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lunedì 18 aprile 2011

I volontari di Pronto Anziano sono cittadini attivi

I volontari di Pronto Anziano quando agiscono per proteggere i loro diritti e/o i diritti di altri, in particolare degli anziani, esercitano un atto di “cittadinanza attiva”.
Con l’espressione “cittadinanza attiva” si vuole indicare la partecipazione consapevole di una persona alla vita politica (politica e non partitica,  cioè di chi partecipa alla vita sociale e civile della sua comunità senza riferimenti espliciti a partiti e ideologie, in particolare tutelando i diritti delle persone più deboli, obiettivo del volontario) e il suo pieno inserimento nella rete di diritti e doveri che sono costitutivi dell’essere cittadino.
L’espressione “cittadinanza attiva” rimanda  a precisi valori, ribaditi in particolare agli articoli 2 e 3 della Costituzione Italiana:
Art. 2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili
di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umanae l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Il concetto di “cittadinanza attiva” rimanda d’altra parte al concetto di sussidiarietà, nella sua doppia accezione di sussidiarietà verticale e sussidiarietà orizzontale.
Dalle slide di Roberto Lionetti

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