|
Indice |
- Intime erranze. Il familiare curante, l’Alzheimer, la resilienza autobiografica
- Stimolare l’equilibrio previene il rischio di cadute negli anziani
- Usare il pc riduce il rischio di declino cognitivo o demenza
- A Milano un progetto per un polo europeo degli anziani
- Terza età: cinque anni di vita in più con uno stile di vita salutare
|
|
|
Intime erranze. Il familiare curante, l’Alzheimer, la resilienza autobiografica (Centro Maderna) |
Resiliente è la
persona che anche di fronte a una grave avversità sa andare avanti senza
arrendersi, resistere allo stress e imparare a ricavare un insegnamento
che la renda meno vulnerabile in circostanze analoghe.
Nell’affrontare una malattia destabilizzante come la demenza, è
possibile che il familiare curante diventi capace di dare un senso alla
sofferenza, si senta in grado di potercela fare e acquisisca una maggior
forza psico-emotiva?
A questa domanda il volume "Intime erranze. Il familiare curante, l’Alzheimer, la resilienza autobiografica"
di Luciana Quaia tenta di rispondere attraverso una suggestiva mappa
che, elaborata dall’analisi mitologica del viaggio dell’eroe di Joseph
Campbell, si sofferma sulle diverse tappe percorse dalla famiglia dal
momento della comunicazione della diagnosi lungo tutto il periodo
dell’accudimento e ne mette in evidenza i processi di cambiamento e
trasformazione.
I passaggi considerati per costruire un percorso di resilienza si focalizzano sulla presenza di diversi attori e strumenti:
-
il tutore di resilienza, in questo caso rappresentato
dall’associazione di volontariato Centro Donatori del Tempo, che, come
le molteplici associazioni Alzheimer nazionali, riveste il ruolo di
saliente punto di riferimento della comunità locale nell’accogliere le
famiglie interessate dal problema e nel fornire un reale aiuto alle loro
esigenze;
-
il gruppo di reciproco aiuto, spazio capace di far credere e sperare in una prospettiva di crescita e di consapevolezza;
-
la scrittura autobiografica, mezzo privilegiato di cambiamento di sguardo sulla realtà e se stessi.
Nell’originale struttura del testo che attribuisce ad ogni capitolo lo
specifico nome della tappa dell’immaginario viaggio, particolare
approfondimento viene dedicato alla metodologia applicata all’interno
del laboratorio di scrittura autobiografica. Nelle cinque giornate di
lavoro i familiari partecipanti, con il supporto di personaggi
mitologici, poesie, brani di letteratura, oggetti, fotografie ed
esercizi mirati, narrano le memorie di ricordi e di sfide, scoprendo le
proprie forze interiori e la capacità di dare maggiore fiducia a se
stessi.
Un capitolo totalmente dedicato alla potenza resiliente del cinema
analizza in modo dettagliato e circoscritto tre film sul tema
dell’Alzheimer, mettendo in luce un ulteriore strumento utile al
sostegno psicologico del familiare attraverso il confronto con una
realtà che riesce a generare importanti modelli di identificazione e
apprendimento.
Per maggiori informazioni sul libro cliccare qui
|
News del 03 /09/2012)
|
|
|
|
Stimolare l’equilibrio previene il rischio di cadute negli anziani (Centro Maderna) |
Uno dei problemi
che, tra gli altri, può affliggere le persone anziane è il rischio di
cadute. Uno studio dell’Università di Sidney, pubblicato sul “British
Medical Journal”, ha scoperto che meno del 10% degli anziani è impegnato
in attività fisica e, tenuto conto che i soggetti più a rischio caduta
sono proprio gli anziani, sarebbe necessario promuovere un’informazione
corretta sui rischi dell’immobilità e, per contro, sui vantaggi
dell’attività fisica mirata.
Per ovviare a questa mancanza, gli scienziati dell'Università
australiana hanno progettato e testato un programma che hanno chiamato
LIFE (Lifestyle Integrated Functional Exercise).
Il programma comprende un allenamento del senso dell’equilibrio e della
forza muscolare applicato tuttavia alla routine quotidiana. I
ricercatori, dopo aver predisposto LIFE, hanno coinvolto 317 persone di
ambo i sessi, di età compresa tra i 70 anni e più. I soggetti erano
stati oggetto di una o più cadute durante l’anno passato o nessuna
caduta.
I volontari sono poi stati suddivisi a caso in tre gruppi a cui sono
stati fatti seguire altrettanti diversi programmi per 12 mesi: una serie
di dolci e “falsi” esercizi per il gruppo di controllo, un programma
strutturato o il programma LIFE per gli altri due gruppi.
Al termine del periodo di test, i ricercatori hanno rilevato una
riduzione del 31% del tasso di cadute negli appartenenti al gruppo LIFE,
rispetto a quelli del gruppo di controllo.
I soggetti del gruppo LIFE hanno altresì mostrato miglioramenti sia
nell’equilibrio statico che dinamico, nella forza delle caviglie e nelle
attività quotidiane. Dai risultati, i ricercatori concludono che il
programma LIFE possa migliorare sia il rischio di caduta che di
fragilità. (La Stampa) |
(News del 05 /09/2012)
|
|
|
|
Usare il pc riduce il rischio di declino cognitivo o demenza (Centro Maderna) |
Secondo uno studio
di un team di ricercatori della University of Western Australia,
l’utilizzo di un personal computer riduce fino al 40% il rischio di
declino cognitivo e demenza nelle persone più anziane.
Il professor Osvaldo Almeida e il suo team di ricercatori hanno
pubblicato sulla rivista Public Library of Science ONE (PLoS ONE), i
risultati di otto anni di studio su più di 5.000 persone di età compresa
tra i 65 e gli 85 anni per analizzare l’incidenza del declino cognitivo
e la demenza con o senza l’uso del computer.
E’ emerso che il rischio di demenza tra gli anziani che utilizzano il
computer, è più basso del 30-40%, rispetto a quelli che non lo
utilizzano. Nello studiare i casi di demenza, i ricercatori hanno
rilevato alcuni sintomi tipici. Tra questi vi sono i primi segnali di
mancanza di memoria come il dimenticare nomi o appuntamenti; il non
ricordare dove si sono riposte le cose o perderle. E poi sbalzi d’umore;
provare rabbia, paure infondate e avere difficoltà nello svolgere
compiti quotidiani.
I ricercatori suggeriscono la promozione di iniziative volte a stimolare
l’uso del computer anche tra la popolazione più anziana – non
dimenticando tuttavia che questo deve essere abbinato a uno stile di
vita sano che preveda anche dell’attività fisica e una dieta adeguata.
(La Stampa) |
(News del 06 /09/2012)
|
|
|
|
A Milano un progetto per un polo europeo degli anziani (Centro Maderna) |
Riuscire
a fornire un servizio di assistenza di alto livello per gli anziani è
certamente una caratteristica distintiva importante per Milano ed è per
questo che il Comune e la Regione Lombardia stanno studiando la fusione
tra il Pio Albergo Trivulzio e il Golgi - Redaelli per rendere concreto
un progetto che era già stato pensato da qualche tempo.
Non si tratta di un progetto volto solo a fondere le capacità dei due
istituti, ma anche ad allargare i servizi che vengono garantiti ai
clienti comprendendo ad esempio social housing, assistenza e cura
domiciliare con l'obiettivo certamente non trascurabile di ottenere
anche dei risparmi.
«Nascerebbe un polo pubblico di cura agli anziani a 360 gradi, con
valenza non solo terapeutica ma anche di tipo scientifico», afferma la
presidente della «baggina» Laura Iris Ferro. «Sarebbe un punto di
riferimento europeo che, con una governance semplificata, sarebbe un
organismo estremamente competitivo».
La struttura potrebbe quindi ospitare ben 3.000 posti letto e altrettanti dipendenti. (Corriere della Sera)
|
(News del 04 /09/2012)
|
|
|
|
Terza età: cinque anni di vita in più con uno stile di vita salutare (Centro Maderna) |
Secondo uno studio
svedese pubblicato sul “British Medical Journal” le abitudini salutari
nella terza età aggiungono cinque anni di vita alle donne e sei agli
uomini. Un team di ricercatori del Karolinska Institute di Stoccolma ha
misurato le differenze nella sopravvivenza di 1800 adulti over 75 per 18
anni, tra il 1987 e il 2005, tenendo conto di età, sesso, occupazione,
educazione, stile di vita e attività di svago. Nel periodo considerato
il 92% dei partecipanti è morto, e metà ha superato i 90 anni.
Gli stili di vita sono risultati fondamentali, con i non fumatori o gli
ex fumatori che hanno guadagnato un anno rispetto ai fumatori, mentre
l'esercizio fisico regolare ne aggiunge due. (Agi) |
|
Nessun commento:
Posta un commento