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mercoledì 30 novembre 2011

I volontari sono tra di loro un Gruppo AMA?

In cosa consiste il gruppo di Aiuto Mutuo Aiuto (AMA)? Le Associazioni di Volontariato sono anche dei gruppi di Auto Mutuo Aiuto? L'Auto Mutuo Aiuto esiste anche tra Associazione e Associazione, oppure c'è rivalità, gelosia e invidia?
I volontari di Pronto Anziano si possono caratterizzare come gruppo AMA?
Per rispondere a queste domande riporto dal sito dell'ULSS 16, (clicca qui) una interessante Guida sull'Auto Mutuo Aiuto.
Non spetta a me dare la risposte, ognuno valuti se all'interno della propria Associazione si sente amato, soddisfatto, rispettato, aiutato e sostenuto, oppure isolato, contestato e invidiato per quello che fa!!
Mi chiedo spesso: faccio il volontario per apparire/avere o per essere! Questa domanda ce la dobbiamo porre sempre, specie chi ha compiti direttivi all'interno dell'Associazione.
Non volevo fare una predica sull'etica del Volontariato ma invitare i volontari, cominciando dal sottoscritto, ad una riflessione sul modo di operare, consapevoli che ciò che unisce il gruppo è la fiducia e il rispetto reciproco.
La guida è rivolta a tutti colori che desiderano conoscere (AMA), una realtà che riunisce persone che vivono esperienze simili, dalla disabilità alla salute mentale, ma anche situazioni di vita quotidiana, come l'essere genitori in presenza di particolari problematiche.
Il concetto fondamentale dell'AMA è che le persone possono trovare in sé stesse e nel confronto con gli altri importanti risposte ai propri bisogni e ai problemi che stanno vivendo.
I gruppi AMA nascono proprio dall'esperienza di chi, trovandosi a vivere un problema, può offrire ad altri la possibilità di condividerlo e strategie per gestirlo, nella consapevolezza che l'aiuto offerto rappresenta a sua volta un'opportunità di rafforzamento delle proprie risorse.

Riporto dalla Guida la parabola  del mandarino cinese e alcune frasi che spiegano in cosa consiste AMA.

Vivere significa aiutare a vivere”.
“Una volta, tanto tempo fa, morì un mandarino cinese.

Il primo posto in cui arrivò fu l’inferno, dove vide una strana scena: c’era un tavolo molto lungo e, ai lati del tavolo, due file di persone che avevano davanti a sé un’intera ciotola di riso. Ma avevano l’aria anche molto infelice, perché le bacchette che avevano in mano erano lunghe quasi due metri, e nessuno sapeva usarle.
Il mandarino cinese andò allora in Paradiso: la scena era la stessa, ma tutti erano felici, perché ognuno, conle proprie bacchette, aveva imparato ad imboccare le persone che aveva di fronte
vivere significa aiutarea vivere”.
 “Mandarino cinese” Giovanna Le Divelec, 1993

I gruppi di auto-aiuto si creano perché persone con un problema comune si incontrano per condividere le esperienze e darsi reciproco aiuto; da ciò deriva la denominazione “Auto Mutuo Aiuto” (e il relativo acronimo AMA), che accentua il significato di mutualità solidale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera l’AMA tra gli strumenti di maggior interesse per riconoscere ai cittadini responsabilità e protagonismo, per rendere possibile il processo di umanizzazione dell’assistenza socio-sanitaria, per migliorare il benessere dell’individuo e della comunità. L’AMA è definito come l’insieme di “tutte le misure adottate da persone comuni (non professionisti della salute) per promuovere, mantenere o recuperare la salute degli individui e della comunità”. Il concetto di salute, allontanandosi da precedenti definizioni che lo relegavano a sinonimo di assenza di malattia, si evolve così positivamente e dinamicamente e si promuove quale “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale”. Con questo significato, la salute concorre primariamente al benessere individuale e sociale, riconoscendo a ogni persona il diritto/dovere di assumere uno stile di vita finalizzato al suo mantenimento.
L’AMA è considerato una metodologia di intervento per affrontare diverse problematiche: dipendenze da alcool, droghe, gioco d’azzardo, varie patologie fisiche, disturbi alimentari, problematiche psichiche, disturbi della sfera sessuale, disagi personali e familiari.
I componenti del gruppo divengono risorse per sé e per gli altri attraverso il confronto tra pari, raccontandosi e ascoltando le altrui modalità nel gestire le difficoltà; approfondiscono la loro consapevolezza all’interno delle dinamiche relazionali, aumentano la stima di sé potenziando le proprie capacità.
Si tratta di un’esperienza che vede le persone impegnate per il proprio e l’altrui benessere attraverso la promozione delle reciproche potenzialità, l’ascolto e il rispetto della storia di ciascuno.
Ognuno partecipa al gruppo AMA portando la propria esperienza e storia di vita in un clima di fiducia e di ascolto: è un modo per sentirsi meno soli di fronte a situazioni difficili e di vedere le difficoltà da un altro punto di vista.

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