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mercoledì 6 febbraio 2013

Luigi Gallimberti: "Morire di piacere" e il "Bere oscuro"


L'amico Valter Giantin mi ha segnalato la presentazione del libro di Luigi Gallimberti, dal titolo: Morire di piacere. 
Nel sito della Bur Rizzoli trovo queste informazioni sull'autore e sul libro:
Luigi Gallimberti, nato a Padova nel 1948. Medico, psichiatra di formazione psicoanalitica e tossicologo medico, dirige la Tossicologia Clinica delle Farmacodipendenze dell'Azienda Ospedaliera-Università di Padova. In tale Università insegna Tossicologia Clinica e Psichiatria delle Farmacodipendenze.
A Nora l’alcol non basta, e neanche la droga. È alla continua ricerca di un mix di sostanze ma anche di esperienze sempre più intense per soddisfare il suo insaziabile bisogno di piacere. Rita sperimenta ogni tipo di sostanza, vodka, trielina, benzodiazepine: l’importante è riuscire a sentire quell’energia potente e instabile che la fa vivere in un mondo parallelo. Nora e Rita sono “vittime” di una polidipendenza, nuovo allarmante fenomeno che coinvolge sempre più spesso i giovani, alla ricerca di un piacere finora sconosciuto, frutto di un frenetico bisogno di stimoli nuovi accompagnato, forse, dal desiderio tragico di “dormire per sempre”. È proprio alla cura di chi soffre di questa complessa forma di dipendenza che Luigi Gallimberti, psichiatra e tossicologo clinico, protagonista di scoperte importanti in questo campo, dedica le sue giornate: attraverso storie cliniche, diari e testimonianze, l’autore dimostra che, con le cure giuste e la vicinanza dei familiari, è possibile tornare ad affrontare la vita.
Luigi Gallimberti
Cliccando qui si può vedere una interessante intervista del prof. Gallimberti a Telechiara: parla dell'Ass. Genitori Attenti e del libro ''Il bere oscuro'' (intervista di Damiana Schirru).
Sempre tratto dal sito della Bur Rizzoli, copio e incollo alcune informazioni su un altro interessante e utile libro di Luigi Gallimberti, dal titolo: "Il bere oscuro".
"All'inizio tu ti bevi un bicchiere, poi il bicchiere si beve un bicchiere, poi il bicchiere si beve te." Francis Scott Fitzgerald
Che cosa può unire Federico, un affermato dirigente d'azienda, a Flavio, un ragazzo che conduce un'esistenza da emarginato? Che cosa lega un celebre scrittore italiano a un agricoltore come Antonio? Cosa c'è in comune tra Emma, un'affascinante manager, e Francesco, un adolescente annoiato e insicuro? Due cose: l'etilismo e un'oscura volontà di autodistruzione. In questo libro non solo li ascolteremo raccontare la loro "stagione all'inferno", ma ci troveremo anche di fronte a una realtà sconvolgente. Perché tanti giovani diventano oggi etilisti? Perché alcuni cercano nell'ebbrezza una risposta ai loro problemi? Perché certi bevitori sanno quando è giunto il momento di fermarsi mentre altri continuano fino al buio dell'incoscienza? A queste e ad altre domande risponde Il bere oscuro, un libro basato sulle più recenti scoperte scientifiche che ci fa compiere un viaggio nell'incubo di chi distrugge la propria vita perché non sa resistere all'alcol: un pericolo dal quale è possibile salvarsi solo conoscendone le cause, la sintomatologia, i rischi.

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