Ricevo da Alfredo, un ottimo volontario nel senso originale del termine, la mail che riporto: "Ciao Giovanni, ho letto oggi il tuo ultimo post (A Giovà, quanto tempo pensi de campà? Com'è difficile fare il volontario!) con viva
partecipazione e condivisione. La mia attuale e limitata partecipazione
al mondo del volontariato mi ha fatto scoprire immagini e realtà di
esso che non mi sarei mai aspettato trovare......... ambizioni,
protagonismi e.....addirittura concorrenza. La gratuità è quasi
scomparsa per lasciare il posto ad una errata interpretazione della
"professionalità" che naturalmente si fa pagare. L'apparire prevale
sull'essere, conta il numero di soci anzichè il risultato finale.
Forse........altri i tempi i nostri?
A volte, quando le difficoltà e la stanchezza si fanno più presenti mi dico "ma chi me lo fa fare" , guardo il volto di mia moglie...........e continuo.
Stammi bene, Alfredo"
A volte, quando le difficoltà e la stanchezza si fanno più presenti mi dico "ma chi me lo fa fare" , guardo il volto di mia moglie...........e continuo.
Stammi bene, Alfredo"
Stefano Zamagni |
Caro Alfredo non dobbiamo generalizzare, ti consiglio di leggere dal sito di Ristretti Orrizzonti la relazione sull'incontro del
22 maggio 2002 tra quaranta associazioni e coordinamenti di associazioni con il Comitato editoriale del settimanale Vita sul tema "Il futuro del Volontariato". Interessante l'intervista al prof. Stefano Zamagni (Stefano Zamagni (Rimini, 1943) è un economista italiano, presidente dell'Agenzia per il terzo settore che il Ministro Fornero ha recentemente dichiarato che sarà chiusa) e in particolare quando afferma che la minaccia al volontariato: Minaccia la possibilità, o meglio la realtà, del contagio delle buone azioni.
Non è vero che solo le cattive azioni, i delitti o i reati siano contagiosi: lo
sono anche e soprattutto i comportamenti virtuosi. Per questo in termini
astratti il modello migliore di società sarebbe quello in cui tUtti facessero
un’ esperienza di educazione al volontariato negli anni giovanili. Poi
ciascuno prenderà la sua strada, uno potrà fare l’agente di Borsa o l’imprenditore,
però io sono sicuro che se ha fatto quell’esperienza si comporterà
diversamente. Questa è la grande risorsa del volontariato, per questo va curato
e incoraggiato e non snaturato insistendo sulla sua "professionalizzazione".
Ormai si definisce il volontariato non più per ciò che è, ma per ciò che fa.
Ti consiglio anche di leggere (clicca qui) l'articolo: " Il volontario, una risorsa per la democrazia. Ma come? Contro la sfiducia e la paura, le energie del volontariato.
Quale può essere il ruolo del volontariato italiano nel
rafforzare la democrazia nel nostro Paese? In che modo, con quali
strumenti, attraverso quali percorsi il volontariato può essere
effettivamente una risorsa per la democrazia? Queste e altre domande si
sono poste le principali organizzazioni di volontariato nell'ambito di
un convegno organizzato a Pisa il 20 gennaio 2012 dall'Università del Terzo Settore.
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