da: http://www.pazienti.it/influenza/influweb-infografica |
E' opportuno rivolgersi al proprioMedico di Medicina Generale.
Ho già trattato, vedi qui, il tema della vaccinazione influenzale 2012/13 a seguito delle note vicende dei vaccini della ditta Novartis e, vedi qui, le sedi dove farlo all'interno dell'ULSS 16.
Trovo a cura del Ministero
della Salute - Dipartimento della prevenzione e della innovazione - Direzione generale
della prevenzione – CCM Ufficio V ex DGPREV - Malattie Infettive e
Profilassi Internazionale (firmato dal Ministro Renato Balduzzi) un pdf dal titolo: Prevenzione
e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2012-2013.
Molto interessante anche il sito del Ministero della Salute: www.campagnainfluenza.it
Riporto l'indice della pubblicazione e alcuni punti salienti.
1. Premessa
1.1. Sorveglianza epidemiologica durante la stagione
2011-2012
1.2. Sorveglianza virologica
2. La prevenzione dell’influenza
2.1. Misure di igiene e protezione individuale
2.2. La vaccinazione
2.2.1. Vaccino trivalente stagionale
2.2.2. Raccomandazioni sull’impiego dei vaccini
antinfluenzali per la stagione 2012-13
2.2.3. Tipologia di vaccini
2.2.4. Dosaggio e modalità di somministrazione
2.2.5. Mantenimento del vaccino, temperatura e stabilità
2.2.6. Controindicazioni e precauzioni
2.2.7. False controindicazioni
2.2.8. Somministrazione simultanea di più vaccini
2.2.9. Reazioni indesiderate segnalate dopo
somministrazione di vaccino antinfluenzale
2.2.10. Somministrazione simultanea del vaccino
antinfluenzale e antipneumococcico in anziani e soggetti a rischio
3. Gli antivirali
4. Interventi
4.1. Sorvegliare le sindromi simil-influenzali
4.2. Obiettivi di copertura del programma di vaccinazione
4.3. Raccomandazione per l'incremento della copertura
vaccinale
4.4. Raccomandazioni per la rilevazione della copertura
vaccinale
4.5. Sorvegliare gli eventi avversi temporalmente
correlati alla vaccinazione
www.campagnainfluenza.it |
I casi gravi e le complicanze dell’influenza sono più
frequenti nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età e in determinate
categorie di rischio, quali ad esempio il diabete, malattie immunitarie o
cardiovascolari e respiratorie. Alcuni studi hanno messo in evidenza un
aumentato rischio di malattia grave nei bambini molto piccoli e nelle donne
incinte. Tuttavia, casi gravi di influenza si verificano, di tanto in tanto, in
persone sane che non rientrano in alcuna delle categorie sopra citate, anche se
questo è un evento raro.
Il
Centro Europeo per il controllo delle Malattie (ECDC) stima che in media circa
40.000 persone muoiano prematuramente ogni anno a causa dell’influenza nell'UE.
Il 90% dei decessi si verifica in soggetti di età superiore ai 65 anni,
specialmente tra quelli con condizioni cliniche croniche di base. Per ogni
decesso corrispondono molti più ricoveri derivanti da complicazioni.
Recentemente l’ECDC ha valutato
le evidenze sulle misure di protezione personali (misure non farmacologiche)
utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, ed ha raccomandato
le seguenti azioni:
- Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici) Fortemente raccomandato
- Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani) Raccomandato
- Isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale Raccomandato
- Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali) Raccomandato.
Tali misure si aggiungono a
quelle basate sui presidi farmaceutici (vaccinazioni e uso di antivirali).
Il periodo destinato alla conduzione delle campagne di
vaccinazione antinfluenzale è, per la nostra situazione climatica e per
l’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, quello
autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre.
Occorre sottolineare che la protezione indotta dal
vaccino comincia due settimane dopo l’inoculazione e perdura per un periodo di
sei-otto mesi, poi tende a declinare. Per tale motivo, e perché possono
cambiare i ceppi in circolazione, è necessario sottoporsi a vaccinazione
antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale.
2.2.6 Controindicazioni e
precauzioni
Il vaccino antinfluenzale non
deve essere somministrato a:
- Lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età).
- Soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose o una reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino (da “Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni” NIV-ISS-Ministero della Salute).
- Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta.
Un’anamnesi positiva per sindrome di Guillain-Barrè
insorta entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di
vaccino antinfluenzale costituisce controindicazione alla vaccinazione. Una
sindrome di Guillain Barré non correlata a vaccinazione antinfluenzale e insorta
da più di un anno è motivo di precauzione; sebbene i dati disponibili siano
limitati, i vantaggi della vaccinazione antinfluenzale giustificano la
somministrazione del vaccino annuale nei soggetti ad alto rischio di
complicanze gravi dalla malattia (Da “Guida alle controindicazioni alle
vaccinazioni” NIV-ISS-Ministero della Salute).
Non
vi è controindicazione a vaccinare le persone asintomatiche a epidemia già
iniziata.
2.2.9
Reazioni indesiderate segnalate dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale
I vaccini antinfluenzali contengono solo virus
inattivati o parti di questi, pertanto non possono essere responsabili di
infezioni da virus influenzali.
Le persone vaccinate dovrebbero essere ragguagliate
sul fatto che, particolarmente nella stagione fredda, infezioni respiratorie e
sindromi con sintomatologie simili a quelle dell’influenza possono essere
provocate da molteplici altri agenti batterici e virali, nei cui confronti il
vaccino antinfluenzale non può avere alcuna efficacia protettiva.
Gli effetti collaterali comuni dopo somministrazione
di vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali, quali dolore, eritema,
gonfiore nel sito di iniezione.
Le
reazioni sistemiche comuni includono malessere generale, febbre, mialgie, con
esordio da 6 a 12 ore dalla somministrazione della vaccinazione e della durata
di 1 o 2 giorni.
Precauzioni (da, vedi qui )
Persone con alterazioni dell'immunocompetenza per effetto di trattamenti immunosoppressori possono rispondere in maniera non ottimale alla vaccinazione antinfluenzale; sarebbe opportuno, quando possibile, differire la vaccinazione finché non sia trascorso almeno un mese dall'interruzione dei trattamento . E' comunque opportuna una attenta valutazione dei rischio di contrarre un'infezione influenzale, che in tali persone potrebbe avere un decorso più serio e complicato che in altri, rispetto al rischio di una risposta sub-ottimale.
In pazienti che seguono trattamento con cortisonici a dosaggi superiori a dose equivalente a 20 mg di prednisone/die viene consigliato di differire la vaccinazione fino ad un mese dopo la sospensione del trattamento o passaggio a basse dosi.. Il trattamento cortisonico topico o per uso sistemico a basso dosaggio ( minore di dose equivalente a 20 mg di prednisone/ die) non costituisce un motivo per differire la vaccinazione antinfluenzale. Nei soggetti con malattie autoimmuni il vaccino antinfluenzale dovrebbe essere eseguito se possibile in fase di remissione clinica. Persone che hanno ricevuto trapianto di cellule staminali possono essere vaccinate 6 mesi dopo il trapianto. Il paziente che riceve trapianto di organo solido può essere vaccinato fino a 14 gg prima del trapianto ed a partire da 3 mesi dopo il trapianto. Persone in chemioterapia antiblastica con neutropenia grave non devono essere vaccinate. Possono essere vaccinate in corso di chemioterapia, anche se il vaccino non è completamente efficace fino a sei mesi dopo la sospensione.
E’ segnalata in letteratura la possibilità che il vaccino antinfluenzale possa interferire con alcuni farmaci assunticontemporaneamente ( carbamazepina, fentoina, warfarina, teofillina) con conseguente riduzione della clearance del farmaco ed aumento transitorio dei livelli ematici; non sono stati mai segnalati tuttavia effetti tossici (Poli D ed al.Blood Coagul fibrinolysis 2002;13: 297-300 . RobertsonWC Pediatr Neurol 2002;26:61) Nei pazienti in trattamento anticoagulante il vaccino deve essere somministrato con ago sottile (23 g. ) e dopo la vaccinazione deve essere mantenuta una pressione sul sito di inoculo per due minuti circa.
Persone con alterazioni dell'immunocompetenza per effetto di trattamenti immunosoppressori possono rispondere in maniera non ottimale alla vaccinazione antinfluenzale; sarebbe opportuno, quando possibile, differire la vaccinazione finché non sia trascorso almeno un mese dall'interruzione dei trattamento . E' comunque opportuna una attenta valutazione dei rischio di contrarre un'infezione influenzale, che in tali persone potrebbe avere un decorso più serio e complicato che in altri, rispetto al rischio di una risposta sub-ottimale.
In pazienti che seguono trattamento con cortisonici a dosaggi superiori a dose equivalente a 20 mg di prednisone/die viene consigliato di differire la vaccinazione fino ad un mese dopo la sospensione del trattamento o passaggio a basse dosi.. Il trattamento cortisonico topico o per uso sistemico a basso dosaggio ( minore di dose equivalente a 20 mg di prednisone/ die) non costituisce un motivo per differire la vaccinazione antinfluenzale. Nei soggetti con malattie autoimmuni il vaccino antinfluenzale dovrebbe essere eseguito se possibile in fase di remissione clinica. Persone che hanno ricevuto trapianto di cellule staminali possono essere vaccinate 6 mesi dopo il trapianto. Il paziente che riceve trapianto di organo solido può essere vaccinato fino a 14 gg prima del trapianto ed a partire da 3 mesi dopo il trapianto. Persone in chemioterapia antiblastica con neutropenia grave non devono essere vaccinate. Possono essere vaccinate in corso di chemioterapia, anche se il vaccino non è completamente efficace fino a sei mesi dopo la sospensione.
E’ segnalata in letteratura la possibilità che il vaccino antinfluenzale possa interferire con alcuni farmaci assunticontemporaneamente ( carbamazepina, fentoina, warfarina, teofillina) con conseguente riduzione della clearance del farmaco ed aumento transitorio dei livelli ematici; non sono stati mai segnalati tuttavia effetti tossici (Poli D ed al.Blood Coagul fibrinolysis 2002;13: 297-300 . RobertsonWC Pediatr Neurol 2002;26:61) Nei pazienti in trattamento anticoagulante il vaccino deve essere somministrato con ago sottile (23 g. ) e dopo la vaccinazione deve essere mantenuta una pressione sul sito di inoculo per due minuti circa.
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