L'intestino |
Francesco, un volontario
di Pronto Anziano, mi chiede di trattare, dopo aver visto il post sulla gastroscopia e avendolo trovato rassicurante, da non esperto ma in maniera
corretta, della colonscopia.
Ho fatto anch'io, in un'unica seduta, in anestesia, la colonscopia e la gastroscopia. Non ho sentito nulla, ma hanno trovato una "bestiaccia". La colonscopia è
un accertamento che fa molta paura. Mentre scrivo sono collegato via skype con un'amica che lavora all'estero, mi dice: io questo esame non lo farò mai!! Mio marito invece lo fa una volta all'anno senza sedazione.
Il gastroenterologo dott. Fabrizio Cardin, consulente scientifico di Pronto Anziano, che in trent'anni di attività presso la Piastra endoscopica ha effettuato circa 30.000 gastroscopie e diverse migliaia di colonscopie, ci ha detto che non ci sono problemi anche senza anestesia.
Il gastroenterologo dott. Fabrizio Cardin, consulente scientifico di Pronto Anziano, che in trent'anni di attività presso la Piastra endoscopica ha effettuato circa 30.000 gastroscopie e diverse migliaia di colonscopie, ci ha detto che non ci sono problemi anche senza anestesia.
Trovo nel sito "Farmaco e cura" questa chiara spiegazione sulla colonscopia che riporto (clicca
qui).
Colonscopia: è un esame che permette di visualizzare la parete interna
dell'intestino usando una sonda a fibre ottiche. Le fibre, contenute in
un tubo di gomma, vengono inserite attarverso l'ano e fatte risalire
fino alla parte da esaminare. La colonscopia è, al momento attuale,
l'esame più attendibile per lo studio dei polipi e dei piccoli tumori
del colon e consente anche di effettuare contestualmente una biopsia,
cioè di prelevare un frammento di tessuto da esaminare al microscopio.
L'esame viene in genere effettuato senza anestesia, ma vengono
somministrati blandi calmanti e farmaci miorilassanti, che permettono
cioè il rilassamento della parete dell'intestino per facilitare il
transito della sonda. Le fibre ottiche illuminano la parte da esaminare e
rimandano le immagini su uno schermo esterno.
Colonscopia e sigmoidoscopia |
Durante la colonscopia i pazienti,
accomodati su un lettino ospedaliero od una barella, si devono adagiare
sul lato sinistro del corpo: nella maggior parte dei casi un leggero
sedativo e degli antidolorifici aiutano a mantenere i pazienti
rilassati. Una seduzione più profonda può essere richiesta per aumentare
la compliance del paziente (ossia la collaborazione e l’adesione alla
procedura del soggetto). Il medico ed il personale medico dovrebbero
monitorare i segni vitali dei pazienti e cercare di rendere l’esame il
più confortevole possibile.
Il medico inserisce lentamente nell’ano
il colonscopio (una sonda lunga, flessibile ed
illuminata) e lo guida attraverso il retto e nel colon. L’intestino
viene gonfiato con anidride carbonica per offrire al medico una maggior
visuale. Una piccola telecamera montata sulla sonda trasmette
un’immagine che proviene dall’interno, consentendo al medico di
esaminare attentamente il rivestimento intestinale.
Il medico può chiedere al paziente di
spostarsi periodicamente in modo che la zona di esplorazione possa
essere regolata per una migliore visualizzazione.
In linea generale la colonscopia, più
che dolorosa, è sicuramente fastidiosa.
In alcune circostanze, per esempio in
presenza di particolari conformazioni dell’intestino, l’esame può essere
effettivamente doloroso; per ovviare a questa problematica è sempre più
frequente il ricorso a diversi tipi di sedazione:
- cosciente o vigile, in cui il paziente rimane consapevole di quanto sta accadendo;
- profonda, in cui il soggetto difficilmente è in grado di rispondere a stimoli esterni;
- anestesia generale, il paziente è del tutto incosciente.
La sedazione cosciente è la scelta più
frequente, in cui viene somministrato un farmaco ad effetto sedativo ed
un potente antidolorifico.
Una sedazione profonda, benchè richieda
la presenza di un anestesista, presenta l’indubbio vantaggio di
permettere al paziente di non conservare ricordi sgradevoli relativi
alla procedura, con una possibilità maggiore che si presti nel futuro ad
ulteriori controlli .
La colonscopia può durare fino a 60
minuti, anche se spesso si risolve più velocemente. Crampi o gonfiore
possono verificarsi durante le prime ore dopo l’esame.
Il sedativo deve avere il tempo di
essere smaltito dal corpo. I pazienti possono avere bisogno di rimanere
in ospedale per 1 o 2 ore dopo l’esame, mentre il recupero completo è
previsto per il giorno successivo.
I pazienti che manifestano uno qualsiasi
di questi effetti indesiderati dovrebbero contattare il proprio medico
immediatamente:
- gravi dolori addominali,
- febbre,
- perdite intestinali con sangue,
- vertigini,
- debolezza.
Si consiglia infine di non guidare per
12 ore dopo la colonscopia per consentire al sedativo di essere
smaltito.
Il medico o l’ospedale di solito
forniscono istruzioni scritte su come prepararsi alla colonscopia. Il
processo è chiamato preparazione intestinale.
Tutti i residui solidi devono essere
eliminati dal tratto gastrointestinale seguendo una dieta povera di
fibre nei 3 giorni prima dell’esame, evitando quindi di
assumere frutta, verdura e alimenti integrali.
Sono invece concessi: carne, pesce,
formaggi e altri latticini, salumi.
I pazienti non devono infine bere
bevande contenenti colorante rosso o viola, mentre non c’è problema
bevendo:
- brodo o minestre senza grassi,
- acqua,
- caffè liscio,
- tè liscio,
- bevande sportive come il Gatorade,
- gelatina.
Un lassativo e/o un clistere possono
essere richiesti il giorno prima della colonscopia.
I lassativi prescritti sono di solito
sotto forma di pillole o polvere sciolta in acqua (spesso sotto forma di
buste da sciogliere in 4 l di acqua, per esempio Selg Esse, Isocolan,
Polietilnglicole ABC), mentre il clistere
viene eseguito mediante somministrazione di liquidi salini attraverso
l’ano, utilizzando uno speciale contenitore di lavaggio.
La sera precedente l’esame sono concessi
thè zuccherato, camomilla o comunque una dieta esclusivamente
liquida. I farmaci prescritti per un’eventuale terapia in corso
possono invece essere assunti anche il mattino dell’esame.
I pazienti devono informare il medico
delle loro condizioni mediche e dei farmaci, le vitamine o gli
integratori assunti regolarmente, tra cui:
- aspirina,
- farmaci per l’artrite od antinfiammatori,
- fluidificanti del sangue,
- farmaci per il diabete,
- ferro.
La colonscopia virtuale è un’alternativa
basata su tecniche radiologiche non invasive che
consente un’esplorazione virtuale del colon attraverso una TAC
all’addome, previa introduzione di aria all’interno del lume intestinale
attraverso un piccolo catetere inserito attraverso l’ano.
Effettuata l’analisi, un software
apposito consente la visualizzazione delle immagini in 3 dimensioni,
permettendo quindi un’analisi medica accurata e sopratutto in differita.
L’esame dura circa 10 minuti e richiede
lo stesso tipo di preparazione visto per la tradizionale, non prevede
invece somministrazione di antidolorifici o tranquillanti.
Data la natura della procedura, in caso
di rilevazione di polipi o tumori del colon, questi verranno rimossi
attraverso una colonscopia tradizionale.
Allo stato attuale non è tuttavia
possibile garantire per ogni caso un’efficacia paragonabile alle
tecniche tradizionali, quindi la colonscopia virtuale si pone come
complemento all’analisi tradizionale quando quest’ultima sia stata
incompleta oppure come alternativa in pazienti a grave rischio di
complicanze (pazienti anziani, patologie a carico del cuore, …).
L’esame è riconosciuto dal sistema
sanitario nazionale italiano.
Ciao, l'articolo è sicuramente ben fatto. Grazie!! Segnalo anche la presenza della possibilità di eseguire la colonscopia con tecnica virtuale, molto meno invasiva della tecnica tradizionale ovviamente. Su questo sito ci sono parecchie informazioni a riguardo: http://www.colonscopiavirtuale.eu/
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