Lapide che ricorda i quattro partigiani |
Davanti a me vedo un signore, sicuramente più anziano di me, io ho 70 anni, che cammina a dorso nudo, asciutto, alto come me (cioè basso di statura). Lo affianco e gli chiedo: Come va? Mi risponde cordialmente: Fa caldo! Mi dice con orgoglio che ha 86 anni e che tutte le mattine percorre 10 km con qualsiasi tempo. Oggi - mi spiega un po' corrucciato - devo camminare per meno chilometri e più adagio perchè ho i punti dell'intervento all'ernia di martedì scorso che tirano. Complimenti - gli dico - camminare con questo caldo, a 5 giorni dall'intervento chirurgico, a 86 anni, non è da tutti! E' sicuramente un'eccezione!
Lo accompagno per un tratto di strada discorrendo sulla storia della sua lunga esistenza e sul suo stile di vita. Mi racconta che è sempre vissuto e ha sempre lavorato vicino al Ponte Quattro Martiri (vedi foto della lapide). Ha fatto per molti anni il barista e il commerciante di tessuti e vestiti. Ricorda benessimo episodi della seconda guerra mondiale, vissuti in prima persona, e in particolare la tragedia del Ponte.
Il 28 settembre 1944 venne fatto crollare con la dinamite dai partigiani il Ponte che allora si chiamava di Salboro: per rappresaglia i nazi-fascisti fucilarono e poi impiccarono ai tralicci del ponte quattro partigiani prelevati dal carcere di Este, che non c'entravano nulla con il ponte. Dopo la Liberazione il Ponte verrà intitolato ai “Quattro Martiri”.
Gli chiedo, deformazione professionale, se guida l'auto, mi risponde: Ho la visita a fine mese presso la Commissione medica locale, se me la rinnovano bene, altrimenti andrò a piedi, mi dispiace solo che ho speso parecchi soldini e che l'auto mi serve per accompagnare mia moglie alle visite mediche perchè è invalida. Non mi sono appoggiato ad una autoscuola,ho fatto tutto da solo.
Seguendo le vicissitudini del rinnovo della patente agli ultraottantenni penso, e glielo dico, che questo è l'approccio migliore per la visita. Ci salutiamo, deve andare a messa, gli faccio le mie congratulazioni e gli auguro di ottenere il rinnovo.
Lo accompagno per un tratto di strada discorrendo sulla storia della sua lunga esistenza e sul suo stile di vita. Mi racconta che è sempre vissuto e ha sempre lavorato vicino al Ponte Quattro Martiri (vedi foto della lapide). Ha fatto per molti anni il barista e il commerciante di tessuti e vestiti. Ricorda benessimo episodi della seconda guerra mondiale, vissuti in prima persona, e in particolare la tragedia del Ponte.
Il 28 settembre 1944 venne fatto crollare con la dinamite dai partigiani il Ponte che allora si chiamava di Salboro: per rappresaglia i nazi-fascisti fucilarono e poi impiccarono ai tralicci del ponte quattro partigiani prelevati dal carcere di Este, che non c'entravano nulla con il ponte. Dopo la Liberazione il Ponte verrà intitolato ai “Quattro Martiri”.
Gli chiedo, deformazione professionale, se guida l'auto, mi risponde: Ho la visita a fine mese presso la Commissione medica locale, se me la rinnovano bene, altrimenti andrò a piedi, mi dispiace solo che ho speso parecchi soldini e che l'auto mi serve per accompagnare mia moglie alle visite mediche perchè è invalida. Non mi sono appoggiato ad una autoscuola,ho fatto tutto da solo.
Seguendo le vicissitudini del rinnovo della patente agli ultraottantenni penso, e glielo dico, che questo è l'approccio migliore per la visita. Ci salutiamo, deve andare a messa, gli faccio le mie congratulazioni e gli auguro di ottenere il rinnovo.
Continuo il mio cammino e incontro una coppia, marito e moglie, che mi salutano. Lui è stato un mio allievo quando ero docente di fisica.
La signora, molto attraente e simpatica, che faceva nordic walking, mi dice: Come sta? La vedo bene! Rispondo: Come un settantenne un po' acciaccato!
Mi sembra ringiovanito, non sembra che abbia 70 anni, è ancora un signore attraente - replica.
Come rispondere ad un complimento del genere per uno che è stato gastrectomizzato per un carcinoma circa 9 mesi fa e che poi ha subito 6 cicli di chemio?
Alzo la maglietta e le mostro la cicatrice, mi sembrava di essere Adriana che, quando presenta il suo libro "Amazzone" (i proventi della vendita vannno all'AIRC), si scopre e mostra la tigre tatuata sul seno mastectomizzato.
Rimangono un po' perplessi, non sapevano della mia malattia, mi chiedono informazioni e io gliele fornisco. A questo punto la signora, sempre molto gentile, mi dice: Mi hanno detto che dopo un ciclo di chemio la pelle ringiovanisce!
Li saluto e consiglio loro di non fare la chemio per migliorare la qualità della pelle.
Vicino a casa vedo incollato su un palo della luce un'epigrafe che annuncia la morte di un signore di 88 anni del mio quartiere. Rifletto: Un tempo non mi fermavo a guardarle, ora sì...sono un anziano quasi fragile!!
Giunto a casa mi guardo allo specchio e dico a mia moglie: mannaggia, come mi ha fatto bene la chemio!...spero però di non ripeterla!
Giunto a casa mi guardo allo specchio e dico a mia moglie: mannaggia, come mi ha fatto bene la chemio!...spero però di non ripeterla!
Sabato 1 ottobre 2011 ho partecipato alla presentazione del libro "Quattro vite un unico destino - Un viaggio nella storia degli ultimi"
RispondiEliminadi Livio Zerbinati (E' stato donato dal presidente del Consiglio di Quartiere 4 Sud-Est S.Croce, S.Osvaldo, Bassanello, Voltabarozzo - Roberto Bettella a tutti i partecipanti). E'il racconto delle vite, della fucilazione e poi dell'impiccagione dei quattro giovani (sono rimasti appesi alle strutture deformate del ponte due giorni) ai quali è stato intitolato il Ponte dei Quattro Martiri: Angelo Costantin,Santino Costanzo, Renato Pasquato e Attilio Tosetto