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mercoledì 1 febbraio 2012

I professionisti del volontariato

Ricevo da Alfredo, un ottimo volontario nel senso originale del termine, la mail che riporto: "Ciao Giovanni, ho letto oggi il tuo ultimo post (A Giovà, quanto tempo pensi de campà? Com'è difficile fare il volontario!) con viva partecipazione e condivisione. La mia attuale  e limitata partecipazione al mondo del volontariato mi ha fatto scoprire immagini e realtà di esso che non mi sarei mai aspettato  trovare......... ambizioni, protagonismi e.....addirittura concorrenza. La gratuità è quasi scomparsa per lasciare il posto ad una errata interpretazione della "professionalità" che naturalmente si fa pagare. L'apparire prevale sull'essere, conta il numero di soci anzichè il risultato finale. Forse........altri i tempi i nostri?
A volte, quando le difficoltà e la stanchezza si fanno  più presenti mi dico "ma chi me lo fa fare" , guardo il volto di mia moglie...........e continuo.
Stammi bene, Alfredo"


Stefano Zamagni
Caro Alfredo non dobbiamo generalizzare, ti consiglio di leggere dal sito di Ristretti Orrizzonti la relazione sull'incontro del 22 maggio 2002 tra quaranta associazioni e coordinamenti di associazioni con il Comitato editoriale del settimanale Vita sul tema "Il futuro del Volontariato". Interessante l'intervista al prof. Stefano Zamagni (Stefano Zamagni (Rimini, 1943) è un economista italiano, presidente dell'Agenzia per il terzo settore che il Ministro Fornero ha recentemente dichiarato che sarà chiusa) e in particolare quando afferma che la minaccia al volontariato:  Minaccia la possibilità, o meglio la realtà, del contagio delle buone azioni. Non è vero che solo le cattive azioni, i delitti o i reati siano contagiosi: lo sono anche e soprattutto i comportamenti virtuosi. Per questo in termini astratti il modello migliore di società sarebbe quello in cui tUtti facessero un’ esperienza di educazione al volontariato negli anni giovanili. Poi ciascuno prenderà la sua strada, uno potrà fare l’agente di Borsa o l’imprenditore, però io sono sicuro che se ha fatto quell’esperienza si comporterà diversamente. Questa è la grande risorsa del volontariato, per questo va curato e incoraggiato e non snaturato insistendo sulla sua "professionalizzazione". Ormai si definisce il volontariato non più per ciò che è, ma per ciò che fa.
Ti consiglio anche di leggere (clicca qui)  l'articolo: " Il volontario, una risorsa per la democrazia. Ma come? Contro la sfiducia e la paura, le energie del volontariato.
Quale può essere il ruolo del volontariato italiano nel rafforzare la democrazia nel nostro Paese? In che modo, con quali strumenti, attraverso quali percorsi il volontariato può essere effettivamente una risorsa per la democrazia? Queste e altre domande si sono poste le  principali organizzazioni di volontariato nell'ambito di un convegno organizzato a Pisa il 20 gennaio 2012 dall'Università del Terzo Settore.

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