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sabato 29 ottobre 2011

La disperazione delle famiglie con un malato di Alzheimer

Aloysius "Alois" Alzheimer
Trovo sul Gazzettino on line questa drammatica notizia. La riporto togliendo i cognomi e lasciando solo i nomi della signora e del marito. Inserisco anche due commenti significativi: quello di francesca1 e quello di Isabella.  I volontari di Pronto Anziano hanno ricevuto diverse telefonate di persone che hanno in famiglia una situazione analoga a quella dei coniugi di Stanghella. Abbiamo indicato ai familiari: il percorso per trovare una badante, le Associazioni che si occupano di tale malattia e le Unità di Valutazione Alzheimer (UVA) del Veneto.
Chi ha bisogno di consigli telefoni a Pronto Anziano e chieda di Luisa,  è stata presidente di una associazione di familiari di malati di Alzheimer.

I post che ho dedicato all'argomento:

XVIII Giornata Mondiale dell'Alzheimer - DVD "Una giornata particolare"

XVIII Giornata mondiale dell'Alzheimer

A mio marito è stato diagnosticato l'Alzheimer, cosa posso e devo fare?  

Post dedicato a Alfredo e Luisa

Il Mito dell'Alzheimer

Un album fotografico per raccontare l’Alzheimer


  
Due cappi e una croce: tenta di uccidere la moglie malata di Alzheimer e s'impicca
Dramma a Stanghella: l'uomo, in precarie condizioni di salute, ha lasciato un biglietto di addio. Gli anziani trovati dalla figlia
PADOVA - Dramma familiare a Stanghella (Padova): un pensionato ha cercato di uccidere la moglie - da anni malata di Alzheimer - e, convinto che fosse morta, ha poi posto fine alla sua stessa vita impiccandosi. La donna è ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Padova. La donna è stata trovata ancora viva da una figlia che ha chiamato i soccorsi e allertato i carabinieri. L'anziano ha lasciato un biglietto in cui spiega le ragioni del gesto disperato.
Due cappi, con in mezzo una croce. Ad una delle corde, nel garage della loro abitazione, era appeso il pensionato di Stanghella che si è tolto la vita dopo aver tentato di uccidere la moglie malata. L'anziana, Lucia , 75 anni, è stata ricoverata in condizioni serie all'ospedale di Monselice. L'uomo, Ferdinando, 77 anni, anch'egli in precario stato di salute, prima ha provato a issare la moglie fino al cappio che aveva preparato per lei, a fianco del suo. Tra le due corde agganciate ad una trave del garage, Medea aveva appeso un crocifisso, quasi a voler chiedere perdono a Dio per quanto aveva in mente di fare. Poi, secondo gli investigatori, le forze lo hanno abbandonato e ha ferito gravemente al collo la moglie. Infine, credendola morta, si è impiccato. I medici, che per il momento si riservano la prognosi sull'anziana, sperano di poterle salvare la vita: presenta un profondo taglio alla gola, ma non tale da causarne la morte.
Il biglietto di addio: "Ci trovi in garage". La figlia della coppia, entrata in casa dopo aver sbrigato alcune commissioni in paese, ha trovato sul tavolo di cucina un biglietto con il quale l'anziano cercava di prepararla a quanto avrebbe scoperto di lì a poco, scrivendo: "Ci trovi in garage, vieni piano, piano".
Venerdì 28 Ottobre 2011 - 12:38    Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Ottobre - 15:20

Commenti
Il morbo in questione è una delle patologie più pesanti da sopportare anche per chi sta accanto ai malati.
Questo e' un dramma da mettere in conto,in parte,anche alle strutture inesistenti.
Esistono posti in Padova dove poter far ricoverare persone affette dall'Alzheimer, ma se ci fai un sopralluogo ti passa ogni fantasia.
Ho visto malati essere lavati e poi posizionati in sedia a rotelle, asciugati alla meno peggio e ancora grondanti acqua dai capelli,lasciati lì ad aspettare. Ore.
C'e' una struttura invece ottima a Padova e per l'assistenza e per la preparazione, ma è difficile riuscire a ricoverare qualcuno causa mancanza posti.
E' una malattia che colpisce tutti in una famiglia perché coloro che assistono i loro cari sono prosciugati nel fisico e nell'anima ( Francesca1)

Francesca1 concordo pienamente con te. Ho una zia con questo problema da due anni, e rispetto all'anno scorso, quest'anno l'ho vista peggiorata. Mio zio era un uomo calmo e tranquillo, adesso è diventato nervoso, siccome non gli fa tenere più i soldi a mia zia, perchè è successo che non ricordava dove li posava, o li perdeva direttamente, quindi, in concordanza con i suoi figli, che stanno con loro tutto il giorno, fuorché la notte, hanno deciso di non dargli tutti i soldi, ma 10/20 euro per volta, risultato,mia zia maltratta verbalmente tutti quanti, in primis mio zio, dopo un po' dimentica di averlo fatto......Mandarla in una struttura servirebbe a farla peggiorare, e se poi vengono maltrattati, come ha detto Francesca1, tenerla a casa, fa peggiorare chi gli sta accanto, cosi non si arriva a una soluzione...Per questo motivo, capisco perfettamente il povero uomo che si è trovato tra l'incudine e il martello, non ha trovato nessuna via d'uscita....Perfino i miei cugini sono cambiati emotivamente...Per capire tutto ciò bisogna viverlo,o conoscere qualcuno che lo sta vivendo, diventa un calvario per tutti.....Buona giornata...(isabella)

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