Ho fatto la gatroscopia: tutto ok

Ieri ho fatto la gastroscopia presso la Piastra Endoscopica del Giustinianeo. L'accertamento che tanta paura suscita in alcune persone è durato tre minuti e non mi ha provocato nessun disagio. Le brave infermiere della Piastra coordinate dalla dott.ssa Suzanne Judet coordinatrice infermieristica mi hanno disteso su un lettino, mi hanno spruzzato un anestetico locale in gola, mentre un'altra mi inietteva in vena 3 mg di Valium.Non tutti i medici si comportano allo stesso modo, alcuni spuzzano un  anestetico locale spray in gola (Xilocaina) e niente valium.
Il gatsroenterologo dott. Cardin, dopo avermi spiegato come avrebbe agito e come dovevo comportarmi, mi ha introdotto la sonda del gastroscopio in bocca. Il momento un po' critico - mi ha detto - è quello dell'introduzione, della sonda, si può paragonare all'introduzione di un dito in bocca. A me però non ha fatto questo effetto. Il gastroscopio e uno strumento a fibre ottiche che consente l’esplorazione di tutta la superficie interna dello stomaco (nel mio caso essendo un gastrectomizzato è stato ispezionato l'esofago e le anse anastomizzate). Ha la forma di un tubo flessibile del diametro di 9 mm ca. costituito da un fascio di alcune migliaia di fibre ottiche: attraverso di esse viene inviata la luce (prodotta da un’apposita sorgente a luce fredda) e si trasmettono le immagini che vengono raccolte in un oculare o inviate ad un monitor. Lo strumento porta un canalicolo attraverso il quale si insuffla aria per distendere le pareti gastriche e migliorare quindi le condizioni di osservazione. Questo stesso canalicolo consente il passaggio di un tubicino di aspirazione per rimuovere i liquidi gastrici o per immettere e asportare liquidi di lavaggio  inoltre in esso si può introdurre una speciale pinza per eseguire biopsie.