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venerdì 18 ottobre 2013

I "nonni" cercano una famiglia adottiva

Trovo nella rassegna stampa un interessante articolo della "Difesa del Popolo" datato mercoledì16 ottobre 2013. Occhiello Anziani a Casa propria Un censimento per avviare una nuova forma di solidarietà.  
Titolo: I "nonni" cercano una famiglia adottiva             


Sottotilo: Sono 300 i nominativi delle persone che hanno aderito al progetto dell'affido. Un percorso che porterà a un profondo cambiamento di mentalità e di stili di vita affinché la persona adulta, che si trova in difficoltà, possa restare nel suo ambiente.

«AAA nonno cerca famiglia affidataria». Anziani troppo spesso soli e con qualche acciacco vorrebbero essere "adottati" per riscoprire il calore di una famiglia, l'affetto di chi si prende cura di loro, di chi gli vuol bene e desidera far vivere loro gli "ultimi anni" in serenità.

Da quando è stata attivata una banca dati che pone le fondamenta per l'affido di persone ultrasessantenni, in difficoltà, l'associazione Anziani a casa propria, dall'utopia alla realtà ha ricevuto oltre mille richieste di informazioni, e più di 42 mila sono state finora le visite al sito www.anzianiacasapropria.it.

Per incrociare domanda e offerta è stato avviato un censimento degli anziani soli che desiderano riscoprire il calore delle famiglie disposte a ospitarli nella loro abitazione, per qualche ora al giorno o alla settimana. Affidatari e affidati seguiranno uno specifico corso di formazione, e una equipe interdisciplinare di operatori valuterà i candidati e formerà l'abbinamento.

La banca ha raccolto finora 300 nominativi, non solo di anziani ma anche di persone che si propongono come affidatari. Per garantire questo percorso, inerente il diritto all'integrazione familiare e sociale dell'anziano, nel 2009 è stata presenta una proposta di disegno di legge, che ora si attende possa diventare realtà. Di questo si è parlato nel seminario organizzato nei giorni scorsi per iniziativa di Anziani a casa propria in collaborazione con il Centro servizio volontariato.

«A novembre scorso - sottolinea Giusy Di Gioia, presidente dell'organizzazione Anziani a casa propria - la conferenza dei sindaci dell'Ulss 16 ha approvato la realizzazione degli affidi di persone anziane e adulte in difficoltà. Un risultato importante che riconosce la fattibilità del progetto. L'affido integrato tende alla realizzazione di nuovi modelli culturali di riorganizzazione territoriale e familiare: un nuovo modo di prendersi cura della persona fragile. Il progetto tende a superare il modello tradizionale della residenzialità, diventato troppo rigido e costoso, sia in termini umani che economici. L'affido apporterà quel profondo cambiamento di mentalità e di stili di vita, invocato da molti, affinché la persona adulta o anziana che si trova in difficoltà, sia fisica che relazionale, possa permanere nel suo ambiente familiare». Come è successo a Liliana, ex maestra di 87 anni, che per prima a Padova ha sperimentato l'affido.

«Al momento prosegue Di Gioia stiamo seguendo una decina di affidi, esperienze positive che offrono un'opportunità di lavoro retribuito a giovani disoccupati, ad adulti e a famiglie. Inoltre, il costo dell'affido sperimentato dal 2010 a Padova risulta essere un terzo del costo delle strutture residenziali. In questo periodo di congiuntura economica ciò non è da sottovalutare».

L'affido, che si caratterizza per essere un progetto territoriale integrato, può essere scelto in base alle esigenze dell'anziano secondo quattro modalità: in convivenza (l'adulto può ospitare o essere ospitato); di supporto (l'affidatario si prende- totalmente cura dell'affidato); piccoli affidi (l'affidatario può prendersi cura di una o più persone in difficoltà, ma ancora capaci di autogestirsi); affido temporaneo di sollievo alla famiglia (per far fronte a esigenze momentanee).



Informazioni: banca dati e sportello Affidiamoci, orari di apertura lunedì, martedì, giovedì ore 9-11, mercoledì e venerdì ore 15-17, tel. 049-8753547, cell. 329-9886459, anzianiacasapro pria@libero.it

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