Trovo sul Mattino di Padova del 1° marzo 2012:
L’allarme dello spi cgil
- Anziano un suicida su tre oltre 100 decessi all’anno
PADOVA Ogni anno nel Veneto più di un centinaio di
anziani muoiono per suicidio e un migliaio per traumi domestici ed
avvelenamento, con un’incidenza di oltre il 3% su tutte le cause di
morte delle...
PADOVA
Ogni anno nel Veneto più di un centinaio di anziani muoiono per
suicidio e un migliaio per traumi domestici ed avvelenamento, con
un’incidenza di oltre il 3% su tutte le cause di morte delle persone di
una certa età. Tra gli ultra sessantacinquenni si consuma il 30% dei
suicidi che avvengono in regione. Ancora più allarmante il dato relativo
alle morti per incidenti tra le mura di casa che riguardano per oltre
il 60% persone anziane, con punte di quasi l’80% tra le donne, ad
indicare l’accrescersi di situazioni problematiche all’interno di un
segmento di popolazione in continuo aumento, connotato anche in Veneto
da sempre maggiore solitudine e povertà. I dati e le problematiche ad
essi collegati saranno oggi al centro dell’assemblea regionale dello Spi
Cgil a Padova, alla presenza della segretaria nazionale Carla Cantone.
La minore disponibilità di reddito dovuta sia alla perdita del potere
d’acquisto delle pensioni (il 44% dei pensionati vive con meno di 1.000
euro lordi al mese e 400.000 persone non raggiungono i 750 euro) che
alla necessità di aiutare figli e nipoti in difficoltà con il lavoro,
porta a tante piccole rinunce (uno svago, una cura, del buon cibo) il
cui accumulo rischia però di incidere anche in profondità sullo stato di
benessere della persona. La solitudine in tanti casi fa il resto. Se è
infatti positivo che le famiglie composte unicamente da ultra
sessantacinquenni siano cresciute (+51% in 15 anni) regalando agli
anziani maggiore autonomia, viene evidenziato l’incremento di anziani
soli (+44% nello stesso periodo) e l’ancora scarsa prestazione di
servizi nel territorio che renda «piena» l’autonomia. Il Veneto è tra le
regioni del centro nord i cui Comuni spendono meno per i servizi
sociali (111 euro nel 2008 contro i 155 medi del Nordest), ha rispetto
alle altre regioni una spesa più sbilanciata sui trasferimenti in denaro
che per servizi e ha una delle più basse spese di assistenza
domiciliare per utente (1.529 euro nel 2008 contro i 1.820 medi). «Le
difficoltà - dice la segretaria regionale dello Spi, Rita Turati -
vanno ripianate da subito prima che il disagio sfoci in un problema
sociale. Invece la legge regionale sulla non autosufficienza è
completamente inapplicata e non ha nemmeno trovato collocazione nel
Piano socio-sanitario. Inoltre si assiste ad un nuovo taglio di risorse:
per il 2012 mancano 49 milioni di spesa sanitaria extra lea utilizzati
per gli assegni di cura. La Regione deve dire da dove intende tirarli
fuori e deve anche fare di più perchè quei soldi già non bastano a
fronte del ritmo di crescita degli anziani che nel Veneto è mediamente
di 15.000 unità all’anno».
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