Per informazioni e disclaimer del blog, clicca qui
Per avere informazioni gratuite sui servizi agli ANZIANI e agli STUDENTI, telefonare a I.A.S.I. tel. 049.821.7000 (lunedì-venerdì 9-12 e 15-18. Altri numeri di IASI: 049.821.4298; fax 049.821.4278. Per commentare i post cliccare anonimo nella finestra a tendina. Per chiedere informazioni via mail a Giovanni scrivere a: blog.prontoanziano@yahoo.it

giovedì 25 agosto 2011

Ozono a Padova al di sopra della soglia d'informazione - Che cos'è l'ozono - Perche l'ozono fa male alla salute

L'ARPAV ha comunicato che a Padova, nella giornata del 24/08/2011, la concentrazione dell'ozono ha superato la soglia di comunicazione di 180 µg/mraggiungendo il valore di 201 µg/m3



Ozono a Padova
Aggiornamento: 25/08/2011 (http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=5634) 
Inquinamento atmosferico - ozono: Dati in tempo reale 

ATTENZIONE
Si avvisa la cittadinanza che, visto lo stato di alta pressione di questi ultimi giorni, è favorita la formazione e il ristagno di ozono nei bassi strati. In particolare, si comunica che, dall'esame degli ultimi dati di concentrazione dell'ozono, registrati dalle stazioni di rilevamento della qualità dell'aria e resi disponibili dall'Arpav, nella giornata del 24/08/2011 è stata superata la "soglia di informazione" di 180 mg/m3approfondimento

Livelli di ozono a Padova

*************************************************

Picchi di caldo e ozono. Conte: la situazione è tenuta sotto controllo dalla Regione

Padova, 22 agosto 2011
Nel fine settimana a causa della stabilità atmosferica e delle alte temperature, in alcune zone del Veneto le concentrazioni di ozono hanno superato la soglia di informazione di 180 µg/m3, definita dalla normativa nazionale come il “livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione”, vale a dire anziani, bambini, donne in gravidanza, persone affette da disturbi respiratori. L’assessore all’ambiente Maurizio Conte conferma che “la situazione è tenuta sotto controllo dalla Regione del Veneto. E’ stato istituito il NUMERO VERDE 800 462 340, attivo nelle 24 ore, attraverso il quale è possibile ottenere informazioni e consigli utili per sopperire al clima torrido di questo periodo. In caso di urgenze/emergenze è sempre attivo il numero di riferimento 118”.
I valori di ozono delle ultime ore in Veneto. La soglia di informazione è stata superata durante le scorse 48 ore nelle stazioni di qualità dell’aria dei Comuni di: Padova (201 µg/m3), Treviso (226 µg/m3), Legnago -VR (181 µg/m3), S.Bonifacio - VR (185 µg/m3), Boscochiesanuova – VR (191 µg/m3) e Valdagno - VI (190 µg/m3). In generale, anche per le centraline che non hanno superato la soglia di informazione, i livelli di ozono si sono mantenuti prossimi ai 180 µg/m3 nelle ore più calde della giornata, in tutta la pianura veneta.
Consigli per la salute. Ai fini della tutela della salute umana per l’ozono si consiglia di non rimanere all’aperto nelle ore più calde e non intraprendere attività sportive o faticose per il fisico; i soggetti più sensibili  dovrebbero evitare di uscire all’aperto almeno nella fascia oraria dalle 12 alle 18. Occorre comunque ricordare che gli effetti dell'ozono sono variabili da persona a persona e gli eventuali disturbi sanitari non hanno carattere cumulabile, ma tendono a cessare con l'esaurirsi del fenomeno di concentrazione acuta di ozono.
Previsioni per i prossimi giorni. Il persistere delle alte temperature e del soleggiamento nei prossimi giorni faranno sì che le concentrazioni di ozono rimangano sui livelli registrati nel finesettimana, comunque prossimi o anche superiori alla soglia di informazione di 180µg/m3. “Ogni località del Veneto è costantemente monitorata dalle centraline della qualità dell’aria e meteorologiche di ARPAV – afferma Carlo Emanuele Pepe, direttore generale dell’ARPAV - a tutela della salute dei cittadini e in collaborazione con le istituzioni locali e con le aziende sociosanitarie, tantissime informazioni si possono trovare nel sito Internet www.arpa.veneto.it”.
Per saperne di più e vedere i dati in diretta di qualità dell’aria delle città del Veneto, ci si può collegare all’indirizzo http://www.arpa.veneto.it/bollettini/htm/rete_ozono.asp.

********************************************
Riporto dal sito dell'ARPAV suindicato le informazioni sull'ozono (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto).

A proposito di Ozono...

In prossimità dell'estate si torna a parlare di "allarme ozono" e della necessità di cautelarsi dallo "smog estivo".
Ma cos'è l'ozono, di cui leggiamo tanto
frequentemente sui quotidiani e che sentiamo citare spesso durante i telegiornali?
Perché viene messo in relazione al "solleone" o all'inquinamento dei nostri centri urbani?

Per evitare di fare confusione intorno a questi temi e favorire l'adozione di comportamenti effettivamente utili per la tutela della propria salute e dell'ambiente in cui viviamo, cerchiamo di rispondere alle principali domande.

Cosa succede nell'atmosfera?

Una precisazione fondamentale da ricordare è che l'inquinamento "da ozono", più comunemente detto smog estivo, non va confuso con il problema del buco dell'ozono.
L'ozono è un gas formato da tre atomi di ossigeno (O3). In natura si trova in concentrazioni rilevanti negli strati alti dell'atmosfera terrestre (da 15 a 60 Km di altezza), dove costituisce una fascia protettiva nei confronti della radiazione ultravioletta del sole.
In questa zona dell'atmosfera, detta " stratosfera", l'ozono è dunque indispensabile alla vita sulla terra perché impedisce di far passare i raggi pericolosi per la nostra salute.
Negli strati bassi dell'atmosfera invece, la cosiddetta "troposfera", esso è presente in basse concentrazioni, tranne nelle aree in cui la presenza di alcuni inquinanti chimici, in concomitanza di fattori meteoclimatici favorevoli, può indurne la formazione con conseguente aumento della concentrazione.
Se dunque il buco dell'ozono si riferisce all'assottigliamento dello strato di ozono ci cui abbiamo bisogno per proteggerci dalle radiazioni ultraviolette, l'inquinamento da ozono si riferisce all'aumento della sua presenza nell'aria che respiriamo soprattutto nei periodi estivi e che può avere effetti dannosi sulla salute dell'uomo e sull'ambiente.

Come si forma l'ozono nell'aria che respiriamo?

Al livello del suolo la molecola di ozono si forma quando altri inquinanti, principalmente ossidi di azoto e composti organici volatili, reagiscono a causa della presenza della luce del sole.
Le sorgenti di questi inquinanti "precursori" dell'ozono sono di tipo antropicotipo naturale, quali i boschi e le foreste, che emettono sostanza organiche volatili molto reattive chiamate "terpeni". (i veicoli a motore, le centrali termoelettriche, le industrie, i solventi chimici, i processi di combustione etc. ), e di
Il fatto più importante da sottolineare è che nella bassa atmosfera l'ozono è un agente inquinante che non è prodotto direttamente dall'attività dell'uomo, ma è originato dalle reazioni fotochimiche di inquinanti primari. Per tale motivo, l’ozono è definito un inquinante secondario.
Le concentrazioni di ozono sono influenzate da diverse variabili meteorologiche come l'intensità della radiazione solare, la temperatura, la direzione e la velocità del vento: ecco perché si osservano delle sistematiche variazioni stagionali nei valori di ozono.
Nei periodi tardo-primaverili ed estivi, le particolari condizioni di alta pressione, elevate temperature e scarsa ventilazione favoriscono il ristagno e l'accumulo degli inquinanti e il forte irraggiamento solare innesca una serie di reazioni fotochimiche che determinano concentrazioni di ozono più elevate rispetto al livello naturale che è compreso tra i 20 e gli 80 microgrammi per metro cubo di aria. Al contrario in inverno si registrano le concentrazioni più basse.
I valori massimi sono raggiunti nelle ore più calde della giornata, dalle 12 alle 18 per poi scendere durante le ore notturne.

L'ozono è un fenomeno che si presenta solo su scala locale?

L'analisi dell'inquinamento atmosferico consiste nell'interazione fra tre componenti di base: emissioni, atmosfera e recettori.
La genesi dell'inquinamento è da ricercare nella sorgente di emissione, gli esiti sono la concentrazione di determinate sostanze nell'aria. L'emissione è rappresentata dalla massa inquinante rilasciata in aria, mentre la concentrazione è rappresentata dalla massa inquinante presente in un certo volume d'aria.
Quali sono le cause
che portano alla sua formazione?
Una volta immessi in atmosfera gli inquinanti vengono trasportati, dispersi e trasformati chimicamente.
La dinamica di formazione dell'ozono e degli altri inquinanti fotochimici è tale per cui grandi bolle d'aria possono spostarsi anche a svariati (decine/centinaia) chilometri di distanza dalle fonti di emissione degli inquinanti precursori.
Considerando inoltre che in prossimità di sorgenti di NO (monossido di azoto, emesso dai veicoli a motore e dai grandi impianti di combustione), l'ozono viene significativamente consumato dalla reazione
NO + O3 NO2 + O2,
si capisce come i valori più elevati di questo inquinante si raggiungono in quelle zone meno interessate dalle attività umane (contrariamente a quanto si è portati a credere secondo il senso comune).
Diversi gruppi di studio a livello mondiale sono da molti anni impegnati nello studio di questo complesso fenomeno, al fine di comprenderne i meccanismi e di trovare le soluzioni.

Gli effetti dello smog fotochimico

I motivi che rendono necessario il monitoraggio dell'ozono e la riduzione delle sue concentrazioni in atmosfera sono numerosi.
La presenza di elevati livelli di ozono danneggia la salute umana, quella degli animali e delle piante (ne influenza la fotosintesi e la crescita), e produce il deterioramento dei materiali; riduce inoltre la visibilità.
Mentre al momento non sono ancora ben note le conseguenze "croniche", derivanti cioè da una lunga esposizione a basse concentrazioni di ozono, tra gli effetti "acuti" si devono ricordare le irritazioni agli occhi, al naso, alla gola e all'apparato respiratorio, un senso di pressione sul torace e la tosse (forte azione irritante nei confronti delle mucose).
In ogni caso i rischi dipendono dalla concentrazione di ozono presente e dalla durata dell'esposizione.
In caso di sforzi fisici l'azione irritante risulta più intensa e le prestazioni fisiche possono diminuire.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la funzione respiratoria diminuisce in media del 10% nelle persone sensibili che praticano un'attività fisica all'aperto se la concentrazione dell'ozono nell'aria raggiunge 200 µg/m3.
Vari studi hanno evidenziato inoltre una maggiore frequenza di crisi asmatiche e, in concomitanza con altri inquinanti atmosferici, l'insorgere di malattie dell'apparato respiratorio.
Le più recenti indagini mostrano inoltre che lo smog estivo ed il forte inquinamento atmosferico possono portare ad una maggiore predisposizione ad allergie delle vie respiratorie.
In ogni caso occorre ricordare che gli effetti dell'ozono sono contraddistinti da grandi differenze individuali e gli eventuali disturbi sanitari non hanno carattere cumulabile, ma tendono a cessare con l'esaurirsi del fenomeno di concentrazione acuta di ozono.

Chi deve cautelarsi dal "rischio ozono"?

Le categorie di popolazione particolarmente suscettibili ai rischi di esposizione ad ozono sono:
  • i bambini
  • le donne in gravidanza
  • gli anziani
  • chi svolge attività lavorativa e fisica all'aperto e in particolare:
  • i soggetti asmatici
  • i soggetti con patologie polmonari e cardiologiche

E' bene che queste persone evitino prolungate esposizioni all'aperto nelle ore più calde della giornata e riducano al minimo, sempre durante le stesse ore, lo svolgimento di attività fisiche affaticanti (passeggiate in bicicletta, gare, attività sportive in genere) che comporterebbero un aumento dell'impegno respiratorio.
E' opportuno svolgere tali attività nelle prime ore della giornata (non oltre le ore 10 del mattino) oppure nel tardo pomeriggio o alla sera (dopo le 18).

Quando preoccuparsi per l'ozono?

A causa degli effetti dell'ozono sull'uomo e sulla vegetazione confermati da numerosi studi epidemiologici la normativa europea e a cascata quella italiana hanno regolamentato la valutazione delle concentrazioni di tale inquinante. Il Decreto Legislativo 155/2010 che recepisce la Direttiva 2008/50/CE definisce:
  • soglia di informazione: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di assicurare informazioni adeguate e tempestive;
  • soglia di allarme: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per la popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di adottare provvedimenti immediati;
  • obiettivo a lungo termine: livello da raggiungere nel lungo periodo mediante misure proporzionate, al fine di assicurare un'efficace protezione della salute umana e dell'ambiente;
  • valore obiettivo: livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana o per l'ambiente nel suo complesso, da conseguire, ove possibile, entro una data prestabilita;
Nella Tabella di seguito riportata sono indicate le soglie, gli obiettivi a lungo termine e i valori obiettivo definiti dal D.Lgs. 155/2010:

Protezione della salute umana Obiettivo a lungo termine Media su 8 ore massima giornaliera nell’arco di un anno civile 120 µg/m3
Soglia di informazione Media di 1 ora 180 µg/m3
Soglia di allarme (*) Media di 1 ora 240 µg/m3
Valore obiettivo Media su 8 ore massima giornaliera 1203(**) µg/m
Protezione vegetazione Obiettivo a lungo termine AOT40, calcolato sulla base dei valori di 1 ora da maggio a luglio (***) 6000 µg/m3h
Valore obiettivo AOT40, calcolato sulla base dei valori di 1 ora da maggio a luglio (***) come media su 5 anni 18000µg/m3h

(*) Ai fini dell’adozione dei piani di azione con l’attuazione di interventi a breve termine il superamento di tale soglia deve essere misurato o previsto per tre ore consecutive.
(**) Il valore obiettivo per la protezione della salute umana non deve essere superato più di 25 volte per anno civile come media su tre anni. Il raggiungimento di tale valore obiettivo è valutato per la prima volta con riferimento al triennio 2010-2012.
(***) AOT40 (espresso in µg/m³h) si intende la somma delle differenze tra le concentrazioni > 80 µg/m³ ( ~ 40 ppb) e 80 µg/m³ rilevate in un dato periodo di tempo, utilizzando solo i valori orari rilevati ogni giorno tra le 8:00 e le 20:00 (ora dell’Europa centrale). Il valore obiettivo per la protezione della vegetazione dovrà essere valutato per la prima volta con riferimento al quinquennio 2010-2014.

L'ozono nel Veneto 

Nella nostra regione l'ARPAV, attraverso la rete dei Dipartimenti  Provinciali e l'Osservatorio Aria, si occupa del monitoraggio costante dei livelli di ozono nelle nostre città. Per consentire la prevenzione dei danni che lo smog estivo potrebbe causare alle categorie sensibili della popolazione, vengono diffusi giornalmente i valori delle concentrazioni di ozono rilevate dalla rete di monitoraggio. Nella mappa di seguito riportata sono indicate le stazioni della rete in cui viene effettuato il monitoraggio in continuo dell’ozono (Documento aggiornato al 6 aprile 2011).

Nessun commento:

Posta un commento