Pronto Anziano non può dimenticare che ieri, 25 novembre, si è celebrata la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, proclamata
dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 febbraio 1999 con la
risoluzione 54/134. L'Assemblea Generale delle Nazioni
Unite (clicca qui) ha invitato Governi, Organizzazioni internazionali e ONG
ad organizzare delle attività
volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema. Questa data ricorda il brutale assassinio, il 25 novembrel 1960, delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche
della Repubblica Dominicana, su ordine del governante dominicano Rafael Trujillo.
Le Nazioni unite definiscono in questo modo la violenza sulle donne: "ogni atto di violenza in base al sesso che produca o possa produrre danni o sofferenze fisiche, sessuali, psicologiche, coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita
pubblica che privata"
Riporto
una parte del Messaggio
del Segretario Generale Ban Ki-moon per la Giornata
internazionale per l'Eliminazione
della violenza contro le donne: "La violenza
contro donne e ragazze assume
molte forme ed è diffusa
in tutto il mondo. [...] In
questa Giornata Internazionale, esorto governi e partner in tutto il
mondo a utilizzare le idee, l'
energia e la leadership dei giovani per aiutarci a porre fine a questa pandemia
di violenza. Solo allora avremo un mondo più
giusto, più pacifico e
più equo ".
Copio e incollo dalla pagina web del sito della RAI questa impressionante serie di dati sulla violenza contro le donne.
In Italia una donna su tre tra i 16 e i 70
anni è stata vittima nella sua vita dell'aggressività di un uomo. Sei
milioni 743 mila quelle che hanno subito violenza fisica e sessuale,
secondo gli ultimi dati Istat. E ogni anno vengono uccise in media 100
donne dal marito, dal fidanzato o da un ex.
Le sorelle dominicane Mirabal |
Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata contro la violenza sulle
donne, ma c'è ben poco da festeggiare viste le cifre che riguardano gli
abusi e i maltrattamenti che subiscono. Quasi 700 mila donne, sempre
dati Istat, hanno subito violenze ripetute dal partner e avevano figli
al momento della violenza, e nel 62,4% dei casi i figli hanno assistito a
uno o più episodi di violenza. Secondo l'Osservatorio nazionale sullo
stalking, il 10% circa degli omicidi avvenuti in Italia dal 2002 al 2008
ha avuto come prologo atti di stalking, l'80% delle vittime è di sesso
femminile e la durata media delle molestie insistenti è di circa un anno
e mezzo.
Gli ultimi dati Istat sono relativi al 2006 e alla fascia di età
16-70 anni. Raccontano che nei 12 mesi precedenti alla rilevazione il
numero delle donne vittime di violenza ammonta a 1 milione e 150 mila
(5,4%), e che sono le giovani dai 16 ai 24 anni (16,3%) e dai 25 ai 24
anni (7,9%) a presentare i tassi più alti. Il 3,5% delle donne ha subito
violenza sessuale (stupro, tentato stupro, molestia fisica sessuale,
rapporti sessuali con terzi, rapporti sessuali non desiderati, attività
sessuali degradanti e umilianti), il 2,7% fisica. Lo 0,3%, pari a 74
mila donne, ha subito stupri o tentati stupri. La violenza domestica ha
colpito il 2,4% delle donne, quella al di fuori delle mura domestiche il
3,4%.
Nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate: il
sommerso è elevatissimo e raggiunge circa il 96% delle violenze da un
non partner e il 93% di quelle da partner. Lo stesso nel caso degli
stupri (91,6%). consistente la quota di donne che non parla con nessuno
delle violenze subite.
Un terzo delle vittime subisce atti di violenza sia fisica sia
sessuale e la maggioranza delle vittime ha subito più episodi di
violenza. Tra le violenze fisiche è più frequente l'essere spinta,
strattonata, afferrata, l'avere avuto storto un braccio o i capelli
tirati (56,7%), l'essere minacciata di essere colpita (52,0%),
schiaffeggiata, presa a calci, pugni o morsi (36,1%). Segue l'uso o la
minaccia di usare pistola o coltelli (8,1%) o il tentativo di
strangolamento o soffocamento e ustione (5,3%). Tra tutte le forme di
violenze sessuali, le più diffuse sono le molestie fisiche, ovvero
l'essere stata toccata sessualmente contro la propria volontà (79,5%),
l'aver avuto rapporti sessuali non desiderati (19,0%), il tentato stupro
(14,0%), lo stupro (9,6%) e i rapporti sessuali degradanti e umilianti
(6,1%).
Il 21% delle vittime ha subito la violenza sia in famiglia sia fuori,
il 22,6% solo dal partner, il 56,4% solo da altri uomini. I partner
sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza
fisica rilevate, e sono responsabili in misura maggiore anche di alcuni
tipi di violenza sessuale come lo stupro nonché i rapporti sessuali non
desiderati, ma subiti per paura delle conseguenze. Il 69,7% degli
stupri, infatti, è opera di partner, il 17,4% di un conoscente e solo il
6,2% è stato opera di estranei. Il rischio di subire uno stupro o un
tentativo di stupro è tanto più elevato quanto più è stretta la
relazione tra autore e vittima. Gli sconosciuti commettono soprattutto
molestie fisiche sessuali, stupri solo nello 0,9% dei casi e tentati
stupri nel 3,6% contro, rispettivamente, l'11,4% e il 9,1% dei partner.
Subiscono un abuso psicologico 7 milioni 134 mila donne. Le forme più
diffuse sono l'isolamento o il tentativo di isolamento (46,7%), il
controllo (40,7%), la violenza economica (30,7%) e la svalorizzazione
(23,8%), seguono le intimidazioni (7,8%). Il 43,2% delle donne ha subito
violenza psicologica dal partner attuale; 1 milione 42 mila donne hanno
subito oltre alla violenza psicologica, anche violenza fisica o
sessuale, il 90,5% delle vittime di violenza fisica o sessuale.
Un milione 400 mila donne hanno subito violenza sessuale prima dei 16
anni, il 6,6% del totale. Gli autori delle violenze sono vari e in
maggioranza conosciuti, solo nel 24,8% la violenza è stata ad opera di
uno sconosciuto. Un quarto delle donne vittime prima dei 16 anni ha
segnalato un conoscente (24,7%), un altro quarto un parente (23,8%), il
9,7% un amico di famiglia, il 5,3% un amico. Tra i parenti gli autori
più frequenti sono stati gli zii. Il silenzio è stato la risposta
maggioritaria: il 53% delle donne ha dichiarato di non aver parlato con
nessuno dell'accaduto.
Mi scrive una signora che afferma di aver subito violenze in ambito familiare: "Chi non prova non può capire come si possa convivere in queste situazioni senza reagire; quando va bene una si sente chiedere perché c'è rimasta?..."
RispondiEliminaLe esprimo la mia solidarietà e la mia comprensione (poca cosa mi dirà!)!
Le donne che non denunciano le violenze, sono il 96%, non devono sentirsi anche in colpa di non averlo fatto!