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giovedì 31 marzo 2011

Newsletter del 31-03-11 del Centro Maderna

Newsletter del 31-03-11
Indice
Demenze: non solo Alzheimer(Centro Maderna)
Si intitola "Workshop on diagnostic issues in atypical dementias" (Seminario su questioni diagnostiche relative alle demenze atipiche) il seminario che si terrà il 5 e 6 maggio 2011 presso il Museo di Santa Giulia di Brescia sotto il patrocinio dell'Ordine dei medici di Brescia e di altri enti ed associazioni che si occupano di neurologia e demenze.L'evento, rivolto a medici che operano negli ambiti della Neurologia, Geriatria e Medicina interna, pone al centro degli interventi le demenze non-Alzheimer, quelle cioè meno trattate dal punto di vista clinico e terapeutico dalla letteratura del settore. La malattia frontotemporale, la demenza a corpi di Lewy, la paralisi sopranucleare progressiva, la sindrome corticobasale e la demenza vascolare sono tutte forme di demenza forse più atipiche dell'Alzheimer, ma molto più frequenti di quanto si sia pensato fino ad ora e come tali devono essere studiate in modo tale da arrivare ad una definizione più puntuale delle caratteristiche cliniche associate a ciascuna di esse e, di conseguenza, a protocolli e algoritmi diagnostico-terapeutici più mirati.
(G&G Congressi, marzo 2011)



Europa: verso un’anzianità più attiva(Centro Maderna)
Il ministero del Lavoro francese con il sostegno del Fondo Sociale Europeo (FSE) ha recentemente pubblicato un nuovo documento (clicca qui per accedervi) che presenta in inglese e francese una selezione dei progetti più significativi (in Francia ma anche nel resto dell’Europa), relativi all’anzianità attiva e al lavoro per gli over 50. Migliorare le condizioni di lavoro per gli anziani è infatti una volontà condivisa da tutti gli stati membri dell'Unione Europea, che si trovano a dover affrontare un invecchiamento della popolazione senza precedenti. In Francia, in particolare, i programmi dell'FSE sostengono da più di dieci anni i progetti destinati a incrementare l’occupazione degli anziani, migliorando la qualità della loro vita sul lavoro, e incentivando la trasmissione delle conoscenze ai più giovani e l'assunzione dei disoccupati over 50.
Nell’ambito di queste iniziative si colloca anche “Innover ensemble pour l’emploi des seniors” (Innovare insieme per l'impiego degli anziani) una conferenza organizzata dal Fondo Sociale Europeo che si terrà il prossimo 31 marzo presso la Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi. L’evento (tenuto in inglese e francese), prendendo avvio dall’analisi delle sfide principali legate l’invecchiamento attivo in Europa, verterà principalmente sulla promozione della reintegrazione della terza età nel mondo del lavoro. Tra i vari partecipanti al convegno, ricordiamo anche Francesco Marcaletti, Coordinatore del progetto italiano finanziato dal Fondo Sociale Europeo “Laboratoriio permanente sull’Invecchiamento Attivo“ realizzato dalla provincia autonoma di Trento.
(Senioractu, 24 marzo 2011)


L'alimentazione in età avanzata(Centro Maderna)
Se da una parte i nutrizionisti continuano a promuovere una dieta più leggera e a basso contenuto di colesterolo per i quarantenni, chi ha superato i 70, ovvero le persone che normalmente sono molto più attente a quello che mangiano, paradossalmente dovrebbe sentirsi più libero da certe limitazioni. Secondo uno studio condotto da Hélène Payette, ricercatrice presso l'Istituto Universitario di Geriatria di Sherbrooke in Quebec, Canada, a 80 anni il colesterolo non è più un fattore così importante, dal momento che con buona probabilità la persona a quell'età ha già superato il rischio di malattie che ne possono derivare. E' invece molto importante, per la Payette, che una persona in età avanzata mangi quanto necessario per sfamarsi e ricavi piacere da ciò che mangia.
Recenti ricerche hanno mostrato infatti che, contrariamente a quanto si è sempre creduto, il peso ideale per gli anziani sarebbe superiore a quello dei giovani adulti: le persone anziane non obese, ma con un peso maggiore, vivono più a lungo, presentano un tasso di mortalità più basso e sono più resistenti alle malattie di quelle più magre. Un'alimentazione insufficiente o troppo povera nell'anziano porta inoltre ad una perdita della forza fisica con implicazioni sulla mobilità, l'autosufficienza e il sistema immunitario.

(Cyberpresse.ca, 14 marzo 2011)
 
(News del 22 /03/2011)
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Pronto farmaco festivo(Centro Maderna)
Questo il nome della nuova iniziativa finanziata dalla Regione Piemonte e realizzata dall'associazione di volontariato Sea (Servizio emergenza anziani) che offre la possibilità ai 90 mila cittadini ultrasessantacinquenni della città di Torino di ricevere a casa, nei giorni festivi e gratuitamente, i farmaci prescritti loro dal medico semplicemente rivolgendosi al numero verde 800.812068 il sabato dalle 12 alle 20 e la domenica dalle 8 alle 20. “Pronto farmaco festivo” si inserisce nell’ambito del progetto “Anziani Piemonte” che comprende anche altre iniziative quali ''Diritto alla cura'' per offrire un accompagnamento agli anziani che necessitano di cure continuative, ''Fragranza'' per prevenire la depressione e la solitudine degli anziani, e ''Attenzione alla zone rurali e montane'' per aiutare gli anziani soli che vivono in zone disagiate offrendo loro sia un aiuto negli spostamenti che in tutte le altre necessità che possono avere.
“Stare vicini in modo concreto ai cittadini, facilitando loro la vita quotidiana” ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota “ non credo sia una piccola cosa, ma un’azione importante, soprattutto se si parla di salute e di problematiche legate alle persone più anziane. Grazie al coordinamento della Regione e al supporto del mondo del volontariato, riusciamo a offrire un servizio molto utile».

(Focus Salute, 29 marzo 2011)


La terapia comportamentale per sconfiggere l'insonnia negli anziani(Centro Maderna)
L'insonnia, come altri disturbi del sonno, può avere effetti devastanti sulla salute delle persone anziane, diventando spesso la causa di depressione e cadute con conseguenti fratture. Si stima inoltre che il tasso di mortalità sia maggiore tra le persone che ne soffrono che tra quelle che invece dormono bene. I medici prendono dunque il problema dell'insonnia molto seriamente, non esitando a prescrivere farmaci (di solito sedativi ipnotici) che aiutano i pazienti a riposare meglio ma che possono creare stati di confusione e disorientamento durante la veglia e portare anch'essi a cadute, come ha evidenziato uno studio pubblicato dal British Medical Journal nel 2005.
Oggi, un'equipe di ricercatori dell'università di Pittsburgh, ha invece dimostrato, confermando i risultati di altri studi precedenti, come una breve terapia comportamentale possa essere molto più efficace e sicura di quella farmacologica. Lo studio, pubblicato lo scorso gennaio sul "The Archives of Internal Medicine", ha coinvolto 79 di anziani di età media intorno ai 72 anni i quali hanno partecipato a due sessioni informative tenute da un' infermiera specializzata. Durante gli incontri gli anziani sono stati "educati" sui principi base del sonno e sulle quattro regole fondamentali identificate dai ricercatori: ridurre il tempo che si passa a letto, alzarsi alla stessa ora tutti i giorni, non andare a letto finché non si ha effettivamente sonno e non rimanere a letto se non si dorme. Possono sembrare regole banali, ma l'atteggiamento più comune è esattamente l'opposto: si stima infatti che molti anziani rimangano a letto 10-12 ore per dormirne soltanto 5.
Oltre alle due sedute informative i partecipanti hanno ricevuto due telefonate da parte dell'infermiera responsabile del progetto nell'arco del mese e alcuni questionari e diari del sonno da compilare. Dopo sole 4 settimane i miglioramenti registrati dal gruppo sono stati notevoli, miglioramenti che si sono protratti fino ai primi 6 mesi successivi allo studio.
(New York Times, 23 marzo 2011)

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