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sabato 8 marzo 2014

Gazzettino di Padova: Assalto al corso per "badanti doc"



Trovo sul Gazzettino del 7 marzo 2014, sia nella prima  che nella pagina 10, un articolo di Federica Cappellato (è stata pubblicata anche nelle locandine delle edicole) sull'ottavo corso dal titolo: "L'arte di assistere a domiclio gli anziani".
La giornalista, pur avendo attinto le informazioni dal post del blog di Giovanni, vicepresidente dell'Associazione IASI-Pronto Anziano, si è scordata di ricordare il ruolo che i volontari dell'Associazione svolgono nella gestione del corso. I volontari non cercano la notorietà!!

Prima pagina del Gazzettino di Padova

Corso per badante, 550 domande per 194 posti: oltre metà sono veneti

Per la prima volta i corsisti sono prevalentemente italiani

Sono donne soprattutto, ma anche uomini: otterranno il bollino blu

Professione badante "certificata" per uscire dallo stallo della disoccupazione. Hanno dovuto chiudere le iscrizioni a 194 perchè la capienza dell'aula Vesalio, quella era. Ma di domande ne hanno ricevute 550. Chi prima si è iscritto, si è guadagnato il posto per ricevere il "bollino blu": assistente con adeguata preparazione. E con la crisi che morde, per la prima volta i corsisti sono prevalentemente italiani (109, pari al 56%) mentre il restante 44% se lo dividono aspiranti collaboratori familiari di 22 nazionalità, con prevalenza di rumeni 17% (32) e di moldavi 7% (13). Donne soprattutto (89%), ma anche 21 uomini, età media 51 anni: la più anziana classe ’51, la più giovane del ’96. È lo spaccato del nostro tempo che emerge dal corso di formazione gratuito per badanti, promosso da Ulss 16, Azienda ospedaliera, Comune di Padova e Università.


 Pagina 10 del Gazzettino
Assalto al corso per "badanti doc"

Adesso la crisi spinge le italiane a imparare la professione di assistente familiare


Oltre 500 domande per 194 posti. Tra le iscritte, venete (56%) in prevalenza sulle straniere

Assistere gli anziani a domicilio? In una società sempre più vecchia e malata è un'arte che si impara e, in tempi di crisi nera, può essere un trampolino di lancio per posizionarsi nel mondo del lavoro. C'erano una volta le badanti improvvisate, oggi nulla più è lasciato al caso. Prova ne sia che a Padova, per diventare assistenti familiari c'è la fila: disoccupati soprattutto, donne soprattutto, italiane soprattutto. Un corso gratuito, e 550 aspiranti. Solo 194 i posti disponibili: hanno dovuto chiudere le iscrizioni perchè la capienza dell'aula Vesalio al Policlinico non ne conteneva di più.

E con la recessione imperante, per la prima volta i corsisti sono prevalentemente veneti (109, pari al 56%) mentre il restante 44% se lo dividono aspiranti collaboratori di 22 nazionalità, con prevalenza di rumeni 17% (32) e di moldavi 7% (13), a seguire bulgari, marocchini, tunisini, nigeriani, ucraini, camerunensi, albanesi, kossovari, peruviani, macedoni, brasiliani.

Donne in prevalenza (89%), ma anche 21 uomini, età media 51 anni: la più anziana classe 1951, la più giovane 1996. Tra i 194 iscritti si contano anche 17 studenti di quarta del corso diurno e 8 allievi del serale dell'Istituto «Leonardo da Vinci», indirizzo socio-sanitario. Dopo 12 lezioni che spazieranno dalla medicina all'infermieristica, passando per dietetica, psicologia, cultura e cucina locale, assistenza sociale, trattamento delle emergenze, a giugno riceveranno un attestato di frequenza: badante «doc».

Cresce sempre di più la richiesta di assistenza domiciliare per consentire ai "nonni" di restare a casa, evitando il ricovero nelle case di riposo.  A promuovere l'affollatissimo corso il Dipartimento interaziendale ad attività integrata dell'anziano dell'Ulss 16 e dell'Azienda ospedaliera, insieme con il Comune di Padova e in collaborazione con l'Università degli studi.

Il via alle lezioni, l'altro giorno, è stato dato da Domenico Scibetta, direttore sanitario dell'Ulss 16, Fabio Verlato, assessore comunale ai servizi sociali ed Enzo Manzato, direttore della Clinica geriatrica. «Il 90% dei corsisti e delle corsiste, cui alla fine rilasciamo un attestato di frequenza, ha dichiarato di seguire questo percorso perchè in cerca di lavoro, - spiega il geriatra Valter Giantin, direttore organizzativo e scientifico dell'iter formativo - gli altri per volontà di approfondire le conoscenze. Del resto la crescente multiproblematicità degli anziani, spesso colpiti da più patologie, unitamente alla volontà di mantenerli a casa tra i propri affetti, richiede competenze sempre più approfondite». Prima dell'estate per tanti disoccupati ci sarà la soddisfazione di stringere tra le mani un documento che potrebbe aprire le porte del mercato occupazionale.

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