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martedì 15 ottobre 2013

Prima di insegnare l'educazione civica agli alunni si dovrebbe insegnarla ai parlamentari!?



Clicca Bagarre in aula
Questo blog non sponsorizza alcun partito ma non è estraneo alla politica perché come diceva il grande filosofo greco Aristotele: «L'uomo è per natura un animale politico». Secondo me la politica in senso generale è l'occuparsi del bene pubblico e dello Stato nel senso più ampio, come ad esempio prendere una carta da terra e metterla nel cestino, lasciare il posto ad un anziano in autobus, aiutare i disabili, essere attenti alle persone che ci stanno attorno, fare volontariato, essere altruisti e solidali. Ma la politica è anche  l'occuparsi in qualche modo di come viene gestito lo Stato o sue substrutture territoriali. Fare politica significa testimoniare e non predicare i valori, i principi contenuti nella nostra Costituzione. Fare politica vuol dire denunciare le disfunzioni e le cose che non funzionano.

Anch'io quando ero docente e preside avevo cercato, senza riuscirci, di portare le mie classi a visitare il Parlamento ed assistere ad una seduta. Ma dopo la  bagarre alla Camera del 10 ottobre 2013, invito genitori, docenti e dirigenti scolastici a non andarci. La baraonda è nata dopo che il deputato Riccardo Fraccaro, del Movimento 5 Stelle, durante il suo intervento alla Camera durante la discussione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, rivolgendosi ai deputati che non occupavano gli scranni del suo partito, ha detto: "Continueremo a chiamarvi ladri". Parole che hanno fatto infuriare gli altri deputati, in particolare quelli del Pd che hanno iniziato a rumoreggiare e a urlare: "Fuori, fuori|!". La vicepresidente di Montecitorio, Marina Sereni, ha provato a riportare l'ordine, ma alla fine è stata costretta a sospendere la seduta.

Alla seduta della Camera era presente una scolaresca, non ho trovato in internet di che scuola fosse, solo su un telegiornale hanno accennato di sfuggita alla presenza degli studenti. Nessuno ha chiesto loro che impressione abbiano avuto del caos creato dai parlamentari.

Dice Leccese su Educazione§Scuola a proposito dell'introduzione della disciplina dell'educazione civica: Dicono di voler reintrodurre l’insegnamento dell’Educazione Civica nelle scuole – magari con spiegazione, interrogazione e voti - dopo aver constatato che violenza, bullismo, maleducazione, impertinenza, volgarità, non rispetto della “cosa” pubblica o comune la fanno da padroni non solo tra le mura scolastiche ma negli spazi sociali in genere. (…) Che capacità di mutamento di stili di vita – sul versante almeno di una civile apparenza – ha una scuola quando i giovani escono da casa (nel silenzio, nella impossibilità o incapacità di reagire, nell’indifferenza dei genitori) con i pantaloni bucati, le pance scoperte, i piercing sulla lingua, secondo le mode imposte dai continui e astutamente rinnovati “modelli” televisivi? (…) I giovani hanno la percezione – spesso con senso di fastidio – di essere sotto la lente d’ingrandimento di un’analisi colpevolista mentre si ha una vista approssimativa sulle responsabilità degli adulti di riferimento, pronti a puntare il dito sui comportamenti giovanili e altrettanto pronti a nascondere sia le loro malefatte che le loro debolezze di modello. Oppure trovano sulla loro strada alcuni patetici giovanilisti (docenti e genitori) che, pur di accaparrarsi il consenso facile, dichiarano di voler essere “amici” dei ragazzi, ben sapendo che i ragazzi devono incrociare amicizie tra i coetanei e non tra gli adulti truccatori di sentimenti.

E' facile prendersela con i ragazzi, guardate il filmato della seduta, quello ufficiale inquadra solo la vicepresidente della Camera, questo invece inquadra l'assemblea.  Prima di insegnare l'educazione civica agli alunni si dovrebbe insegnarla ai parlamentari?

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