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sabato 10 agosto 2013

Fondo di Solidarietà all’Opera Immacolata Concezione (OIC)

Un signore mi racconta quello che sta accadendo ai suoi genitori ultraottantenni, una storia non eccezionale, abbastanza comune, risolta con una soluzione ottimale ma molto costosa. Le condizioni psicofisiche del papà in poco tempo, a causa di un ictus, sono precipitate. Era una persona attiva, sostegno e aiuto della moglie alquanto acciaccata, ora si ritrova allettato e in condizione molto serie. La famiglia, in buone condizioni economiche, ha pensato ad una soluzione costosa ma che consente di gestire la precaria situazione. Ricovero del papà nella RSA e sistemazione della mamma in una struttura residenziale adiacente per essere vicino al marito. Non essendo il papà iscritto all'ULSS ove è ubicata la RSA, dovrà per il momento, in attesa delle prescritte autorizzazioni, pagare per intero la retta che si aggira sugli 80 € giornalieri. La permanenza della mamma nella struttura residenziale costa 40 € giornalieri, esclusi i pasti (il pranzo in sala mensa costa 6 €, una cena recapitata in appartamento 10 €). Per chi lo desidera è possibile preparare i pasti e provvedere a lavare gli indumenti nel monolocale perchè è attrezzato con cucinino e lavatrice. Il costo complessivo dell'operazione supererà i 4000 € mensili, somma alla portata di pochi.
Una soluzione del genere è possibile trovarla presso l'OIC della Mandria (Padova).

La Fondazione OIC onlus è una tra le più significative realtà europee, sia in termini di capacità ricettiva e possibilità residenziali sia di occupazione e posti di lavoro. Le  residenze sono ubicate nelle province di Padova, a Vicenza e a Treviso, ospitano oltre 2.200 anziani, impiegando più di 1.550 dipendenti di oltre 28 nazionalità. Dal 2009 è attivo presso il Centro Civitas Vitae di Padova il primo Centro Infanzia Intergenerazionale ed altri ne sono in progetto in ognuno dei territori di attività.

Trovo nel sito dell'OIC questa interessante comunicazione relativa al Fondo di Solidarietà, meritevole di essere conosciuta.
Nel nostro Paese la Costituzione e l’impianto normativo danno il diritto alle persone anziane non autosufficienti di essere accolte nelle Residenze Sanitarie Assistite (RSA). La copertura  di questo costo è responsabilità sostanzialmente paritetica della Regione di appartenenza (quota sanitaria cioè la garanzia del diritto alla salute) e dello stesso Ospite e/o suoi familiari (quota alberghiera).  Può capitare però che il reddito di chi deve entrare in una RSA non basti però a coprire l’entità della quota alberghiera. In questo caso, se l’Ospite si trova in condizioni di indigenza, spetta al Comune intervenire.
 A volte, per comprensibili e nobili ragioni, si muove la rete familiare, integrando la differenza rispetto alla pensione percepita, senza ricorrere al supporto della municipalità.  La Fondazione OIC onlus non può ovviamente svolgere funzioni di supplenza rispetto ai doveri di solidarietà della famiglia e delle istituzioni preposte.
Ma, naturalmente, non tutti i casi rientrano in questo schema. Infatti:
  • c’è chi è solo al mondo, con una pensione troppo bassa per coprire la differenza
  • c’è chi beneficia del sostegno integrativo di un familiare ma poi accade una disgrazia, un incidente, che rende impossibile per il congiunto proseguire nell’aiuto.
  • c’è chi entra con un reddito sufficiente, ma il successivo aggravarsi delle sue condizioni determina una retta superiore, eccedente le sue disponibilità economiche.
Dal 2010 il Fondo di Solidarietà non si occupa solo di assistere gli Ospiti in difficoltà ma estende la propria azione per consentire la presenza delle Suore all’interno delle Residenze OIC. Si tratta di religiose provenienti dall’Asia e dall’Africa che riversano quanto raccolgono con il loro lavoro e la loro attività a sostegno di diverse iniziative umanitarie nei loro paesi di origine: orfanotrofi, centri infanzia, centri disabili, centri accoglienza ragazze deviate, ospitalità per anziani, sbandati, etc. etc
Le suore sono importanti all’interno dell’OIC in quanto rappresentano l’immagine materna che si dedica integralmente al figlio sofferente: tengono la sua mano nelle ore di sofferenza e solitudine, lo affiancano nei momenti del dolore e dell’angoscia, pregano con lui e per lui perché sia accolto nella Casa del Padre. Le necessità operative del Fondo di Solidarietà ammontano mediamente ogni anno a circa 400/500.000 €, un importo rilevante che viene raccolto:
  • con  donazioni eseguite da privati, aziende ed enti per tale scopo
  • con i corrispettivi disposti dai Consiglieri di Amministrazione dell’OIC (che non ricevono compensi, anzi versano contributi!), dai Benemeriti e dai Sostenitori
  • con i recuperi di efficienza rispetto al budget ottenuti da quanti lavorano grazie alla loro passione ed al loro impegno.
  • con i proventi del 5 per mille: tutto ciò che lo Stato accredita all’OIC in base alle dichiarazioni del 5 per mille è assegnato al Fondo di Solidarietà.

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