Il 20
novembre ricorre la Giornata
Mondiale dei diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. La Convenzione ONU
sui Diritti dell'infanzia fu approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni
Unite il 20 novembre 1989. Essa esprime un consenso su quali sono gli obblighi
degli Stati e della comunità internazionale nei confronti dell'infanzia:
· Tutti
i paesi del mondo (eccetto Somalia e Stati Uniti) hanno ratificato questa
Convenzione.
· La
Convenzione è stata ratificata dall'Italia il 27 maggio 1991 con la legge n.
176.
· Oggi
aderiscono alla Convenzione 193 Stati.
· La
Convenzione è composta da 54 articoli.
· La
Convenzione è uno strumento giuridico e un riferimento a ogni sforzo compiuto
in cinquant'anni di difesa dei diritti dei bambini.
La
creazione della convenzione è ricordata ogni anno, il 20 novembre, con la
commemorazione della Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e
dell'adolescenza.
Perché
gli Stati Uniti non hanno ratificato la Convenzione?
Gli Stati Uniti, assieme
alla Somalia, sono gli unici a non averla firmata. Per quanto riguarda gli USA,
il motivo è da ricondurre al sistema giudiziario che viola alcuni dei diritti
garantiti dalla Convenzione stessa. I diritti sanciti dalla Convenzione riguardano i bambini e agli adolescenti
fino ai 18 anni.- In alcuni Stati degli Stati Uniti, si applica la pena di morte dai 16 anni in su. Ovviamente la pena di morte è vietata dalla Convenzione quindi le legislazioni che prevedono la pena di morte anche ai 16-17nni, sarebbero in pieno contrasto con la Convenzione che si andrebbe a ratificare.
- Non esiste una distinzione tra carcere minorile e per adulti. Negli USA infatti si guardano ai reati a prescindere dal fatto che a compierli sia un adulto o meno. Un reato considerato da "adulto" viene punito in egual modo anche se a compierlo è un bambino o un adolescente.
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Riferimento costante dell’UNICEF per orientare la propria azione è
la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the Child),
approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. Costruita armonizzando differenti esperienze culturali e giuridiche, la
Convenzione enuncia per la prima volta, in forma coerente, i diritti
fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti a tutti i bambini e a
tutte le bambine del mondo.
Essa prevede anche un meccanismo di controllo sull’operato degli
Stati, che devono presentare a un Comitato
indipendente un rapporto periodico sull’attuazione
dei diritti dei bambini sul proprio territorio.La Convenzione è rapidamente divenuta il trattato in materia di diritti umani con il maggior numero di ratifiche da parte degli Stati. Ad oggi sono ben 193 gli Stati parti della Convenzione.
La Convenzione è composta da 54 articoli e da due Protocolli opzionali (sui bambini in guerra e sullo sfruttamento sessuale).
Sono quattro i suoi principi fondamentali:
a)
Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione
devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso,
lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
b) Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento,
iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l'interesse
del bambino/adolescente deve avere la priorità.
c)
Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino
(art. 6): gli Stati decono impegnare il massimo delle risorse disponibili per
tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione
tra Stati.
d) Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto
dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li
riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata
considerazione le opinioni.
L’Italia ha ratificato la Convenzione con Legge n. 176 del 27 maggio 1991 e ha fino ad oggi presentato al Comitato sui Diritti dell'Infanzia quattro Rapporti.
L’Italia ha ratificato la Convenzione con Legge n. 176 del 27 maggio 1991 e ha fino ad oggi presentato al Comitato sui Diritti dell'Infanzia quattro Rapporti.
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