In cosa consiste il gruppo di Aiuto Mutuo Aiuto (AMA)? Le Associazioni di Volontariato sono anche dei gruppi di Auto Mutuo Aiuto? L'Auto Mutuo Aiuto esiste anche tra Associazione e Associazione, oppure c'è rivalità, gelosia e invidia?
I volontari di Pronto Anziano si possono caratterizzare come gruppo AMA?
Per rispondere a queste domande riporto dal sito dell'ULSS 16, (clicca qui) una
interessante Guida sull'Auto Mutuo Aiuto.
Non spetta a me dare la risposte, ognuno valuti se all'interno della propria Associazione si sente amato, soddisfatto, rispettato, aiutato e sostenuto, oppure isolato, contestato e invidiato per quello che fa!!
Mi chiedo spesso: faccio il volontario per apparire/avere o per essere! Questa domanda ce la dobbiamo porre sempre, specie chi ha compiti direttivi all'interno dell'Associazione.
Non volevo fare una predica sull'etica del Volontariato ma invitare i volontari, cominciando dal sottoscritto, ad una riflessione sul modo di operare, consapevoli che ciò che unisce il gruppo è la fiducia e il rispetto reciproco.
La
guida è rivolta a tutti colori
che desiderano conoscere (AMA), una realtà che riunisce persone che
vivono
esperienze simili, dalla disabilità alla salute mentale, ma anche
situazioni di
vita quotidiana, come l'essere genitori in presenza di particolari
problematiche.
Il
concetto fondamentale dell'AMA
è che le persone possono trovare in sé stesse e nel confronto con gli
altri
importanti risposte ai propri bisogni e ai problemi che stanno vivendo.
I
gruppi AMA nascono proprio
dall'esperienza di chi, trovandosi a vivere un problema, può offrire ad
altri
la possibilità di condividerlo e strategie per gestirlo, nella
consapevolezza
che l'aiuto offerto rappresenta a sua volta un'opportunità di
rafforzamento
delle proprie risorse.
Riporto dalla Guida
la parabola del mandarino cinese e alcune frasi che spiegano in cosa consiste AMA.
“Una volta, tanto tempo fa, morì un
mandarino
cinese.
Il primo posto in cui arrivò fu
l’inferno, dove vide
una strana scena: c’era un tavolo molto
lungo e, ai lati
del tavolo, due file di persone che avevano
davanti a sé un’intera ciotola di riso. Ma avevano
l’aria anche
molto infelice, perché le bacchette che
avevano in mano erano lunghe quasi due metri, e nessuno
sapeva
usarle.
Il mandarino cinese andò allora in
Paradiso: la
scena era la stessa, ma tutti erano felici,
perché ognuno,
con le proprie bacchette, aveva imparato ad
imboccare le persone che aveva di fronte:
vivere significa aiutare a vivere”.
“Mandarino
cinese” Giovanna Le Divelec, 1993
I gruppi di
auto-aiuto si creano perché persone
con un problema comune si incontrano per condividere le esperienze e
darsi
reciproco aiuto; da ciò deriva la denominazione “Auto Mutuo Aiuto” (e il
relativo acronimo AMA), che accentua il significato di mutualità
solidale.
L’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS)
considera l’AMA tra gli strumenti di maggior interesse per riconoscere
ai
cittadini responsabilità e protagonismo, per rendere possibile il
processo di
umanizzazione dell’assistenza socio-sanitaria, per migliorare il
benessere dell’individuo
e della comunità. L’AMA è definito come l’insieme di “tutte le misure
adottate da persone comuni (non professionisti
della salute) per
promuovere, mantenere o recuperare la salute
degli individui e della comunità”. Il
concetto di salute, allontanandosi da precedenti definizioni che
lo relegavano a sinonimo di assenza di malattia, si evolve così
positivamente e
dinamicamente e si promuove quale “stato di completo benessere fisico,
psichico
e sociale”. Con questo significato, la salute concorre primariamente al
benessere individuale e sociale, riconoscendo a ogni persona
il diritto/dovere di assumere uno
stile di vita finalizzato al suo mantenimento.
L’AMA è considerato una
metodologia di intervento per affrontare diverse problematiche:
dipendenze da
alcool, droghe, gioco d’azzardo, varie patologie fisiche, disturbi
alimentari,
problematiche psichiche, disturbi della sfera sessuale, disagi personali
e familiari.
I componenti del gruppo
divengono
risorse per sé e per gli altri attraverso il confronto tra pari,
raccontandosi
e ascoltando le altrui modalità nel gestire le difficoltà;
approfondiscono la
loro consapevolezza all’interno delle dinamiche relazionali, aumentano
la stima
di sé potenziando le proprie capacità.
Si tratta di
un’esperienza che
vede le persone impegnate per il proprio e l’altrui benessere attraverso
la
promozione delle reciproche potenzialità, l’ascolto e il rispetto della
storia
di ciascuno.
Ognuno partecipa al gruppo AMA
portando la propria esperienza e storia di vita in un clima di fiducia e
di
ascolto: è un modo per sentirsi meno soli di fronte a situazioni
difficili e di
vedere le difficoltà da un altro punto di vista.
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