soggiorno è passibile di condanna penale che comporta l’arresto da tre mesi a un anno ed un’ ammenda di 5.000 euro per ogni lavoratore assunto. A partire dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge n. 92 del 2008 la sanzione consisterà nella condanna alla reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa di 5.000 euro per ogni lavoratore impiegato.
Alla sanzione penale si aggiunge la sanzione amministrativa nella misura da euro 1.500 a euro 12.000 per ciascun lavoratore, maggiorata di euro 150 per ciascuna giornata di lavoro effettivo. L'importo delle sanzioni civili connesse all'omesso versamento dei contributi e premi riferiti a ciascun lavoratore di cui al periodo precedente non può essere inferiore a euro 3.000, indipendentemente dalla durata della prestazione lavorativa accertata.

Disposizioni contro gli omessi versamenti di contributi
(Legge 11 Novembre 1983, n. 683) " Il legislatore prevede il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali operate dal datore di lavoro sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, sancendo la punibilità con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a Euro 1032,91."

Inoltre i contributi previdenziali sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi
Per chi assume una colf o una badante sono previste le seguenti deduzioni e/o detrazioni fiscali:
• Per la Colf: il datore di lavoro può dedurre dal proprio reddito, per un importo massimo di 1.549,37 euro l'anno, i contributi previdenziali obbligatori versati per la colf. A tal fine è tenuto a conservare le ricevute dei bollettini Inps (l'importo massimo deducibile è fisso e non varia in base ai redditi dichiarati).
• Per la Badante: il datore di lavoro può detrarre dall'imposta lorda il 19% delle spese, per un importo massimo di 2.100 euro l'anno, sostenute per gli addetti all'assistenza di persone non autosufficienti. La detrazione spetta al soggetto non autosufficiente o ai familiari che sostengono la spesa (si può usufruire di tale detrazione se il reddito complessivo non supera 40.000 euro).
La deduzione fiscale per la colf si può sommare alla detrazione prevista per la badante e viceversa.


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Trovo  in Yahoo Answers queste risposte alla domanda quanto costa una badante: Io ne presi una tramite un'agenzia specializzata (che ti libera da problemi, se non ti piace te ne manda una nuova, se si ammala manda una sostituta, ha già inclusi nel prezzo assicurazione, contributi e tredicesima) che *nota bene* costa di più di quello che costerebbe prendendo direttamente una persona senza intermediari e pagavo (notte e giorno, liberi il giovedì pomeriggio e la domenica ed i giorni di festa) 1100 euro.
Se ti rivolgi direttamente ad una persona... si parte da 700/800 euro sui quali calcolare contributi, assicurazione etc.!



Altra risposta: Per trovarla ti consiglio di rivolgerti ad un'agenzia specializzata in modo che non dovrai preoccuparti della parte burocratica.
Poi cerca di farle un colloquio tu x vedere se è una persona paziente e gentile e coinvolgi anche l'anziano/a nella scelta della badante (questo è molto importante).
Per il costo dipende da molti fattori: l'anziano/a è autosufficiente o no, dalle esperienze precedenti della badante, dalle sua capacità, ecc. comunque il costo mensile parte dagli 800euro incluso vitto e alloggio.
Un consiglio che mi sento di darti è di scegliere una badante che parli fluentemente italiano perchè x una persona anziana è stressante cercare continuamente di farsi capire o di interpretare un italiano "stroppiato".



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Dal punto di vista umano: Badante o Casa di riposo
Non è difficile trovare in internet (Yahoo Answers) mail come questa che descrivono situazioni umane complesse - Badante giorno e notte o casa di riposo?
Premetto che il mio è un problema tutt'altro che facile. La questione è che entrambi i miei genitori sono molto malati, mia madre non l'ho mai vista sana ed è peggiorata negli ultimi anni, mio padre invece da pochi mesi soffre di gravi problemi cardiaci. La malattia di mio padre è stato il fattore che ha peggiorato notevolmente la nostra situazione, in quanto non è più in grado di aiutarmi ad assistere mia madre che è diabetica, pressoché cieca, completamente sprovvista di cartilagine nelle ginocchia e per questo è sulla sedia alla rotelle, oltre ad avere dei problemi di drenaggio alle gambe che costringono a farle e a cambiarle la fasciatura abbastanza spesso. Mia madre soffre tra l'altro di un brutto esaurimento nervoso da troppi anni, cosa che rende la convivenza ancora più difficile. Attualmente mio padre è ricoverato in ospedale, a causa del suo cuore che è molto ingrossato e i medici dicono che non tornerà mai più come un tempo ma che sarà un malato cronico, dovrà condurre una vita di assoluto riposo. Tra l'altro, i miei genitori non vanno d'accordo da diverso tempo e quasi ogni volta che si sentono, mio padre si arrabbia molto anche per delle sciocchezze, accusando ogni volta tachicardia. Quindi, cosa fare ora per quando mio padre verrà dimesso dall'ospedale data quest'incompatibilità che è andata creandosi? Io ho 26 anni, da quando mio padre si è ammalato non esco più di casa se non per recarmi al lavoro, che insieme all'assistenza continua che fornisco alla mia madre rappresenta tutto ciò che faccio, i momenti di svago non esistono più. Durante le ore in cui sono al lavoro, dal lunedì al venerdì, viene una badante ad assistere mia madre che però ha costi non indifferenti, 8€ all'ora dato che è tramite un'agenzia privata ma assumendole tramite lo sportello badanti del comune so che i prezzi non sarebbero molto diversi. Ora, considerato che io non posso continuare troppo a lungo per ovvi motivi e che mio padre avrà bisogno della massima tranquillità, cosa posso fare? Mandare mia madre in una casa di riposo o sostenere costi altissimi per una badante giorno e notte? Mio padre, mio fratello e sua moglie premono per una casa di riposo vicina a casa nostra, mia madre però reagisce in maniera molto violenta all'idea, non volendo abbandonare la propria casa e creando pesanti attriti in famiglia. Quale tra le due opzioni sapreste consigliarmi?

Miglior risposta - Scelta dal Richiedente (le note 1 e 2 sono di Giovanni)

In primis spero che ti giunga tutta la mia solidarietà xchè a 26 anni sopportare e supportare un macigno così grande non è da tutti , specialmente poi quando la cosa riguarda persone a te care! Allora io ti parlo come operatore assistenziale, in quanto sono un OSS (1) e lavoro da 10 anni presso un RSA (2) x terminali, alzheimer e demenze senili! Il tuo quesito è giusto ma devi considerare qualche fattore, la badante può essere un aiuto ma considera che la maggior parte non sà fare una fasciatura e non ha una minima nozione riguardo l'igiene e la medicina, se è una questione economica puoi optare x la badante in casa ...dalle mie parti con 700 euro al mese + vitto e alloggio, però l'assistita avrebbe tutto il calore della casa e dei figli e non subirebbe il trauma psicologico del ricovero in una struttura a lei totalmente estranea. Riguardo il ricovero se fatto presso un istituto qualificato (RSA) avresti a tuo favore dei professionisti e delle cure mirate.....ma il disagio dell'infermo che mai accetterà quel ricovero e mai si sentirà a casa sua. CIAO E SPERO CHE RISOLVI IL TUO PROBLEMA......TANTI AUGURI - MASSIMILIANO

(1) OSS = Operatore Socio Sanitario = L'operatore socio-sanitario è l'operatore che, a seguito dell'attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a:  soddisfare i bisogni primari della persona, nell'ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario;  favorire il benessere e l'autonomia dell'utente.

 (2) RSA = Residenza Sanitaria Assistenziale = Sono strutture residenziali (un tempo definite case di riposo) che accolgono persone anziane parzialmente o totalmente non autosufficienti. Loro obiettivo è garantire la salute fisica e il benessere psichico, promuovere l'autonomia personale, stimolare gli interessi e le relazioni sociali, garantendo la qualità di vita dell'anziano non autosufficiente o non più in grado di rimanere al proprio domicilio.

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