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lunedì 18 giugno 2012

Centro Maderna: Newsletter del 13.06.12

Newsletter del 13-06-12
Indice
  • Anziani e non autosufficienza: una ricerca Cesvot e Regione Toscana
  • Dal Ministero della Salute il network Italia Longeva
  • Anziani italiani più sedentari ma in discreta salute
  • Famiglia Usa, Alzheimer 10 fratelli su 14
  • Ocse: in Italia è povero il 12,8% degli over 65
  • Sanità negata per 9 milioni di italiani, 2,4 milioni sono anziani
Anziani e non autosufficienza: una ricerca Cesvot e Regione Toscana(Centro Maderna)
Nel volume “Anziani e non autosufficienza. Ruolo e servizi del volontariato in Toscana” sono pubblicati i risultati di una ricerca, promossa da Cesvot e Regione Toscana e realizzata dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione, dedicata ai servizi per gli anziani non autosufficienti attivati dal volontariato toscano in convenzione con gli enti pubblici locali.
Il volume, curato da Simona Carboni, Elena Elia e Paola Tola, con la premessa di Barbara Trambusti e Antonella Vassalle, Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione sociale della Regione Toscana, evidenzia come la cura degli anziani non autosufficienti ricada spesso sulle famiglie: il 50% su familiari conviventi, il 30% su familiari non conviventi, il 20% su servizi pubblici e privati.
In particolare il testo si concentra sulla Regione Toscana, dove gli ultre65anni non autosufficienti gravi sono 55.500, pari a quasi il 7% della popolazione (Ars, 2007). La ricerca ha preso in esame i servizi a sostegno degli anziani non autosufficienti che vedono la collaborazione tra associazioni di volontariato ed enti pubblici locali delle 34 zone socio-sanitarie della Toscana.
Una parte importante del volume è dedicata a 10 casi studio, analizzati in profondità perché significativi rispetto alla progettualità e all’organizzazione dei servizi.

(News del 13 /06/2012)


Dal Ministero della Salute il network Italia Longeva(Centro Maderna)
Sarà presentato ufficialmente il 14 giugno, ad Ancona, “Italia Longeva”, il network nazionale dedicato all’invecchiamento creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’Irccs Inrca (l’Istituto Nazionale di Ricovero e Cura degli Anziani).
Sensibilizzare e sviluppare una nuova cultura dell’invecchiamento. Questo il punto cardine di Italia Longeva, che pone l’anziano e le crescenti esigenze di consumo e protezione della terza età al centro della vita sociale e relazionale, grazie all’interazione di una rete di eccellenze nazionali ed internazionali, il coordinamento di expertise scientifiche, sanitarie, sociali, economiche e tecnologiche.
In occasione dell’evento del 14 giugno, al quale è prevista la partecipazione del ministro della Salute, Renato Balduzzi, oltre alla presentazione di Italia Longeva, saranno illustrate le best practices per la cura e l’assistenza dell’anziano ed i manufatti, le tecnologie e la domotica in grado di semplificarne e migliorarne la qualità di vita: case domotiche, elettrodomestici intelligenti controllabili da remoto, magliette con cui fare un check-up completo, sensori che rilevano situazioni di pericolo.

Informazioni su www.italialongeva.it
(News del 13 /06/2012)


Anziani italiani più sedentari ma in discreta salute(Centro Maderna)
Sempre più sedentari, ma in buona salute e soddisfatti della propria vita: è la fotografia degli over 65 italiani tracciata dall'indagine SeBA (Salute e Benessere nell'Anziano), realizzata dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria in collaborazione con la Fondazione Sanofi-Aventis. Dalla ricerca è emerso che oltre il 90% può svolgere le attività quotidiane, mentre il 22% è abbastanza soddisfatto della propria salute. Solo il 15% però fa attività fisica regolare, mentre il 73% guarda la tv almeno 3 ore al giorno e meno della metà (il 47%) va a messa.
Lo studio ha sottoposto circa 1500 anziani di 3 ASL del Nord, Centro e Sud a un questionario di oltre 25 domande, a cui è stato aggiunto un test della marcia per valutare l'eventuale impaccio motorio. Le interviste sono state condotte da medici di medicina generale su un campione di over 65 che si erano presentati in ambulatorio, quasi sempre per la prescrizione di farmaci o esami (57%) o per una malattia cronica non ben controllata (30%).
Sarebbero meno del 10% gli over65 che devono fare i conti con disabilità che compromettono pesantemente la vita, uno su quattro giudica buona la propria salute ed è soddisfatto della propria esistenza. Però, spiegano gli esperti, la fotografia scattata dallo studio potrebbe essere migliore della realtà.
Ma la situazione potrebbe ancora fare progressi, soprattutto quando si parla di deambulazione.“Un importante indicatore del rischio di disabilità nel quale i risultati non sono soddisfacenti è il test della marcia: il 18% degli ultrasessantacinquenni lo esegue male o malissimo, impiegando più tempo del normale a compiere un breve percorso al passo abituale”, ha spiegato il presidente SIGG. “Ciò significa che questi soggetti non si sentono realmente sicuri quando camminano, una limitazione che può tradursi in maggior rischio di cadute con traumi e fratture che ne possono derivare”. Ma questo test non fa altro che individuare la strada che bisogna seguire, per ottenere risultati ancora migliori.

(News del 13 /06/2012)


Famiglia Usa, Alzheimer 10 fratelli su 14(Centro Maderna)
Su 14 fratelli e sorelle, dieci si sono ammalati di Alzheimer a partire dai 50 anni. E’ il caso particolare della famiglia di Gary Reiswig e dei suoi parenti, originari dell’Oklahoma, che dagli anni ’60 convivono con questa malattia.
Vista la loro particolarità, sono oggetto di uno studio internazionale sull’Alzheimer ereditario, condotto in Gran Bretagna, Australia e Stati Uniti su più di 260 persone, come spiega il New York Times.
Dal 2008 i ricercatori stanno studiando il cervello di persone che presentano la mutazione di tre geni che causano l’Alzheimer per vedere come la malattia si sviluppa prima che siano evidenti i sintomi. Dal prossimo anno lo studio entrerà in una nuova fase: ai partecipanti verrà dato uno di tre farmaci sperimentali, che, come sperano i ricercatori, dovrebbero rallentare o fermare la malattia in chi è destinato ad ammalarsi. Sebbene il 99% dei casi di Alzheimer non sia il risultato di una mutazione genetica, gli scienziati hanno deciso che il modo migliore per trovare una cura è studiare chi possiede la mutazione che la causa. Gli esperti sono convinti che nel giro di 10 anni si riuscirà a trovare un farmaco in grado di fermare la distruzione del cervello.

(News del 13 /06/2012)


Ocse: in Italia è povero il 12,8% degli over 65(Centro Maderna)
In Italia, il 12,8% degli over 65 vive in situazione di povertà, con un reddito inferiore alla metà della media nazionale. E la percentuale sale al 15,2% tra gli over 75. Lo riporta l'Ocse, nel suo primo Outlook sulla terza età e sistemi previdenziali.
Secondo il dossier il quadro è però molto disomogeneo, con differenze importanti di genere e tipo di nucleo familiare. Il tasso di povertà per le donne over 65 è infatti quasi doppio degli uomini, 16,1% contro 8,1%. Ancora più netta la distanza tra single e persone sposate.
Un capitolo è destinato alla spesa pensionistica. Per l'Italia è stata pari al 15,3% del Pil nel 2010, e nei 50 anni successivi oscillerà tra il 14,4% e il 15,9%. Un livello superiore sia alla media Ocse (9,3% nel 2010, 9,5-11,7% da qui al 2050) sia a quello dell'Ue a 27 (10,8% nel 2010, 10,9-13,2% da qui al 2060).

(News del 13 /06/2012)
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Sanità negata per 9 milioni di italiani, 2,4 milioni sono anziani(Centro Maderna)
Oltre 9 milioni di italiani dichiarano di non aver potuto accedere ad alcune prestazioni sanitarie di cui avevano bisogno per ragioni economiche. 2,4 milioni sono anziani, 5 milioni vivono in coppia con figli, 4 milioni risiedono nel Mezzogiorno. È quanto emerge dalla ricerca di Rbm Salute-Censis “Il ruolo della sanità integrativa nel Servizio sanitario nazionale”, promossa in collaborazione con Munich Re.
Piani di rientro e spending review hanno determinato un crollo verticale del ritmo di crescita della spesa pubblica per la sanità. La spesa sanitaria privata invece è aumentata più che nel periodo pre-crisi: il 77% di coloro che ricorrono al privato lo fa a causa della lunghezza delle liste d'attesa.
La sanità complementare in Italia è un universo composto da centinaia di Fondi integrativi, a beneficio di oltre 11 milioni di assistiti, che svolgono un ruolo ampiamente sostitutivo e colmano i vuoti dell'offerta pubblica. La ricerca di Rbm Salute-Censis ha riguardato 14 Fondi sanitari per oltre 2 milioni di assistiti e importi richiesti per prestazioni pari a oltre 1,5 miliardi di euro nel triennio 2008-2010. Il 55% degli importi dei Fondi integrativi ha riguardato prestazioni sostitutive (ricovero ospedaliero, day hospital, ecc.) fornite in alternativa a quelle dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) del Servizio sanitario. Il restante 45% degli importi ha riguardato prestazioni integrative (cure dentarie, fisioterapia, ecc.). Tra le varie tipologie di Fondi integrativi esistenti, sono i Fondi aziendali, rispetto a quelli istituiti dalla contrattazione collettiva nazionale, a garantire in misura maggiore la copertura anche alle famiglie degli iscritti (inc lusi i più vulnerabili, minori e anziani).
(News del 06 /06/2012)

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