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giovedì 28 luglio 2011

Ho un figlio schizofrenico: c'è qualche associazione che può mandare un volontario per fargli compagnia?

Una mamma padovana telefona a Pronto Anziano chiedendo se esiste a Padova un'associazione che possa mandare dei volontari a fare compagnia ad un figlio quarantenne schizofrenico.  Abbiamo richiamato la mamma, dopo una ricerca, dicendole che non abbiamo trovato associazioni che offrano questo servizio e l'abbiamo consigliata  di rivolgersi oltre all'assistente sociale del CST del suo quartiere, all'amministratore di sostegno del figlio e allo psichiatra che lo cura. Purtroppo i volontari che si recano a domicilio per fare assistenza alle persone disabili sono rari.
Riportiamo dal sito dell'ULSS 16
Area salute mentale Sede: 35131 PADOVA, Via Scrovegni, 14 - tel. 049/8214023
Orario per il pubblico: da Lunedì a Venerdì: 09.30 - 12.30 Lunedì e Mercoledì: 15.00 - 17.00
Coordina le richieste e gli interventi socio-assistenziali e riabilitativi nell'ambito dei programmi terapeutici e dei Servizi Psichiatrici del Dipartimento di Psichiatria. In particolare si occupa di:
inserimenti occupazionali diurni nelle cooperative sociali e associazioni;
inserimenti residenziali in Istituti o Comunità;
soggiorni estivi;
attività di socializzazione di gruppo.


CTRP TERRITORIALI
Sono attualmente in funzione, nel territorio dell'ULSS 16, tre distinte Comunità Terapeutiche Riabilitative Protette (CTRP), situate:
Padova: via del Bigolo, 72 (tel. 049/8647760)
Località Granze di Camin: via Granze Sud, 41 (tel. 049/8968177)
Abano Terme: via Malachin, 17 (tel. 049/811952)
Vi vengono espletate attività terapeutico-riabilitative in favore di pazienti affetti da psicosi sub-acute per le quali l'intervento ambulatoriale risulta inadeguato, non sono possibili percorsi riabilitativi domiciliari e non vi è un'indicazione per il ricovero presso i servizi ospedalieri di diagnosi e cura.
Sono candidati all'ammissione alle Comunità i pazienti affetti da patologie psichiatriche che non compromettano le possibilità relazionali e le potenzialità evolutive, di età compresa, di norma, tra i 18 e i 35 anni, con necessità di interventi terapeutico-riabilitativi prolungati ed in regime di residenzialità extra ospedaliera.
Le Comunità sono attrezzate ad ospitare 12-14 utenti residenziali e 5-8 utenti semiresidenziali diurni. L'inserimento in Comunità e la dimissione dalle stesse vengono stabilite dal Primario del Servizio Psichiatrico competente per territorio. L'inserimento e la permanenza nelle Comunità si realizzano su base volontaria, al fine di consentire l'instaurarsi del necessario rapporto partecipativo e collaborativo tra il paziente e l'équipe terapeutico-raibilitativa.
Inoltre per informazioni sul 1° Servizio psichiatrico consultare la pagina webdel sito dell'ULSS 16
http://news.ulss16.padova.it/NEWS/view?idnotizia=1278&idargomento=72
Cliccare inoltre sui link sottostanti



Scarica la guida: Guida Salute Mentale

Vai alla pagina del Dipartimento di Salute Mentale, del 2º Servizio Psichiatrico, del 3º Servizio Psichiatrico, del Servizio Psichiatrico Piove di Sacco, della Regione Veneto - Salute Mentale, del Ser-Veneto - Salute Mentale



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Disturbi mentali
Il Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders («Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali»), noto anche con l'acronimo DSM, è uno dei sistemi nosografici per i disturbi mentali più utilizzato da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo, sia nella clinica che nella ricerca .  Il DSM è al centro di numerose critiche, dal momento che non a tutti sembra uno strumento adeguato per valutare la situazione clinica di una persona.
Il DSM è uno strumento di diagnosi descrittiva dei disturbi mentali. Il suo approccio è quello di applicare la relativa stabilità dell'analisi descrittiva dei sintomi di patologie mediche all'universo dei disturbi mentali. La sua struttura segue un sistema multiassiale: divide i disturbi in cinque Assi, così ripartiti:
  • ASSE I: disturbi clinici, caratterizzati dalla proprietà di essere temporanei o comunque non "strutturali" e altre alterazioni che possono essere oggetto di attenzione clinica: lo psichiatra cerca la presenza di disturbi clinici che possono essere riconducibili non solo al cervello e al sistema nervoso, ma anche a qualsiasi condizione clinica significativa che il soggetto può avere (per esempio valuterà se il soggetto è sieropositivo, malato cronico, etc.)
  • ASSE II: disturbi di personalità e ritardo mentale. Disturbi stabili, strutturali e difficilmente restituibili ad una condizione "pre-morbosa"; generalmente, ma non necessariamente, si accompagnano a un disturbo di Asse I, cui fanno da contesto. Questo asse è divisa in sottoparagrafi corrispondenti ai diversi disturbi di personalità.
  • ASSE III: condizioni mediche acute e disordini fisici
  • ASSE IV: condizioni psicosociali e ambientali che contribuiscono al disordine
  • ASSE V: valutazioni globali del funzionamento
Per fare qualche esempio, il DSM inserisce nell'ASSE I disturbi come schizofrenia ed altre forme di psicosi, e disturbi altrimenti noti come nevrosi, che il manuale ha "abolito" dalla sua nomenclatura. Nell'ASSE II invece sono raccolti disturbi di personalità come quello borderline o quello paranoide. I restanti tre assi possono inquadrare sotto aspetti più ampi il paziente.
Per ciascun disturbo mentale è effettuata una breve descrizione del cosiddetto "funzionamento generale", che allude alle strategie di gestione psichica ed ambientale dell'individuo, a grandi linee, ed un elenco di comportamenti sintomatici o stili di gestione delle emozioni o altri aspetti della vita psichica. Generalmente il DSM richiede un cut-off, un numero minimo di sintomi raccolti per poter effettuare una corretta diagnosi. Ad esempio per il "Disturbo antisociale di personalità" si parla di un «quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri» (APA, 1994) e di «tre (o più)» caratteristiche elencate, fra cui disonestà, incapacità di conformarsi alle norme sociali, irritabilità e aggressività.
Di solito il DSM richiede un periodo minimo di presenza dei sintomi per poter effettuare una diagnosi (si parla di alcuni mesi). Altri criteri di esclusione sono l'età di insorgenza del disturbo (per i disturbi di personalità ad esempio si richiede l'insorgenza nell'adolescenza) ed una diagnosi differenziale rispetto a disturbi che potrebbero essere accomunati dagli stessi sintomi.


Va ricordata anche la classificazione ICD. 
La classificazione ICD (dall'inglese International Classification of Diseases; in particolare, International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death) è la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS-WHO).
L'ICD è uno standard di classificazione per gli studi statistici ed epidemiologici, nonché valido strumento di gestione di salute e igiene pubblica.
È stata sottoscritta da 43 nazioni dell'OMS nel maggio 1990 ed ha iniziato ad essere utilizzata intorno al 1994. È oggi alla decima edizione (ICD-10), ma è l'ultima di una serie di tentativi di classificazione ragionata, iniziata circa nel 1850.


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Schizofrenia
Dalla pagina web http://it.wikipedia.org/wiki/Schizofrenia sito di Wikipedia
La schizofrenia è una forma di malattia psichiatrica caratterizzata, secondo le convenzioni scientifiche, da un decorso superiore ai sei mesi (tendenzialmente cronica o recidivante), dalla persistenza di sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell'affettività, con una gravità tale da limitare le normali attività della persona.
Il termine, coniato dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler nel 1908, deriva dal greco σχίζω (schizo, divido) e φρενός (phrenos, cervello), 'mente divisa'. Il termine proposto da Bleuler sostituì quello ottocentesco di Dementia Praecox, proposto da Emil Kraepelin. La pronuncia corretta della "z" di schizofrenia è come in zero, non come in nazione.
È da tenere presente che schizofrenia è un termine piuttosto generico che indica non una entità nosografica unitaria, ma una classe di disturbi, tutti caratterizzati da una certa gravità e dalla compromissione del cosiddetto "esame di realtà" da parte del soggetto. A questa classe appartengono quadri sintomatici e tipi di personalità anche molto diversi fra loro, estremamente variabili per gravità e decorso.
In casi molto gravi i sintomi possono arrivare alla catatonia, al mutismo, provocare totale inabilitazione. Nella maggioranza dei casi di schizofrenia vi è qualche forma di apparente disorganizzazione o incoerenza del pensiero. Vi sono però certe forme dove questo sintomo non compare, e compaiono invece rigide costruzioni paranoidi.

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Informazioni sulla schizofrenia la possiamo trovare nel sito http://www.psicologi-italia.it/index.htm     

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