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venerdì 1 luglio 2011

Conoscenze mediche: RX, TAC, RNM, PET

Ho dovuto fare di recente una tac con e senza contrasto per verificare se il mio tumore ha ripreso a muoversi dopo la chemio. Ho ritenuto opportuno in questo post chiarire,  ai non esperti come me, in cosa consiste la RADIOLOGIA, in particolare la differenza tra : RX, TAC, RMN, PET. 
Era preferibile nel mio caso una TAC o una PET? 
Le informazioni sono tratte da Wikipedia.


La radiologia sfrutta essenzialmente tecniche di imaging utilizzando raggi X, ultrasuoni, risonanza magnetica e decadimento di isotopi radioattivi. Vengono utilizzati radiazioni ionizzanti con metodiche quali:
Altre tecniche diagnostiche di immagine utilizzano gli ultrasouni:
Altre ancora utilizzano le radiofrequenze in un campo magnetico, come nel caso della
Queste ultime oggi giorno vengono utilizzate anche da specialisti non radiologi.
La medicina nucleare, branca derivata dalla radiologia, utilizza le seguenti metodiche di imaging:
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RX
La radiografia si basa sull'utilizzo dei raggi X e sull'effetto di frenamento dovuto all'interazione tra materia e radiazione.
Inventata dal fisico tedesco Wilhelm Conrad Röntgen nel 1895, ha subìto numerosi sviluppi e da questa son nate altre tecniche diagnostiche. Con l'avvento delle tecniche digitali la radiografia tradizionale è profondamente mutata nelle tecniche e nei metodi, senza però perdere il suo importante ruolo di metodica diagnostica.
La prima radiografia medica eseguita da Roentgen il 22 dicembre 1895 alla mano sinistra della moglie Anna Berthe. È visibile anche l'anello
È nota come raggi X quella porzione dello spettro elettromagnetico con una lunghezza d'ondananometri (nm) e 1/1000 di nanometro (1 picometro). compresa approssimativamente tra 10
Raggi X con una lunghezza d'onda superiore a 0,1 nm sono chiamati raggi X molli. A lunghezze minori, sono chiamati raggi X duri. I raggi X duri si affiancano ai raggi gamma, più energetici, ma vengono distinti da essi a seconda della loro origine: i fotoni X sono prodotti da variazioni della cinetica degli elettroni, mentre quelli gamma da transizioni e decadimenti all'interno di un nucleo atomico (origine nucleare), o dall'annichilazione di un positrone e di un elettrone.
In radiologia si adoperano inoltre mezzi di contrasto radiotrasparenti (liquidi o aria) o radio-opachi (solfato di bario); essi danno rilievo ai contorni dell'organo osservato, rendendone più semplice l'analisi. È per questo motivo che quando si effettua una radiografia dell'apparato digerente al paziente viene fatto ingerire un composto biancastro privo di sapore: questo, collocandosi lungo la parete dello stomaco e dell'intestino, disegna la forma dell'organo e permette di individuare più agevolmente restringimenti patologici, tumori e ulcere.
Uno dei vantaggi della radiografia è quello di essere un esame di facile e veloce realizzazione. È effettuabile in tutte le strutture sanitarie, sia pubbliche che private e, comunemente, viene impiegato come primo strumento di indagine diagnostica, al quale, nel caso di anomalie, vanno poi abbinate analisi aggiuntive.

TAC
In radiologia la tomografia computerizzata, indicata con l'acronimo TC o CT (dall'inglese computed tomography), è una metodica diagnostica per immagini, che sfrutta radiazioni ionizzanti (raggi X) e consente di riprodurre sezioni o strati (tomografia) corporei del paziente ed elaborazioni tridimensionali. Per la produzione delle immagini è necessario l'intervento di un elaboratore di dati (computerizzata).
È nota anche come Tomografia Assiale Computerizzata o TAC (in inglese CAT da Computerized Axial Tomography); questa definizione è parzialmente corretta in quanto inizialmente si ottenevano immagini radiologiche solo sul piano assiale mentre attualmente, grazie alla potenza dei calcolatori, si ottengono immagini radiologiche sui piani assiale, coronale e sagittale. Nelle TAC l'acquisizione avviene in sequenza: il lettino si sposta, si ferma, avviene l'acquisizione di un numero di strati corrispondenti al numero di barrette di sensori e cosi via. Nelle TC di nuova generazione oltre a questa possibilità esiste un'acquisizione detta a spirale, dove il lettino è in continuo movimento. Con la tecnica a spirale vengono acquisiti dei volumi, ai quali corrispondono dei Voxel

RMN
 La Risonanza Magnetica Nucleare (RMN o, raramente, RNM), in inglese Nuclear Magnetic Resonance (NMR), è una tecnica di indagine sulla materia basata sulla misura della precessione dello spin di protoni o di altri nuclei dotati di momento magnetico  quando sono sottoposti ad un campo magnetico.
Le indagini mediche che sfruttano la RMN sono dette anche tomografia a risonanza magnetica e danno informazioni diverse rispetto alle immagini radiologiche convenzionali: il segnale di densità in RMN è dato infatti dal nucleo atomico dell'elemento esaminato, mentre la densità radiografica è determinata dalle caratteristiche degli orbitali elettronici degli atomi colpiti dai raggi X.
Spesso, in campo medico, si preferisce scrivere Risonanza Magnetica (RM) e non Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) omettendo la specificazione nucleare, non indispensabile alla definizione, per evitare di generare equivoci e falsi allarmismi, spesso associati all'aggettivo nucleare e ai rischi di radioattività, fenomeni con i quali la RMN non ha nulla in comune.
La risonanza magnetica in campo medico è usata prevalentemente a scopi diagnostici nella tecnica dell'imaging a risonanza magnetica.
Anche se non sono usati raggi X per ottenere il risultato, questa modalità è normalmente considerata come facente parte del campo della radiologia, in quanto generatrice di immagini correlate alle strutture all'interno del paziente. Allo stato attuale delle conoscenze non vi sono motivi per ritenere dannoso un esame di risonanza magnetica (eccetto per gli ovvi casi in cui il campo magnetico interagisca con impianti metallici presenti nel corpo del paziente, quali pacemaker o clip vascolari) per quanto debba essere preservato il principio di giustificazione in alcuni casi particolari, come indagini da eseguirsi su pazienti in gravidanza. In tali casi si deve ritenere la metodica potenzialmente dannosa e procedere all'indagine soltanto dopo attenta valutazione del rischio/beneficio, sulla cui base l'eventualità del danno dovuto alla metodica passa in secondo piano rispetto al beneficio ricavabile dalle informazioni da essa provenienti.
Le informazioni fornite dalle immagini di risonanza magnetica sono essenzialmente di natura diversa rispetto a quelle degli altri metodi di imaging. Infatti sono normalmente visibili esclusivamente i tessuti molli ed è inoltre possibile la discriminazione tra tipologie di tessuti non apprezzabile con altre tecniche radiologiche.
Precauzioni per la RMN
La nostra apparecchiatura di Risonanza Magnetica (dal sito dell'ULSS 8 di Asolo) presenta un campo magnetico molto elevato (1,5 Tesla), il campo magnetico ha la caratteristica di attrarre tutti i metalli ferromagnetici, agisce negativamente su circuiti elettrici e su oggetti magnetizzati).
E' estremamente importante seguire le indicazione qui di seguito segnalate e segnalare al personale della diagnostica se si è:
  •  soggetti a claustrofobia
  •  portatori di pace-maker  (controindicazione assoluta all'esame)
  •  portatori di pompe addominali per l'insulina o altri farmaci (le pompe devono essere disattivate precedentemente)
  •  portatori di schegge metalliche o di vetro piombato ,
  •  portatori di protesi ortopediche  impiantate in anni non recenti (è necessario un documento firmato dall'Ortopedico che attesti la compatibilità del materiale usato con il campo magnetico di 1.5 Tesla della nostra Risonanza)
  • portatori di graffe  o punti di sutura metallici in seguito ad interventi chirurgici eseguiti in anni non recenti (è necessario un documento firmato dal Chirurgo che attesti la compatibilità del materiale usato con il campo magnetico di 1.5 Tesla della nostra Risonanza)
  • portatori di valvole cardiache artificiali  (è necessario un documento firmato dal Chirurgo che attesti la compatibilità del materiale usato con il campo magnetico di 1.5 Tesla della nostra Risonanza) ;
  •  portatori di stent cardiaci e toraco-addominali che possono eseguire l'esame solo dopo 3 mesi dall'impianto.
  •  portatrici di dispositivi intrauterini IUD (è necessario un documento firmato dal Ginecologo che attesti la compatibilità del materiale usato con il campo magnetico di 1.5 Tesla della nostra Risonanza). E' comunque sempre bene che il Ginecologo riveda il posizionamento dello IUD perché non più sicuro .
Avendo subito un intervento di gastrectomia e essendo state usate  clip, o agrafes devo stare attento alla RMN.

PET
La tomografia a emissione di positroni (o PET dall'inglese Positron Emission Tomography) è una tecnica di medicina nucleare e di diagnostica medica utilizzato per la produzione di bioimmagini (immagini del corpo). La PET fornisce informazioni di tipo fisiologico, a differenza di TAC e RMNcorpo. che invece forniscono informazioni di tipo morfologico del distretto anatomico esaminato. Con l'esame PET si ottengono mappe dei processi funzionali all'interno del
La procedura inizia con l'iniezione (generalmente per via endovenosa) o inalazione di gas (rari casi) nel soggetto da esaminare, di un isotopo tracciante con emivita breve, legato chimicamente a una molecola attiva a livello metabolico. Dopo un tempo di attesa, durante il quale la molecola metabolicamente attiva (spesso uno zucchero) raggiunge una determinata concentrazione all'interno dei tessuti organici da analizzare, il soggetto viene posizionato nello scanner. L'isotopo di breve vita media decade, emettendo un positrone. Dopo un percorso che può raggiungere al massimo pochi millimetri, il positrone si annichila con un elettrone, producendo una coppia di fotoni gamma emessi in direzioni opposte fra loro.
Questi fotoni sono rilevati quando raggiungono uno scintillatore, nel dispositivo di scansione, dove creano un lampo luminoso, rilevato attraverso dei tubi fotomoltiplicatori. Punto cruciale della tecnica è la rilevazione simultanea di coppie di fotoni: i fotoni che non raggiungono il rilevatore in coppia, cioè entro un intervallo di tempo di pochi nanosecondi, non sono presi in considerazione. Dalla misurazione della posizione in cui i fotoni colpiscono il rilevatore, si può ricostruire la posizione del corpo da cui sono stati emessi, permettendo la determinazione dell'attività o dell'utilizzo chimico all'interno delle parti del corpo investigate. Lo scanner utilizza la rilevazione delle coppie di fotoni per mappare la densità dell'isotopo nel corpo, sotto forma di immagini di sezioni (generalmente trasverse) separate fra loro di 5 mm circa. La mappa risultante rappresenta i tessuti in cui la molecola campione si è maggiormente concentrata e viene letta e interpretata da uno specialista in medicina nucleare o in radiologia al fine di determinare una diagnosi ed il conseguente trattamento.
Questi radionuclidi sono incorporati in composti normalmente assimilati dal corpo umano, come il glucosio, l'acqua o l'ammoniaca, e quindi iniettati nel corpo da analizzare per tracciare i luoghi in cui vengono a distribuirsi. I composti così contrassegnati vengono chiamati radiotraccianti.
La PET è usata estensivamente in oncologia clinica (per avere rappresentazioni dei tumori e per la ricerca di metastasi) e nelle ricerche cardiologiche e neurologiche. Metodi di indagine alternativi sono la tomografia computerizzata a raggi X (TC), l'imaging a risonanza magnetica (MRI), la Risonanza magnetica funzionale (RMF) e la Tomografia Computerizzata a Ultrasuoni e a emissione di singolo fotone.
Ad ogni modo, mentre gli altri metodi di scansione, come la TAC e la RMN permettono di identificare alterazioni organiche e anatomiche nel corpo umano, le scansioni PET sono in grado di rilevare alterazioni a livello biologico molecolare che spesso precedono l'alterazione anatomica, attraverso l'uso di marcatori molecolari che presentano un diverso ritmo di assorbimento a seconda del tessuto interessato. Con una scansione PET è possibile visualizzare e quantificare con discreta precisione il cambio di afflusso sanguigno nelle varie strutture anatomiche (attraverso la misurazione della concentrazione dell'emettitore di positroni iniettato).
Spesso, e sempre più frequentemente, le scansioni della Tomografia a Emissione di Positroni sono raffrontate con le scansioni a Tomografia Computerizzata, fornendo informazioni sia anatomiche e morfologiche, sia metaboliche (in sostanza, su come il tessuto o l'organo siano conformati e su cosa stiano facendo). Per sopperire alle difficoltà tecniche e logistiche conseguenti allo spostamento del paziente per eseguire i due esami ed alle imprecisioni conseguenti, ci si avvale oramai esclusivamente dei tomografi PET-TAC, nei quali il sistema di rilevazione PET ed un tomografo TAC di ultima generazione sono assemblati in un unico gantry e controllati da un'unica consolle di comando. L'introduzione del tomografo PET-TAC ha consentito un grande miglioramento dell'accuratezza e dell'interpretabilità delle immagini ed una notevole riduzione dei tempi di esame.
La PET gioca un ruolo sempre maggiore nella verifica della risposta alla terapia, specialmente in particolari terapie anti-cancro.

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