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venerdì 24 febbraio 2012

Ti aiutiamo gratis a redigere una tesina per l'esame di Stato

Se desideri redigere una tesina sugli argomenti indicati ai punti 1,2,3,4 chiama il numero 049.821.7000 o  049.821.4298 o manda una mail a: blog.prontoanziano@yahoo.it
Presidi e docenti in pensione e in servizio ti forniranno dei suggerimenti per la compilazione.
Invecchiamento Attivo e Solidarietà Intergenerazionale (I.A.S.I.), la nuova Associazione nata in occasione della proclamazione dell' EY2012, oltre alle attività legate all'help line di Pronto Anziano (049.8217000), alla settimana degli Anziani, ai laboratori giovani-anziani che si tengono presso la S. Vincenzo de' Paoli, intende aiutare gli studenti delle classi V, in particolare quelli che hanno effettuato esperienze di volontariato, a redigere delle tesine riguardanti i seguenti temi: 
  1. EY2012 (Anno Europeo dell'Invecchiamento Attivo e del Dialogo Intergenerazionale);
  2. volontariato (come nascono e cosa fanno le OdV, le ONLUS, le APS...);
  3. valori (crisi dei valori, valori testimoniati o predicati?, quali valori, fonti dei valori...);
  4. diversità, alterità, disabilità, solidarietà, dialogo, verità...
I punteggi per l'esame di Stato, ex esame di maturità, sono i seguenti:














Il colloquio dall'Ordinanza Ministeriale dello scorso anno:
1. Il colloquio deve svolgersi in un’unica soluzione temporale, alla presenza dell’intera commissione. Non possono sostenere il colloquio più candidati contemporaneamente.
2. Il colloquio ha inizio con un argomento o con la presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, anche in forma multimediale, scelti dal candidato. Rientra tra le esperienze di ricerca e di progetto la presentazione da parte dei candidati di lavori preparati, durante l’anno scolastico, anche con l’ausilio degli insegnanti della classe. Negli indirizzi musicali dei licei pedagogici lo studente può iniziare il colloquio mediante l’esecuzione di un brano sul proprio strumento musicale.
Preponderante rilievo deve essere riservato alla prosecuzione del colloquio, che deve vertere su argomenti di interesse multidisciplinare proposti al candidato e con riferimento costante e rigoroso ai programmi e al lavoro didattico realizzato nella classe durante l’ultimo anno di corso. Gli argomenti possono essere introdotti mediante la proposta di un testo, di un documento, di un progetto o di altra questione di cui il candidato individua le componenti culturali, discutendole. È d’obbligo, inoltre, provvedere alla discussione degli elaborati relativi alle prove scritte.
3. Il colloquio, nel rispetto della sua natura multidisciplinare, non può considerarsi interamente risolto se non si sia svolto secondo tutte le fasi sopra indicate e se non abbia interessato le diverse discipline.
4. A tal fine, la commissione deve curare l’equilibrata articolazione e durata delle diverse fasi del colloquio, che deve riguardare l’argomento o la ricerca o il progetto scelti dal candidato, la discussione degli argomenti attinenti le diverse discipline e la discussione degli elaborati delle prove scritte.
5. Negli Istituti professionali, la commissione, ai fini dell’accertamento delle conoscenze, competenze e capacità, organizza il colloquio, tenendo conto anche delle esperienze condotte in alternanza scuola lavoro e/o delle attività sviluppate nell’area di professionalizzazione, opportunamente e dettagliatamente indicate nel documento del consiglio di classe.
Siti che ti possono aiutare per le tesine: 

Riflessioni sul colloquio e sulla tesina di una presidente di Commissione
Anche i Ministri sognano. A un nostro Ministro, non ricordo quale e qui non conta ricercarlo, avvenne una volta di sognare che l’Esame di Stato, nella sua forma orale, era bello che fosse un colloquio: sognò che, al termine del corso di studi, il candidato si trovasse a parlare con la commissione in quel modo che si usa quando, pacatamente e con tempi distesi, le persone si trovano a discorrere di vari argomenti, passando da uno all’altro con la naturalezza propria del conversare.
Ma poiché sempre di Esame di trattava, e in questo il Ministro era ben vigile, volle che il candidato fosse messo a proprio agio e gli assicurò pertanto il vantaggio della prima mossa:
Il colloquio ha inizio con un argomento o con la presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, anche in forma multimediale, scelti dal candidato. Rientra tra le esperienze di ricerca e di progetto la presentazione da parte dei candidati di lavori preparati, durante l'anno scolastico, anche con l'ausilio degli insegnanti della classe. (OOMM sugli Esami di Stato, da tempo immemorabile…)
Il Ministro sognava che il candidato proponesse alla commissione un argomento. Un argomento, un argomento solo: come a dire
La nascita della Costituzione italiana o anche La sezione aurea oppure La fibra ottica, che già ce n’è da dire, finché si vuole.
Ma, siccome ci sono anche studenti bravi (curiosi, avidi, operosi, che non si fermano al libro di testo e alle parole dell’insegnante, ma s’ingegnano oltre quello), il Ministro previde che la commissione avrebbe dovuto accogliere anche la testimonianza di indagini estese e originali (ricerche), o applicarsi alla descrizione di progetti.
E poiché ci sono anche ragazzi meno intraprendenti, ma che si impegnano in lavori di cui abbiano ricevuto le direttive, il Ministro disse che andava bene anche l’esposizione di un lavoro non fatto da soli o oltre il programma, ma a scuola, in apprendimento cooperativo o sotto la guida del docente.
Concessa al candidato la prima mossa – in modo che egli potesse far mostra, al meglio, di quanto meglio conosceva – toccava alla commissione. Poiché di colloquio si doveva trattare, la commissione doveva necessariamente prendere le mosse da quanto il candidato aveva esposto, e via via dicendo creare lo scambio di informazioni e idee  atto a mostrare la maturità raggiunta: maturità di studio, pensiero, progetto. 
Mai il Ministro parlò di tesina multidisciplinare. È chiaro a tutti che argomento, ricerca, progetto, non sono sinonimi di tesina multidisciplinare, che potrà essere, al più, l'esito modestissimo (-ina) di una ricerca, e tanto più –ina quanto più multidisciplinare, visto che il numero totale di pagine non cambia.
Più che chiederci come sia accaduto che il sogno del Ministro abbia subito una tale trasposizione nel lessico vulgato dell'Esame (“gergo”?), è interessante rilevare che, da quando ciò è avvenuto, nessuno più s'è pensato di tornare al dettato del sogno: l'avvio del colloquio è per tutti una tesina, di cui sono titoli quotatissimi l'Infinito, la Globalizzazione, la Follia. In dieci o quindici minuti, di fronte alla commissione muta per ordine del Presidente – ché non si turbi la serenità del candidato, in un momento così emozionante della sua vita – il candidato parlerà dell'Universo secondo l'astronomia, la fisica, la filosofia, la letteratura. A un certo punto, si arresterà nella sua esposizione e, di punto in bianco, comincerà a parlare inglese. In ogni colloquio della vita reale ciò lascerebbe di stucco gli astanti, ma nell’artificiosità marziana dell’Esame lo consideriamo normale: il cambio di codice accentua solo un pochino la cesura che c'è sempre, o francamente esplicita (“Ora passo a storia”) o da intuire dal movimento della schiena, che ruota sulla sedia orientandosi in direzione del competente della disciplina di turno fra le multi.
Si tratta in genere di recitazione, di scarsa qualità, di testi non d'autore (o multiautorali), in cui poco o niente è di mano dello studente, mentre alcune parti possono essere riproduzione n-esima di un originale perso chissà dove.
Con gli anni, la disponibilità di prodotti pronti è enormemente cresciuta: dai testi a stampa che si vendono in libreria alla copiosissima presenza di lavori già svolti sul web. Riscontrato che il prodotto tesina è nella maggior parte dei casi un’accozzaglia di nessun valore, alcuni CdC hanno tentato una svolta, raccomandando in sua vece la mappa concettuale, che condivide tuttavia con la tesina il peccato originale (la multidisciplinarietà obbligatoria) solo risparmiando la confezione del fascicolo – ma è chiaro che alla base il fascicolo c’è, tranne che, in assenza di testo scritto, è più difficile scoprire il falso.
La cosa più triste è percepire che al candidato, in genere, di quanto va dicendo non importa nulla. Usa parole pesantissime (arte, scienza, responsabilità), sciorinandole con nessuna sensibilità ma veloce disinvoltura, con la rassegnazione convinta di chi officia al suo meglio la sua parte di liturgia, perché così prevede il copione.
Perché noi accettiamo tutto questo?
Non potremmo provare a rinnovare il sogno del Ministro e smettere di farci complici di una buffonata che svilisce al tempo stesso l'intelligenza, gli studi, la scuola, l'Esame?
Forse, non possiamo. La cerimonia della recita delle tesine multidisciplinari fornisce agganci ai commissari per il seguito del colloquio e consente allo studente di renderlo, almeno in parte, prevedibile. Non danneggia lo studente eccellente e può essere d’aiuto a quello più debole.
Forse, però, dobbiamo almeno provarci. Che lezione ricava dal suo Esame di Stato un  candidato che ha costruito un qualunque tagliaincolla, qualche giorno prima dell’orale, dall’avere a disposizione un quarto d’ora per dire cose non sue, non incontrando obiezione alcuna – meno che mai sul metodo che ha seguito nel realizzare il prodotto? È vero che fare obiezione al metodo non è facile e nemmeno interessante: spulciare il copiaincolla da altre tesine pubblicate in rete richiede molto tempo e non è proprio fare della filologia…  Ma che lezione ricava dal suo Esame di Stato il candidato che ha davanti una commissione inerte e rassegnata, in cui  la tesina passa di mano in mano perché ciascuno possa ispirarsi per annotare la sua domanda?
 
Seguono proposte: 
  • Leggere agli studenti il passo dell’OM (ogni anno esce una Ordinanza Ministeriale sugli Esami di Stato)
  • Fissare una scadenza ravvicinata per presentare al coordinatore di classe il titolo dell’argomento, ricerca, progetto. 
  • Ci sono insegnanti che ritengono di non dover essere coinvolti – sostengono che l’Esame è del candidato, il quale, giunto a questo punto, deve camminare con le sua gambe; o che seguire le tesine è attività aggiuntiva. Io credo che lo studente debba arrivare all’Esame, per quanto sta in noi, preparato.  L’argomento con cui inizia (la ricerca, il progetto) deve avere modo di costruirlo, discuterlo, analizzarlo. È attività suscettibile di valutazione formativa e, se vogliamo, anche sommativa. Può concorrere alla definizione del voto di condotta, essendo indicativa della responsabilità con cui egli si prepara ad affrontare la scadenza. È attività che è meglio fare in classe, con la classe, sotto la direzione/guida/supervisione, di uno o più insegnanti, che possono - compagni e docenti - chiedere di spiegare meglio, ripetere, riconsiderare.
  • Assumere nella programmazione del CdC e dei docenti coinvolti  la preparazione al primo passo dell’Esame di Stato.
  • Descrivere nel Documento del 15 maggio il processo e l’esito di questo lavoro fatto in classe.

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