Per informazioni e disclaimer del blog, clicca qui
Per avere informazioni gratuite sui servizi agli ANZIANI e agli STUDENTI, telefonare a I.A.S.I. tel. 049.821.7000 (lunedì-venerdì 9-12 e 15-18. Altri numeri di IASI: 049.821.4298; fax 049.821.4278. Per commentare i post cliccare anonimo nella finestra a tendina. Per chiedere informazioni via mail a Giovanni scrivere a: blog.prontoanziano@yahoo.it

sabato 17 settembre 2011

"Mi è stato detto che voi lavorate con il cuore”

Ricevo da un volontario di Pronto Anziano il racconto di una telefonata che io volentieri inserisco nel blog. Complimenti al volontario e auguri al signore.
Squilla  il telefono ed una voce maschile incerta mi racconta una storia triste. Da chi ha saputo della nostra esistenza - gli chiedo. Da un amico - mi risponde.  Perché - afferma - mi è stato detto che voi siete dei volontari che lavorate con il cuore”. Il volontario è ancor più pronto ad offrire tutto l’ascolto e la comprensione possibile con questa affermazione di partenza!
Il signor non sa da dove partire, ma sollecitato mi dice: Veda mi trovo in difficoltà, veramente è mio padre ottantenne ad esserlo: cardiopatico, operato di un K intestinale, attualmente ricoverato a cinque giorni da un grave intervento foniatrico totalmente demolitore. Che cosa posso fare, non si regge in piedi…  non avrebbero nemmeno voluto operarlo data la situazione generale, ma l’intervento, seppure molto rischioso, si è imposto.   Non parlerà mai più e poi le precedenti patologie…  C’ è qualche aiuto che potrei ottenere? A chi mi devo rivolgere? E poi , veda, non oso chiedere a mia moglie  ancora dell’altro…” .

Parliamo dell’accudimento che si renderà necessario per l’anziano papà e suggeriamo di chiedere l’assistenza infermieristica domiciliare (ADI), attraverso il medico di base e se possibile un ricovero in un'altra struttura per stabilizzarlo. Con onestà, prospettiamo anche l’ipotesi che, dopo le prime volte, forse il figlio  dovrà farsi carico delle medicazioni meno impegnative.
Beh, forse potrò imparare… ma ce la farò?  E mia moglie….in passato è sempre stata molto disponibile, ma ora… Sa, dopo undici anni, beh, abbiano avuto un bambino.  Come reagirà? E’ così affezionato al nonno…
Insieme facciamo qualche riflessione sulla possibilità di raggiungere un’intesa “onesta” – senza imposizioni – con la compagna.  Poi passiamo al bambino. Ha tre anni e frequenterà la scuola dell’infanzia (e infatti la moglie sta cercando un’occupazione). Per quanto riguarda il bambino gli dico: Cerchiamo di rassicurarlo: i bambini , anche di fronte a situazioni dei compagni che noi adulti consideriamo molto coinvolgenti, reagiscono con tranquillità, purchè manteniamo un clima sereno. In ospedale i bambini interagiscono tranquillamente con compagni muniti di tubi e tubicini, maschere e mascherine,  o volti non proprio distesi. E il nipotino potrà imparare a comunicare dai gesti e dagli occhi buoni del nonno. 
Il signore mi ascolta. Mi sembra più sollevato! Ci dà anche il cellulare.  Mi dice: E’ sempre aperto, anche quando sono in ospedale, sa vado da papà tutti i giorni.”
Non ci ha chiesto indirizzi di case di riposo. Ed il papà ha la pensione minima. C’interesseremo per fargli avere  le informazioni ai fini della richiesta d’aggravamento dell’invalidità precedente di cui non sa ancora nulla e lo richiameremo.
Oggi è il nostro cuore ad essere confortato!

Nessun commento:

Posta un commento