Sono più di 4 milioni gli interventi chirurgici effettuati ogni anno in Italia.
Più di un terzo degli errori (36,91%) per i quali i cittadini hanno richiesto un risarcimento ha riguardato l’area chirurgica; le specialità cliniche maggiormente interessate sono: Ortopedia (13,54%), Struttura e parti comuni (11,99%), Chirurgia generale (7,97%), Ostetricia e ginecologia (4,78%), Dea/Pronto soccorso (4,53%%), Cardiochirurgia (4,47%), Odontoiatria (4,38%), Oculistica e Oftalmologia (3,90%)*. Dai dati del Rapporto PiT Salute 2013 del Tribunale per i diritti del malato emerge che, nell’ambito delle liste di attesa, dopo le visite specialistiche, sono gli interventi chirurgici (28,1%) l’ambito in cui i cittadini lamentano tempi di attesa troppo lunghi. Inoltre, nell’ambito della sicurezza e della malpractice, nel 2012 il 23% dei cittadini si è lamentato delle condizioni delle strutture (era il 15% nel 2011), in particolar modo per la fatiscenza degli ambienti L’obiettivo della Guida è rilanciare il tema della sicurezza in chirurgia, fornendo consigli pratici e informazioni su diritti, normative, procedure e aspetti della sicurezza nell’ambito degli interventi chirurgici. Ad esempio: scegliere la struttura nella quale operarsi prestando ascolto ai consigli del medico di famiglia più che al passaparola, e consultando la Carta dei servizi: questa ci aiuta a conoscere l’organizzazione dei reparti, gli standard e gli impegni, le tipologie di prestazioni, i tempi di attesa, le dotazioni strumentali e le tecniche operatorie della struttura scelta. Ancora, partecipare attivamente al percorso sanitario proposto dalla equipe medica, fornendo tutte le informazioni sulla propria salute e sull’anamnesi, prevenendo le infezioni ospedaliere tramite semplici accorgimenti come il lavaggio delle mani, firmando in maniera consapevole il consenso informato. Pretendendo dai medici e concedendo agli stessi il tempo e lo spazio adeguato prima di tornare a casa dopo l’intervento perché ad esempio, la lettera di dimissioni e la cartella clinica sono strumenti fondamentali per il decorso post-operatorio. In sintesi un vademecum per il cittadino:
- Affidarsi ai consigli del medico di medicina generale e dello specialista
- Scegliere la struttura adeguata in base alla equipe chirurgica, al comfort, ai servizi offerti, alle innovazioni tecnologiche utilizzate, anche basandosi sulle Carte dei servizi
- Collaborare con i sanitari, fornendogli tutte le informazioni cliniche utili, durante l’anamnesi e l’esame obiettivo
- Prepararsi all’intervento seguendo le indicazioni dei medici ed infermieri (dieta, terapia, indumenti, altre accortezze)
- Fare la propria parte per ridurre il rischio di infezioni, lavandosi frequentemente le mani, curando l’igiene personale, segnalando eventuale febbre o permanenza prolungata di cateteri
- Esprimere in maniera consapevole il consenso informato, ovvero accettare il percorso diagnostico-terapeutico proposto dal medico, dopo aver chiarito ogni dubbio e preso coscienza delle eventuali alternative
- Non soffrire inutilmente! Dal 2010 esiste una legge (n.38) che tutela il diritto del paziente a non soffrire inutilmente e che obbliga i sanitari a porre attenzione al dolore, misurandolo e trattandolo adeguatamente
- Dopo l’intervento, è opportuno fare attenzione allo stile di vita, ai comportamenti da tenere (quando e come muoversi, cibi si/no, farmaci da assumere)
- Prima di andare a casa, richiedere copia della documentazione clinica
- Fidarsi, collaborare e partecipare: tre parole d’ordine per una operazione in sicurezza!
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