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venerdì 13 maggio 2011

Patente agli ultraottantenni

Facendo seguito a quanto ho comunicato nella riunione dei volontari di Pronto Anziano  del 12 maggio sul tema del rinnovo della patente agli ultraottantenni, segnalo l'articolo di Laura Bentivoglio pubblicato sul Messaggero di sabato 5 marzo 2011 e alcune mail tratte dal  blog http://www.improntalaquila.org/2011/01/04/articolo14470/.  Molte persone alle quali ho posto il problema della patente agli ottuagenari sono contrari al rinnovo, "gli anziani non devono guidare - dicono - perchè sono pericolosi". Condivido l'articolo di Gloria Capuano che riporto sotto, anche se tutte le Commissioni non sono uguali (quella di Padova è umana) ... reputo opportuno che venga semplificata la normativa per il rinnovo della patente . 
Ritengo eccessivo che un ottuagenario per rinnovare la patente possa spendere, se ricorre a un'agenzia o un'autoscuola, anche 300-400€. 
Si veda, per una più approfondita disamina della patente agli ottuagenari, anche il post del 03.05.11 e soprattutto nel sito dell'ULSS 16 la pagina web dedicata alle patenti speciali  (clicca) http://news.ulss16.padova.it/NEWS/viewarg?idarea=2&idargomento=36






«Dammi 100 euro e salti la fila»
Racket per il rinnovo delle patenti
Il business delle agenzie di pratiche auto ai danni degli ultraottantenni


di Laura Bogliolo
ROMA - «Signorì, non si deve preoccupare: lei e suo nonno rimanete a casa a dormire, a fare la fila ci pensiamo noi. Il costo del servizio? Cento euro». L’impiegato dell’agenzia di pratiche auto sulla via Tiburtina è chiaro e deciso nel rispondere alla domanda che gli facciamo: «Sono stata per ben due volte alla commissione medica di San Basilio per prenotare la visita per il rinnovo della patente di mio nonno: mi sono svegliata all’alba, ma arrivata là i numeretti erano già esauriti. Voi potete fare qualcosa?».


Sì, loro possono. «Viene qui con suo nonno che firmerà una delega - spiega l’impiegato - io ho una persona che raccoglie le prenotazioni di tutte le autoscuole del quadrante, da San Giovanni fino a San Basilio, uno che si prende un bel po’ di soldi per fare la fila».


Il Codice della Strada da settembre prevede che gli ultraottantenni debbano essere sottoposti all’esame delle commissioni mediche patenti speciali: obiettivo maggiore sicurezza in strada. Per tutta Roma e Provincia però ci sono solo tre commissioni alle quali gli anziani possono rivolgersi, commissioni già oberate perché si occupano anche del rinnovo delle patenti per chi ha problemi di invalidità o è stato pizzicato al volante dopo aver assunto droga e alcol.


Lunghissimi i tempi di attesa: se si prenota la visita in questi giorni, l’appuntamento può essere fissato anche ad ottobre. Tante le richieste. «A gennaio in soli 20 giorni abbiamo ricevuto 1.300 domande, abbiamo aumentato il numero delle sedute della commissione, ma siamo al collasso», afferma Luigi Tisei, presidente della commissione dell’Asl RomaC, al Laurentino 38. Per evitare le file estenuanti c’è chi decide di rivolgersi alle agenzie di pratiche automobilistiche che offrono il servizio «paghi e salti la fila» non solo per la commissione di San Basilio, ma anche, ad esempio, per quella di Lungotevere della Vittoria.


A San Basilio, in via di S. Benedetto del Tronto, martedì scorso alle 5.30 c’erano già dieci persone in fila: disperati ultraottantenni provenienti da tutta Roma, arrivati con i bus, che hanno aspettato oltre sette ore al freddo per arrivare davanti ai medici. «E’ il lazzaretto del Nuovo Millennio», raccontava Alessandro Arcangeli, 81 anni, sveglia all’alba per ottenere il numero 23. Le agenzie di pratiche auto mandano una persona che prende più numeri, soffiando la possibilità di prenotare la visita ai comuni mortali che dopo ore di fila si sentono dire: «Biglietti esauriti, torni domani».


L’impiegato dell’agenzia sulla Tiburtina fa un esempio: «Questa mattina (giovedì per chi legge) avevamo tre prenotazioni». «Ma so che si può prendere solo un numeretto a persona, voi come fate? Non è che rimaniamo fuori dalle prenotazioni?» chiediamo. La risposta è chiarissima: «Mai avuti problemi, e anche se ci fossero lei non si deve preoccupare, ci pensiamo noi». I 100 euro comprendono anche la proroga per guidare fino a quando non si viene sottoposti alla visita, proroga che si può ottenere pagando solo una marca da bolla da 14 euro circa presso la Motorizzazione. In altri casi si paga 130 per la prenotazione e 45 per la proroga.


Fausto Bandiera, direttore della commissione di San Basilio presso l’Asl RomaB, spiega: «Un ultraottentenne venuto qui per rinnovare la patente ci ha raccontato la sua odissea: ha girato diverse agenzie della zona, gli hanno chiesto dai 100 ai 250 euro per evitare la fila». Bandiera afferma di aver avvertito la direzione sanitaria e di aver vietato agli utenti di prendere più di un numeretto per reprimere il fenomeno degli “avvoltoi” della fila. E aggiunge: «A breve cambierà il sistema: la visita potrà essere prenotata non solo presso di noi, ma in tutti i 100 sportelli della Asl RmB».


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Riporto dal blog http://www.improntalaquila.org/2011/01/04/articolo14470/
l'articolo di Gloria Capuano, giornalista di Pace e alcune mail di familiari di anziani ai quali è stata negata la patente.
Sapete che cosa sta per accadervi? Vogliono per il rinnovo della patente auto sottoporvi a una visita d’idoneità da parte della Commissione medica locale. Fin qui poco male, voi pensate, ci faranno una visita più accurata. Ebbene non è così, una volta entrati nella spirale della Commissione voi cessate d’essere persone nonché titolari del diritto di uso della vostra auto e diventate un numero, indiscriminatamente costretti ad ottemperare a una serie di accertamenti che non avreste mai immaginato, accomunati ai cittadini affetti da qualche menomazione o da qualche vera o presunta  patologia ma non per questo a priori inidonei alla guida.
Al primo impatto con questa metodica assai poco medica perché del tutto estranea alla vera medicina che è prima di tutto conoscenza della persona nella sua totalità,  voi, esattamente come coloro in qualche modo menomati ( o presunti tali) e, ripeto, non per questo a priori inidonei alla guida, sarete colti da una grande sorpresa, increduli e stupefatti, e da uno sconfinato sconforto oltre a sentirvi profondamente offesi.
In queste commissioni chi conta è il presidente, i due medici a latere (di solito giovani) si adeguano, così che le decisioni di questo funzionario sono inappellabili, salvo la possibilità di fare ricorso in caso di rifiuto del rinnovo del documento richiesto. Da notare che tale ricorso non è praticabile perché certamente indaginoso, pesante da sopportare e dai tempi troppo lunghi soprattutto per un ottantenne.
Quel che più turba di questa commissione medica  è che non esiste alcun controllo sul suo operato.  In altre parole varcando l’uscio di una di queste strutture si entra in un limbo, in una specie di zona fuori legge alla mercé di una persona investita del diritto “di vita e di morte” del cittadino colpevole d’aver compiuto ottanta anni. Scoprirete che a nulla conta se siete lucidissimi, attivi, magari perfino impegnati in lavori di buon o di alto livello oltre ad essere scrupolosi e capaci alla guida della vostra vettura, l’età vi condanna a priori, siete degli indiziati inidonei alla guida.
Ciò che stupisce ancora di più è che queste commissioni differiscono l’una dall’altra. Ma non si allude soltanto alla diversità di giudizio tra i diversi commissari, ciò che costituisce già una turbativa, ma soprattutto al dato di fatto che nei diversi luoghi del Paese vigono regole diverse cui le commissioni sono tenute ad attenersi. Questo vuol dire che il vostro destino di… automobilista dipende dal tipo di Commissione in cui siete incappato. Spiacevole ma potrebbe essere ancora sopportabile se queste differenze non comportassero a seconda della personalità del presidente e suppongo a seconda dei casi  a dover sottostare ( tra l’altro per avere il rinnovo di un solo anno) a prove sproporzionate, a volte del tutto arbitrarie, fortemente demoralizzanti. Ciò può avvenire grazie a una sorta di simbiosi tra regole esageratamente investigative e, come già detto, criterio soggettivo del funzionario.
Per chiarire il concetto mi affido al seguente esempio: in una commissione romana è tassativa la visita geriatrica.. Per cominciare, non è facile prenotare questa “visita” e può accadere che si debba raggiungere una sede molto lontana in altre città del Lazio per trovarne una disponibile in tempo ragionevole; quanto alla cosiddetta visita, essa  in parte o del tutto può consistere nel sottoporvi a un nutrito formulario che qui riporto limitatamente a pochi quesiti: “Lei sa dove si trova in questo momento?  Sa dirmi in quale stagione siamo? Usa lavarsi i calzini da sè? Si fa ancora da mangiare da sè? Va al supermercato da solo? Come attende all’igiene personale? Ricorre alle spugnature? Perde le urine? Quanto fa 100 meno 6? E 94 meno sei?e 88 meno 6? E 82 meno 6? e via di seguito finché l’esaminando innervosito non s’impappina e indispettito cade in errore. Personalmente, avendogli detto che mi ero sempre dedicata soprattutto alla medicina sociale, il giovane non so se medico o psicologo mi sciorina tanti nomi di professionisti di tale specialità chiedendomi se li conoscessi e come; visto poi  che non ne conoscevo nessuno mi guarda con aria di commiserazione, annota suppongo le sue deduzioni e volta pagina. Peccato che non si rendesse conto che le mie conoscenze risalivano a 40 – 50 anni prima che lui nascesse. Perché non gliel’ho fatto notare? Risposta: perché la stupefazione, il surreale, spesso ammutolisce.
Ebbene in altre commissioni questa “visita” applicata indifferentemente a persone lucide e attive e a persone defedate e non più presenti a se stesse, non è assolutamente prevista. E’sostituita da un unico quesito già stampato nel certificato, il seguente: ”Presenta reazioni della personalità ” cui dopo un breve scambio d’informazioni viene scritto il giudizio, in una sola parola : “normali”. (Come sintetizzino una condizione di non normalità lo ignoro)
Da notare poi un altro dato fondamentale, che caratterizza la diversità tra commissioni e commissioni, il criterio che garantisce la privacy. Ebbene mentre nella commissione romana viene messo per  iscritto quanto il presidente ha diagnosticato a torto o a ragione, così che il documento non tutela i dati personali dell’utente, nella commissione non romana presa a paragone (Viterbo), si specifica in marcata evidenza sempre nello stampato: “DATI SANITARI OMESSI  PER TUTELA DEI DATI PERSONALI.
Come si può constatare, siamo a un ben diverso livello d’interpretazione democratica quanto al dovuto rispetto della persona.
E qui intercalo il seguente esempio minimale (che spero rappresentare  la nota rondine che non fa primavera) allo scopo di spiegare qual è l’atmosfera che si respira in certe commissioni. Mentre attendevo nelle lunghe ore fino al mio turno per entrare nell’ufficio della commissione, il presidente ne apre d’impeto la porta sporgendosi solo con il busto e con piglio  rabbioso urla a un vecchietto tremebondo poco distante :” Io a te la patente non te la do, capitooo?!” Tra la piccola folla degli astanti calò il gelo…e serpeggiò definitivamente la paura.
Concludo facendo osservare che se da un lato si procrastina l’età della pensione e si celebra come una vittoria il prolungamento della vita non si può dall’altro “ torturare“ e condannare all’inabilità gli anziani, gettandoli nello sconforto, ciò che può anche esitare in gravi patologie da stress.
Se un anziano non può più procacciarsi il cibo o raggiungere la farmacia o il medico di base è perduto. Quanto sarebbe di buon senso limitarsi a chiedergli quando e come si serve dell’auto; spessissimo infatti si tratta di tratti veramente insignificanti per giungere al vicino supermercato ma non percorribili a piedi da un anziano con le borse delle provviste. E’ dunque quanto mai sperequata la mole delle indagini rispetto l’uso effettivo della patente; sarebbe bene riflettere semmai sull’opportunità di selezionarne dei limiti da caso a caso, escludendo forse le autostrade e le strade di veloce percorrenza o segnalando i limiti della velocità, il divieto di sorpasso e così via. Si potrebbe anche pensare all’obbligo di una vettura di assai ridotta velocità.  Di solito gli anziani abbandonano la guida gradualmente contestualmente al declino della loro esistenza, è inutile incrudelire per anticipare l’evento. D’altronde se incorreranno in incidenti per loro responsabilità seguiranno la sorte di tutti i cittadini fino al ritiro della patente. ( C’è anche l’ipotesi forse bizzarra forse no, di sottoporre  alle stesse prove per anziani anche coloro che anziani non sono; non escluderei che ci troveremmo di fronte a notevoli sorprese).
Non mi sembra fuori luogo anche calcolare il costo delle invalidità giovanili nel bilancio del Paese per incidenti dovuto ad eccesso di velocità e a mancanza di esperienza, per non contare le droghe o l’alcol. E’ sgradevole evidenziarlo, ma è da tenere in conto per non incorrere in unilaterali pubblici troppo categorici interventi. Ricordo il non trascurabile dato che riguarda l’ammontare delle perdite di giovani vite per incidenti stradali di cui davvero non sono responsabili gli anziani, che pare essere superiore a quelle degli sciagurati eventi bellici.
Infine, rende assai perplessi che per il rinnovo di questa assai sofferta patente non si richieda una prova al volante, a mio avviso veramente  più importante della valutazione di qualsiasi Commissione medica.
A me sembra tassativo che le Commissioni, tutte, 1)debbano rispondere alle medesime regole, 2)che sia opportuno istituire un controllo del loro funzionamento, 3) che mai e poi mai abbiano un carattere investigativo, (se non addirittura inquisitorio e perfino persecutorio), sempre ricordando che la patente è un diritto e non una concessione. 4) non si trascuri di valutare l’ammontare dell’esborso a carico dell’utente delle varie prove imposte dalla Commissione, con speciale attenzione a quelle non motivate da una condizione di necessità.


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Porto la mia esperienza, o meglio quella di mio padre anche lui ottantenne da circa un mese e anche lui "vittima" della nuova legge. Premetto che mio padre è cardiopatico, però lo è da 20 anni e non da ieri, e da 7 anni è portatore di defibrillatore. E' costantemente sotto controllo per la sua patologia (da ex militare dell'esercito è preciso come un orologio) ed è una persona molto attiva, fondamentale per l'andamento della famiglia. Non posso fare a meno di pensare come in questo Paese vengano CELEBRATI i nonni, e come venga sottolineata la loro importanza per la vita dei nipoti e soprattutto dei figli che dovendo lavorare per vivere non potrebbero farcela senza di loro. E non posso fare a meno di pensare come invece in un attimo questi "angeli" diventino improvvisamente inutili. Mio padre non ha mai provocato incidenti con l'auto, sono 60 anni che guida e continuava a farlo serenamente e per tutti noi, ripeto, è un immenso aiuto. Oggi, la Commissione ha negato il permesso di guida. La valutazione fatta sulla base delle analisi presentate (ecocardiogramma, holter e visita geriatrica)non ha avuto esito positivo in quanto a parere della Commissione la patologia di mio padre, cioè la cardiopatia, non poteva consentire la guida dell'auto (nonostante la relazione del cardiologo di mio padre presentata con le altre analisi non segnalasse alcuna problematica evidente). Certo è cardiopatico e questo nessuno lo può negare, però lo è da 20 anni. Inoltre la mia perplessità nasce dalla durata della non-idoneità, vale a dire 6 mesi. Cioè, mio padre è stato valutato non idoneo alla guida per i prossimi 6 mesi, come se nei prossimi 6 mesi tale patologia possa miracolosamente sparire...Ovvio che tra 6 mesi può ritentare, ricominciando tutto da capo e soprattutto PAGANDO DI NUOVO tutte le analisi e le visite. Da oggi mio padre non può più prendere l'auto. E chi andrà a prendere mia nipote a scuola, chi accompagnerà mia madre alle visite che deve fare (è una paziente oncologica che necessita di continui controlli) e soprattutto come si sentirà mio padre sapendo di non poter più essere utile come prima? Ecco questa è la mia esperienza o meglio quella di mio padre. Cosa possiamo fare? Cordialmente. Rosaria


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Voglio raccontare anch io l'amara esperienza del mio caro papà...in gennaio ha dovuto rinnovare la patente e la commissione medica nonostante abbia riscontrato il suo perfetto stato di salute, mai subito un ricovero ospedaliero non soffre di alcuna patologia, lo obbliga a una visita psico\diagnostica ( x un costo di oltre 100 euro) che purtroppo non supera...Mio padre nonostante gli 81 anni ancora lavora e fa volontariato ma non ha alcuna dimestichezza al computer si è sorpreso e spaventato di fronte a queste prove. Questo psicologo (!) che ha trattato mio padre senza rispetto e in modo sprezzante ha scritto nella sua relazione che il "vecchio" era agitato e che quindi non puo dare un giudizio obbiettivo ma consiglia di farlo esaminare da un altro collega . Per farla breve abbiamo preso un appuntamento con un altro psicologo che lo vedrà a meta aprile...nel frattempo in casa non si vive piu , per noi credetemi che gli vogliamo bene é straziante vederlo piangere e deprimersi ogni giorno piu che passa...mi chiedo : é giusto punire così un uomo che dopo quasi 50 anni di guida NON ha mai fatto un incidente e preso forse 1 multa? Vi prego aiutatelo!!!! datemi qualche informazione utile ...raccontate le vostre esperienze Grazie a tutti Grazie alla sensibile G Capuano che ha reso pubblica questa tragedia P.S. a Teresa di Treviso come è finita la tua storia?


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Vi scrivo perchè sono molto arrabbiata, mio padre che ha appena compiuto 80 anni, va ogni giorno a prendere la bambina all'asilo in macchina, va a fare la spesa, va dal medico e in tutti i posti dove desidera andare visto che è in salute e gode ancora fortunatamente della compagnia di mia madre. ha appena "subito" l'umiliazione più grande della sua vita in commissione medica per il rinnovo della patente, non superando un test al computer, che tra l'altro non ha mai usato.(gli è stato detto che deve rassegnarsi). E' come se lo avessero ucciso! non parla, non scherza come prima..... va a finire che si ammala se va avanti così!! E' possibile che non ci sia una via d'uscita senza aspettare i tempi del ricorso e con l'incubo del computer, non esiste nessun altro tipo di valutazione?
Grazie a chi mi può aiutare.
Teresa di Treviso

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