Newsletter del 13-06-12 |
Indice |
- Anziani e non autosufficienza: una ricerca Cesvot e Regione Toscana
- Dal Ministero della Salute il network Italia Longeva
- Anziani italiani più sedentari ma in discreta salute
- Famiglia Usa, Alzheimer 10 fratelli su 14
- Ocse: in Italia è povero il 12,8% degli over 65
- Sanità negata per 9 milioni di italiani, 2,4 milioni sono anziani
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Anziani e non autosufficienza: una ricerca Cesvot e Regione Toscana(Centro Maderna) |
Nel volume “Anziani e non autosufficienza. Ruolo e servizi del volontariato in Toscana”
sono pubblicati i risultati di una ricerca, promossa da Cesvot e
Regione Toscana e realizzata dalla Fondazione Volontariato e
Partecipazione, dedicata ai servizi per gli anziani non autosufficienti
attivati dal volontariato toscano in convenzione con gli enti pubblici
locali.
Il volume, curato da Simona Carboni, Elena Elia e Paola Tola, con la
premessa di Barbara Trambusti e Antonella Vassalle, Direzione Generale
Diritti di Cittadinanza e Coesione sociale della Regione Toscana,
evidenzia come la cura degli anziani non autosufficienti ricada spesso
sulle famiglie: il 50% su familiari conviventi, il 30% su familiari non
conviventi, il 20% su servizi pubblici e privati.
In particolare il testo si concentra sulla Regione Toscana, dove gli
ultre65anni non autosufficienti gravi sono 55.500, pari a quasi il 7%
della popolazione (Ars, 2007). La ricerca ha preso in esame i servizi a
sostegno degli anziani non autosufficienti che vedono la collaborazione
tra associazioni di volontariato ed enti pubblici locali delle 34 zone
socio-sanitarie della Toscana.
Una parte importante del volume è dedicata a 10 casi studio, analizzati
in profondità perché significativi rispetto alla progettualità e
all’organizzazione dei servizi.
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(News del 13 /06/2012)
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Dal Ministero della Salute il network Italia Longeva(Centro Maderna) |
Sarà presentato
ufficialmente il 14 giugno, ad Ancona, “Italia Longeva”, il network
nazionale dedicato all’invecchiamento creato dal Ministero della Salute,
dalla Regione Marche e dall’Irccs Inrca (l’Istituto Nazionale di
Ricovero e Cura degli Anziani).
Sensibilizzare e sviluppare una nuova cultura dell’invecchiamento.
Questo il punto cardine di Italia Longeva, che pone l’anziano e le
crescenti esigenze di consumo e protezione della terza età al centro
della vita sociale e relazionale, grazie all’interazione di una rete di
eccellenze nazionali ed internazionali, il coordinamento di expertise
scientifiche, sanitarie, sociali, economiche e tecnologiche.
In occasione dell’evento del 14 giugno, al quale è prevista la
partecipazione del ministro della Salute, Renato Balduzzi, oltre alla
presentazione di Italia Longeva, saranno illustrate le best practices
per la cura e l’assistenza dell’anziano ed i manufatti, le tecnologie e
la domotica in grado di semplificarne e migliorarne la qualità di vita:
case domotiche, elettrodomestici intelligenti controllabili da remoto,
magliette con cui fare un check-up completo, sensori che rilevano
situazioni di pericolo.
Informazioni su www.italialongeva.it
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(News del 13 /06/2012)
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Anziani italiani più sedentari ma in discreta salute(Centro Maderna) |
Sempre più
sedentari, ma in buona salute e soddisfatti della propria vita: è la
fotografia degli over 65 italiani tracciata dall'indagine SeBA (Salute e
Benessere nell'Anziano), realizzata dalla Società Italiana di
Gerontologia e Geriatria in collaborazione con la Fondazione
Sanofi-Aventis. Dalla ricerca è emerso che oltre il 90% può svolgere le
attività quotidiane, mentre il 22% è abbastanza soddisfatto della
propria salute. Solo il 15% però fa attività fisica regolare, mentre il
73% guarda la tv almeno 3 ore al giorno e meno della metà (il 47%) va a
messa.
Lo studio ha sottoposto circa 1500 anziani di 3 ASL del Nord, Centro e
Sud a un questionario di oltre 25 domande, a cui è stato aggiunto un
test della marcia per valutare l'eventuale impaccio motorio. Le
interviste sono state condotte da medici di medicina generale su un
campione di over 65 che si erano presentati in ambulatorio, quasi sempre
per la prescrizione di farmaci o esami (57%) o per una malattia cronica
non ben controllata (30%).
Sarebbero meno del 10% gli over65 che devono fare i conti con disabilità
che compromettono pesantemente la vita, uno su quattro giudica buona la
propria salute ed è soddisfatto della propria esistenza. Però, spiegano
gli esperti, la fotografia scattata dallo studio potrebbe essere
migliore della realtà.
Ma la situazione potrebbe ancora fare progressi, soprattutto quando si
parla di deambulazione.“Un importante indicatore del rischio di
disabilità nel quale i risultati non sono soddisfacenti è il test della
marcia: il 18% degli ultrasessantacinquenni lo esegue male o malissimo,
impiegando più tempo del normale a compiere un breve percorso al passo
abituale”, ha spiegato il presidente SIGG. “Ciò significa che questi
soggetti non si sentono realmente sicuri quando camminano, una
limitazione che può tradursi in maggior rischio di cadute con traumi e
fratture che ne possono derivare”. Ma questo test non fa altro che
individuare la strada che bisogna seguire, per ottenere risultati ancora
migliori.
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(News del 13 /06/2012)
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Famiglia Usa, Alzheimer 10 fratelli su 14(Centro Maderna) |
Su 14 fratelli e
sorelle, dieci si sono ammalati di Alzheimer a partire dai 50 anni. E’
il caso particolare della famiglia di Gary Reiswig e dei suoi parenti,
originari dell’Oklahoma, che dagli anni ’60 convivono con questa
malattia.
Vista la loro particolarità, sono oggetto di uno studio internazionale
sull’Alzheimer ereditario, condotto in Gran Bretagna, Australia e Stati
Uniti su più di 260 persone, come spiega il New York Times.
Dal 2008 i ricercatori stanno studiando il cervello di persone che
presentano la mutazione di tre geni che causano l’Alzheimer per vedere
come la malattia si sviluppa prima che siano evidenti i sintomi. Dal
prossimo anno lo studio entrerà in una nuova fase: ai partecipanti verrà
dato uno di tre farmaci sperimentali, che, come sperano i ricercatori,
dovrebbero rallentare o fermare la malattia in chi è destinato ad
ammalarsi. Sebbene il 99% dei casi di Alzheimer non sia il risultato di
una mutazione genetica, gli scienziati hanno deciso che il modo migliore
per trovare una cura è studiare chi possiede la mutazione che la causa.
Gli esperti sono convinti che nel giro di 10 anni si riuscirà a trovare
un farmaco in grado di fermare la distruzione del cervello.
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(News del 13 /06/2012)
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Ocse: in Italia è povero il 12,8% degli over 65(Centro Maderna) |
In Italia, il 12,8%
degli over 65 vive in situazione di povertà, con un reddito inferiore
alla metà della media nazionale. E la percentuale sale al 15,2% tra gli
over 75. Lo riporta l'Ocse, nel suo primo Outlook sulla terza età e
sistemi previdenziali.
Secondo il dossier il quadro è però molto disomogeneo, con differenze
importanti di genere e tipo di nucleo familiare. Il tasso di povertà per
le donne over 65 è infatti quasi doppio degli uomini, 16,1% contro
8,1%. Ancora più netta la distanza tra single e persone sposate.
Un capitolo è destinato alla spesa pensionistica. Per l'Italia è stata
pari al 15,3% del Pil nel 2010, e nei 50 anni successivi oscillerà tra
il 14,4% e il 15,9%. Un livello superiore sia alla media Ocse (9,3% nel
2010, 9,5-11,7% da qui al 2050) sia a quello dell'Ue a 27 (10,8% nel
2010, 10,9-13,2% da qui al 2060).
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(News del 13 /06/2012)
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Sanità negata per 9 milioni di italiani, 2,4 milioni sono anziani(Centro Maderna) |
Oltre
9 milioni di italiani dichiarano di non aver potuto accedere ad alcune
prestazioni sanitarie di cui avevano bisogno per ragioni economiche. 2,4
milioni sono anziani, 5 milioni vivono in coppia con figli, 4 milioni
risiedono nel Mezzogiorno. È quanto emerge dalla ricerca di Rbm
Salute-Censis “Il ruolo della sanità integrativa nel Servizio sanitario
nazionale”, promossa in collaborazione con Munich Re.
Piani di rientro e spending review hanno determinato un crollo verticale
del ritmo di crescita della spesa pubblica per la sanità. La spesa
sanitaria privata invece è aumentata più che nel periodo pre-crisi: il
77% di coloro che ricorrono al privato lo fa a causa della lunghezza
delle liste d'attesa.
La sanità complementare in Italia è un universo composto da centinaia di
Fondi integrativi, a beneficio di oltre 11 milioni di assistiti, che
svolgono un ruolo ampiamente sostitutivo e colmano i vuoti dell'offerta
pubblica. La ricerca di Rbm Salute-Censis ha riguardato 14 Fondi
sanitari per oltre 2 milioni di assistiti e importi richiesti per
prestazioni pari a oltre 1,5 miliardi di euro nel triennio 2008-2010. Il
55% degli importi dei Fondi integrativi ha riguardato prestazioni
sostitutive (ricovero ospedaliero, day hospital, ecc.) fornite in
alternativa a quelle dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) del
Servizio sanitario. Il restante 45% degli importi ha riguardato
prestazioni integrative (cure dentarie, fisioterapia, ecc.). Tra le
varie tipologie di Fondi integrativi esistenti, sono i Fondi aziendali,
rispetto a quelli istituiti dalla contrattazione collettiva nazionale, a
garantire in misura maggiore la copertura anche alle famiglie degli
iscritti (inc
lusi i più vulnerabili, minori e anziani).
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(News del 06 /06/2012)
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