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giovedì 6 settembre 2012

Centro Maderna: Newsletter del 06-09-12

Indice
  • Intime erranze. Il familiare curante, l’Alzheimer, la resilienza autobiografica
  • Stimolare l’equilibrio previene il rischio di cadute negli anziani
  • Usare il pc riduce il rischio di declino cognitivo o demenza
  • A Milano un progetto per un polo europeo degli anziani
  • Terza età: cinque anni di vita in più con uno stile di vita salutare

Intime erranze. Il familiare curante, l’Alzheimer, la resilienza autobiografica (Centro Maderna)
Resiliente è la persona che anche di fronte a una grave avversità sa andare avanti senza arrendersi, resistere allo stress e imparare a ricavare un insegnamento che la renda meno vulnerabile in circostanze analoghe.
Nell’affrontare una malattia destabilizzante come la demenza, è possibile che il familiare curante diventi capace di dare un senso alla sofferenza, si senta in grado di potercela fare e acquisisca una maggior forza psico-emotiva?
A questa domanda il volume "Intime erranze. Il familiare curante, l’Alzheimer, la resilienza autobiografica" di Luciana Quaia tenta di rispondere attraverso una suggestiva mappa che, elaborata dall’analisi mitologica del viaggio dell’eroe di Joseph Campbell, si sofferma sulle diverse tappe percorse dalla famiglia dal momento della comunicazione della diagnosi lungo tutto il periodo dell’accudimento e ne mette in evidenza i processi di cambiamento e trasformazione.
I passaggi considerati per costruire un percorso di resilienza si focalizzano sulla presenza di diversi attori e strumenti:

  • il tutore di resilienza, in questo caso rappresentato dall’associazione di volontariato Centro Donatori del Tempo, che, come le molteplici associazioni Alzheimer nazionali, riveste il ruolo di saliente punto di riferimento della comunità locale nell’accogliere le famiglie interessate dal problema e nel fornire un reale aiuto alle loro esigenze;
  • il gruppo di reciproco aiuto, spazio capace di far credere e sperare in una prospettiva di crescita e di consapevolezza;
  • la scrittura autobiografica, mezzo privilegiato di cambiamento di sguardo sulla realtà e se stessi.
Nell’originale struttura del testo che attribuisce ad ogni capitolo lo specifico nome della tappa dell’immaginario viaggio, particolare approfondimento viene dedicato alla metodologia applicata all’interno del laboratorio di scrittura autobiografica. Nelle cinque giornate di lavoro i familiari partecipanti, con il supporto di personaggi mitologici, poesie, brani di letteratura, oggetti, fotografie ed esercizi mirati, narrano le memorie di ricordi e di sfide, scoprendo le proprie forze interiori e la capacità di dare maggiore fiducia a se stessi.
Un capitolo totalmente dedicato alla potenza resiliente del cinema analizza in modo dettagliato e circoscritto tre film sul tema dell’Alzheimer, mettendo in luce un ulteriore strumento utile al sostegno psicologico del familiare attraverso il confronto con una realtà che riesce a generare importanti modelli di identificazione e apprendimento.

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News del 03 /09/2012)


Stimolare l’equilibrio previene il rischio di cadute negli anziani (Centro Maderna)
Uno dei problemi che, tra gli altri, può affliggere le persone anziane è il rischio di cadute. Uno studio dell’Università di Sidney, pubblicato sul “British Medical Journal”, ha scoperto che meno del 10% degli anziani è impegnato in attività fisica e, tenuto conto che i soggetti più a rischio caduta sono proprio gli anziani, sarebbe necessario promuovere un’informazione corretta sui rischi dell’immobilità e, per contro, sui vantaggi dell’attività fisica mirata.
Per ovviare a questa mancanza, gli scienziati dell'Università australiana hanno progettato e testato un programma che hanno chiamato LIFE (Lifestyle Integrated Functional Exercise).
Il programma comprende un allenamento del senso dell’equilibrio e della forza muscolare applicato tuttavia alla routine quotidiana. I ricercatori, dopo aver predisposto LIFE, hanno coinvolto 317 persone di ambo i sessi, di età compresa tra i 70 anni e più. I soggetti erano stati oggetto di una o più cadute durante l’anno passato o nessuna caduta.
I volontari sono poi stati suddivisi a caso in tre gruppi a cui sono stati fatti seguire altrettanti diversi programmi per 12 mesi: una serie di dolci e “falsi” esercizi per il gruppo di controllo, un programma strutturato o il programma LIFE per gli altri due gruppi.
Al termine del periodo di test, i ricercatori hanno rilevato una riduzione del 31% del tasso di cadute negli appartenenti al gruppo LIFE, rispetto a quelli del gruppo di controllo.
I soggetti del gruppo LIFE hanno altresì mostrato miglioramenti sia nell’equilibrio statico che dinamico, nella forza delle caviglie e nelle attività quotidiane. Dai risultati, i ricercatori concludono che il programma LIFE possa migliorare sia il rischio di caduta che di fragilità. (La Stampa)
(News del 05 /09/2012)


Usare il pc riduce il rischio di declino cognitivo o demenza (Centro Maderna)
Secondo uno studio di un team di ricercatori della University of Western Australia, l’utilizzo di un personal computer riduce fino al 40% il rischio di declino cognitivo e demenza nelle persone più anziane.
Il professor Osvaldo Almeida e il suo team di ricercatori hanno pubblicato sulla rivista Public Library of Science ONE (PLoS ONE), i risultati di otto anni di studio su più di 5.000 persone di età compresa tra i 65 e gli 85 anni per analizzare l’incidenza del declino cognitivo e la demenza con o senza l’uso del computer.
E’ emerso che il rischio di demenza tra gli anziani che utilizzano il computer, è più basso del 30-40%, rispetto a quelli che non lo utilizzano. Nello studiare i casi di demenza, i ricercatori hanno rilevato alcuni sintomi tipici. Tra questi vi sono i primi segnali di mancanza di memoria come il dimenticare nomi o appuntamenti; il non ricordare dove si sono riposte le cose o perderle. E poi sbalzi d’umore; provare rabbia, paure infondate e avere difficoltà nello svolgere compiti quotidiani.
I ricercatori suggeriscono la promozione di iniziative volte a stimolare l’uso del computer anche tra la popolazione più anziana – non dimenticando tuttavia che questo deve essere abbinato a uno stile di vita sano che preveda anche dell’attività fisica e una dieta adeguata. (La Stampa)
(News del 06 /09/2012)


A Milano un progetto per un polo europeo degli anziani (Centro Maderna)
Riuscire a fornire un servizio di assistenza di alto livello per gli anziani è certamente una caratteristica distintiva importante per Milano ed è per questo che il Comune e la Regione Lombardia stanno studiando la fusione tra il Pio Albergo Trivulzio e il Golgi - Redaelli per rendere concreto un progetto che era già stato pensato da qualche tempo.
Non si tratta di un progetto volto solo a fondere le capacità dei due istituti, ma anche ad allargare i servizi che vengono garantiti ai clienti comprendendo ad esempio social housing, assistenza e cura domiciliare con l'obiettivo certamente non trascurabile di ottenere anche dei risparmi.
«Nascerebbe un polo pubblico di cura agli anziani a 360 gradi, con valenza non solo terapeutica ma anche di tipo scientifico», afferma la presidente della «baggina» Laura Iris Ferro. «Sarebbe un punto di riferimento europeo che, con una governance semplificata, sarebbe un organismo estremamente competitivo».
La struttura potrebbe quindi ospitare ben 3.000 posti letto e altrettanti dipendenti. (Corriere della Sera)
(News del 04 /09/2012)


Terza età: cinque anni di vita in più con uno stile di vita salutare (Centro Maderna)
Secondo uno studio svedese pubblicato sul “British Medical Journal” le abitudini salutari nella terza età aggiungono cinque anni di vita alle donne e sei agli uomini. Un team di ricercatori del Karolinska Institute di Stoccolma ha misurato le differenze nella sopravvivenza di 1800 adulti over 75 per 18 anni, tra il 1987 e il 2005, tenendo conto di età, sesso, occupazione, educazione, stile di vita e attività di svago. Nel periodo considerato il 92% dei partecipanti è morto, e metà ha superato i 90 anni.
Gli stili di vita sono risultati fondamentali, con i non fumatori o gli ex fumatori che hanno guadagnato un anno rispetto ai fumatori, mentre l'esercizio fisico regolare ne aggiunge due. (Agi)

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