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sabato 5 novembre 2011

Dio e la matematica

Il post di oggi, che dedico agli amici sacerdoti don Egidio e don Antonio (compagni di camminate sulle Dolomiti e di riflessioni sull'esistenza) e ai volontari di Pronto Anziano, non affronterà il tema degli anziani. Ogni tanto è bene cambiare argomento, occuparsi di altre questioni, quella di "Dio e la Matematica" mi sembra ben tosta e alquanto presuntuosa!! Sono argomenti che ho sempre affrontato nella vana speranza di risolvere il mistero della vita.
Arrivato a 70anni, tra poco li compirò, penso abbia ragione Raimon Panikkar quando afferma in  “La nuova innocenza. Innocenza cosciente”: [...] "purificazione del cuore": non avere paura né di sé né degli altri. In questo sta la nuova innocenza. Questo è ciò che conta: non perdiamo tempo in teorie. Pensare di poter sistemare e risolvere tutto è un errore. Il mistero della vita è che il male esiste, che le tensioni non possono essere soppresse e che noi ci siamo dentro; che si deve fare il possibile, senza lasciarsi dominare e senza mai ritenere di possedere la verità assoluta. Bisogna accettare la condizione umana, sapere che un certo dubitare non si oppone alla fede; sapere che il senso di contingenza è necessario alla nostra vita. Devo rendermi conto che sono una parte di questa realtà e che non spetta a me controllarla; scoprire il senso della vita nella gioia, nella sofferenza, nelle passioni; invece di lamentare la difficoltà del vivere, rimandando ad un giorno che non arriva mai il momento di godere profondamente di questa vita, trovare questo senso in ogni istante.
don Egidio a Ra Stua (2010)
Don Egidio, pensionato ottantenne (don Antonio lo segue a ruota) ma ancora molto attivo, assiste spiritualmente gli anziani di Cadoneghe, mi ha spedito un file in pps (clicca qui) sulla bellezza della matematica. La conclusione del file mi ha stimolato a fare una ricerca su Dio e la matematica, ne è scaturito un altro file pps che tratta: La sezione aurea, Sei scienziati in cerca d’autore, La matematica: invenzione o scoperta?, 5 libri su Dio e la matematica e in conclusione un accenno a Raimon Panikkar (clicca qui).
Entrambi i file hanno come sottofondo What a Wonderful World (Che mondo meraviglioso), una famosa canzone scritta da Bob Thiele e George David Weiss e interpretata per la prima volta da Louis Armstrong nel 1968.
"What a Wonderful World è stata intesa dai suoi autori come un invito alla scoperta del piacere della vita: dai toni ottimistici  e rilassati, esalta la bellezza del mondo e della diversità fra i popoli, oltre a costituire un invito a non diffidare del futuro. Fu pensata come una sorta di antidoto al crescente clima di tensione politico e razziale negli USA e scritta appositamente per Armstrong" (da Wikipedia).

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Ecco il testo in inglese con la traduzione in italiano di What a Wonderful World
I see trees of green, red roses too
I see them bloom for me and you
And I think to myself, what a wonderful world

Vedo alberi verdi, anche rose rosse
Le vedo sbocciare per me e per te
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso
 

I see skies of blue and clouds of white
The bright blessed day, the dark sacred night
And I think to myself, what a wonderful world


Vedo cieli blu e nuvole bianche
Il benedetto giorno luminoso, la sacra notte scura
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso


The colours of the rainbow, so pretty in the sky
Are also on the faces of people going by
I see friends shakin' hands, sayin' How do you do?
They're really saying I love you


I colori dell'arcobaleno, così belli nel cielo
Sono anche nelle facce della gente che passa
Vedo amici stringersi la mano, chiedendo "come va?"
Stanno davvero dicendo "Ti amo"

I hear babies cryin', I watch them grow
They'll learn much more than I'll ever know
And I think to myself, what a wonderful world
Yes, I think to myself, what a wonderful world

 
Sento bambini che piangono, li vedo crescere
Impareranno molto più di quanto io saprò mai
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso
Sì, fra me e me penso, che mondo meraviglioso


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