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domenica 22 luglio 2012

Chi gestisce l'ingresso degli anziani nelle case di riposo dell'ULSS 16?

Lo gestisce il Servizio Tutela Salute Anziani ULSS16- Via dei Colli, 4 -  35143 - Padova - Responsabile: Dott. Maurizio Alfredo Molinari

Mappa


Servizio tutela salute anziani: 

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Il Servizio gestisce il Registro Unico della Residenzialità (R.U.R.), strumento adottato dalla Regione per programmare l'ingresso in via temporanea o definitiva di persone anziane non autosufficienti.

Il Servizio autorizza gli ingressi nelle seguenti Strutture di accoglienza:

  • Centri di Servizio (Case di Riposo)
  • Centri Diurni
  • Appositi Nuclei per persone in stato vegetativo persistente (SVP)
  • Nuclei sperimentali NAISS (nuclei medio-alta intensità assistenziale), nei Centri di Servizio che ne sono dotati
  • Apposite residenze sanitarie assistite (RSA) OPSA e Casa Breda per le persone con disabilità
Le attività tipiche del servizio prevedono:
  • la predisposizione, nell’ambito del Piano di Zona dei Servizi Sociali, del Piano per la non autosufficienza destinato alla programmazione locale del fabbisogno dei posti di residenzialità e semiresidenzialità per l’accoglimento di anziani non autosufficienti e disabili, in collaborazione con la Direzione dei Servizi Sociali;
  • la gestione delle modalità e dei criteri di accesso alla rete dei servizi residenziali e semiresidenziali (Centri Diurni) attraverso la gestione diretta del Registro Unico della Residenzialità (RUR);
  • l’attività di verifica e controllo dell’attività sanitaria nei Centri di Servizio convenzionati tramite anche i coordinamenti delle figure socio-sanitarie che vi operano; verifica degli standard organizzativi del personale utilizzato secondo quanto previsto dalle disposizioni regionali (DGRV 84/2007), monitorando anche gli importi delle rette alberghiere praticate dai Centri di Servizio;
  • il controllo delle prestazioni specialistiche nelle strutture, verifica della presenza e corresponsione emolumenti dei medici che operano nelle residenze;
  • la fornitura di protesi e ausili ai soggetti ospiti di Centri di Servizio e loro successiva liquidazione;
  • la gestione diretta di una RSA per disabili e due Strutture residenziali per anziani non-autosufficienti, rispettivamente la prima per pazienti provenienti dall’ ex-Ospedale Psichiatrico e la seconda per pazienti in stato vegetativo persistente (S.V.P.)
La valutazione della non-autosufficienza può essere richiesta presso il Distretto di residenza anagrafica dalla persona interessata o dai suoi familiari.
L’ingresso nei Centri di Servizio è regolamentato secondo criteri di equità e trasparenza formalizzati pubblicamente e basati sulla priorità determinata dal punteggio di gravità, che risulta dalla scheda S.V.A.M.A..
Essa costituisce lo strumento di valutazione dei bisogni sanitari e assistenziali delle persone non autosufficienti utilizzato dall’equipe di Distretto valido in tutta la Regione Veneto. Il punteggio che ne risulta è ulteriormente corretto per il tempo di permanenza in graduatoria della persona, riconoscendo ulteriori 0,1 punti aggiuntivi per ogni giorno di permanenza nel RUR. La persona con punteggio più elevato ha la precedenza di ingresso.
La priorità in graduatoria consente al cittadino l’ingresso in un Centro di Servizio o in un Centro Diurno accreditato e al riconoscimento di un’impegnativa di residenzialità che rappresenta una compartecipazione al pagamento della retta giornaliera dovuta al Centro di Servizio che assiste la persona.
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Copio e incollo dal link sottostante la premessa della Presentazione UOC Tutela Salute Anziani

PREMESSA
Nonostante la perdita dell’autosufficienza sia uno dei fenomeni più importanti nelle ultime fasi della vita, non esiste una definizione univoca. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la disabilità come la riduzione o la mancanza di abilità nello svolgimento di un’attività considerata comune nella vita quotidiana. Tale definizione è stata adottata anche dall’I.S.T.A.T., che in base all’indagine sulle “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari”, ha recentemente stimato che nelle famiglie italiane vivano 2.715.000 persone con disabilità, pari al 5% circa della popolazione di età superiore o uguale ai 6 anni di età. A questi si aggiungono circa 1.750.000 persone con disabilità che vivono all’interno di residenze protette.
Negli ultimi decenni si è assistito ad un progressivo invecchiamento della popolazione, ossia all’aumento della percentuale degli anziani sul totale della popolazione stessa; in particolare per l’allungamento della vita, è aumentata la quota dei soggetti con età superiore ai settantacinque anni che si caratterizzano per livelli di non autosufficienza e disabilità elevati che richiedono la realizzazione di una rete idonea di servizi assistenziali socio sanitari.
Nel nostro paese stime demografiche prevedono che si passerà dai quasi 12 milioni over 65enni del 2006 ai 18,6 milioni in prospettiva 2041, a fronte di una riduzione della popolazione più giovane (quasi 1,6 milioni in meno tra i 0-19 anni) e di un sostanziale tracollo tra i 20-64enni (più di 5milioni in meno di popolazione produttiva). In parallelo, la componente ancora più anziana, quella degli ultra 80enni crescerà altrettanto intensamente da 3 a 6,1 milioni in poco più di 35 anni. Ad un allungamento delle aspettative di vita non corrisponde peraltro un miglioramento della qualità della vita per via dell’isolamento sociale, della perdita della autosufficienza dovuta all’aumento delle patologie croniche dell’anziano la cui prevalenza rispetto alle altre malattie ha subito un aumento addirittura del 50% negli ultimi 10 anni nonostante nell’ultimo trentennio siano stati posti in atto interventi di prevenzione e cura di comuni e importanti malattie. Basti pensare che circa il 12% degli ultrasessantacinquenni oggi è affetto da Diabete mellito. Meno di metà della popolazione italiana anziana è in condizione di peso normali, solo il 38% degli uomini e il 44% delle donne. Il 20% degli ultra-sessantenni è inoltre affetto da Bronco Pneumopatia cronica Ostruttiva, che è la causa del 13% dei ricoveri ospedalieri e dipende per la maggior parte dei casi da fumo di sigaretta, anche passivo, e da polveri e agenti inquinanti. Tra i soggetti con più di 80 anni, il 10% è affetto da scompenso cardiaco mentre la sordità con relativi disturbi della comunicazione colpisce una persona su due dopo i 75 anni.
Anche nel territorio ULSS16 si sta assistendo, negli ultimi anni, ad un processo di progressivo invecchiamento della popolazione che coinvolge, pur se in diversa misura, tutti i comuni del territorio. A fine 2000 la popolazione con più di sessantacinque anni era del 18,4%; nel 2003 era del 19,2%, nel 2005 del 19,8%, nel 2008 ha superato il 20% (403.635 pop.totale; 43.373 soggetti tra i 65-74 e 36.629 soggetti con età di 75 anni e più).
Solo nel comune di Padova la popolazione ultra-sessantacinquenne rappresenta il 23,1%, mentre nei comuni limitrofi rappresenta il 16,3%.
L’analisi dell’attuale sistema di offerta di servizi sanitari prevede oltre all’assistenza erogata dalle strutture ospedaliere una realtà articolata e ricca, in grado di riconoscere e rispondere alle tipologie di bisogno emergente e rilevante costituita da una rete di servizi socio-sanitari territoriali suddivisi in tre grandi aree di intervento:
1.  area della disabilità
2.  area della domiciliarità
3.  area della residenzialità e semiresidenzialità.
Per ognuna di queste aree è previsto che ogni Azienda ULSS si doti di un Piano Pluriennale attuativo degli indirizzi di Programmazione Regionale. Ciascun Piano poi è inserito nel Piano di Zona dei Servizi Sociali Locale.

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