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sabato 1 giugno 2013

SANITA’: RAGGIUNTO ACCORDO TRA REGIONE VENETO E MEDICI DI MEDICINA CONVENZIONATA.



ULSS Veneto
Copio dal sito della Regione Veneto il comunicato stampa N° 922 del 31/05/2013, del 31 maggio 2013.
L'ho letto due volte, ma anche un cittadino attivo come il sottoscritto, non ha capito granché. Sono andato allora a leggere l'articolo del Giornale di Vicenza a firma P.E. del 30/05/2013, dal titolo: Riforma della sanità veneta Tutto bloccato, scoppia il caso. Sottotiolo: APPROVATA UN ANNO FA. La trattativa con i medici di base ha dato il “la” a un confronto politico - Ruffato: «La commissione consiliare verifichi l'attuazione del Piano». Ho capito qualcosa di più! Si intuisce che è stato fatto un accordo a favore della sanità del cittadino veneto, dicono. Verrà modificata l'organizzazione della Medicina Territoriale, cioè i MMG, i PLS e gli Specialisti ambulatoriali saranno strutturati “in rete” e “in gruppo”, come forme transitorie verso la Medicina di Gruppo Integrata e a termine.
Ecco il comunicato stampa.
E’ stato raggiunto in serata, al termine di un incontro tenutosi a palazzo Balbi, l’accordo tra la Regione del Veneto e le Organizzazioni sindacali della medicina convenzionata (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali) per la riorganizzazione dell’assistenza territoriale come precisato nel nuovo Piano Sociosanitario Regionale.
Il verbale d’intesa è stato sottoscritto dall’assessore alla sanità Luca Coletto e dal segretario regionale per la sanità Domenico Mantoan per la Regione e dai rappresentanti delle Organizzazioni sindacali dei medici Fimmg, Snami, Smi, Intesa Sindacale, Cisl Medici, Sumai Assoprof, Federazione Medici Uil Fpl, Fimp.
Con il documento le parti, che hanno espresso reciproca soddisfazione, concordano sugli obiettivi fissati per la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, come precisato nel nuovo Piano Sociosanitario, che individua le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e, a regime per la medicina generale e la specialistica ambulatoriale interna, le Medicine di Gruppo Integrate (MdGI), disciplinate dal contratto di esercizio.
Nell’accordo è specificato che la pianificazione aziendale per l’attuazione degli atti regionali di programmazione si realizza attraverso il Piano Aziendale per lo sviluppo della medicina convenzionata, prevedendo per la medicina generale e la specialistica ambulatoriale interna un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2015, nel quale è possibile attivare le Medicine “in rete” e “in gruppo” come forme transitorie verso la Medicina di Gruppo Integrata e a termine. Nel sistema veneto la Medicina di Gruppo Integrata si identifica con le Unità Complesse Cure primarie, di cui agli accordi sindacali nazionali e alle disposizioni della “legge Balduzzi”.
Secondo Coletto, “siamo riusciti ad ottemperare al meglio al dettato del Piano Sociosanitario e a quanto disposto della legge Balduzzi, trovando un’ampia convergenza su un progetto molto qualificante e atteso, avviato circa un anno fa”.
“Se qualche settimana fa – ha aggiunto Coletto – eravamo al largo, oggi siamo approdati a un porto sicuro per garantire ai veneti le cure migliori. Si avvia oggi – ha concluso Coletto – un percorso virtuoso e collaborativo verso il miglioramento dell’assistenza territoriale e un ulteriore avvicinamento della sanità al cittadino”.
“I medici dimostrano così – hanno sottolineato le Organizzazioni Sindacali ringraziando il presidente Luca Zaia, l’assessore Coletto ed il segretario Mantoan per il lavoro portato avanti – una particolare sensibilità nella tutela della salute dei cittadini che, in un momento economicamente e socialmente così difficile, garantisce i livelli di assistenza acquisiti nel tempo. E’ stato fatto – hanno aggiunto – un importante passo avanti nella realizzazione del Progetto Cure Primarie del Veneto. In questa vicenda – hanno proseguito – c’è un solo vincitore, ed è il cittadino veneto, che vede garantita la continuità dell’assistenza territoriale. Il sistema veneto – hanno concluso – si conferma così ai migliori livelli assistenziali europei”.

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