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domenica 16 dicembre 2012

I nonni: risorsa o fardello


I nonni quando stanno bene sono una risorsa, quando sono gravemente ammalati sono un fardello? 
Mi piace e condivido la frase di Maria Rita Parsi: " I nonni sono coloro che vengono da lontano e vanno per primi, ad indagare oltre la vita; sono i vecchi da rispettare per essere rispettati da vecchi; sono il passato che vive nel presente ed i bambini sono il presente che vedrà il futuro"
Ho deciso di dedicare questo post ai nonni, io che nonno non sono, ma che avrei voluto esserlo, perché voglio bene ai bambini per la loro ingenuità e spontaneità. Io ho conosciuto tre nonni, il quarto, il papà di mia mamma, è disperso sul Carso nella prima Guerra Mondiale. Essere nonni di bambini piccoli, non è lo stesso che esserlo di preadolescenti e adolescenti. Mentre quando si è piccoli i nonni si ascoltano e si sta volentieri con loro, quando i nipoti sono grandicelli "uffa che pizza", mio nonno ripete sempre le stesse cose. L'input  per il post mi è stato dato dalla descrizione che una studentessa di quinta superiore, diciottenne, ha redatto dei suoi quattro nonni e dal libro I nonni: un peso o un valore? frutto di una ricerca del Sindacato pensionati italiani (Spi) e dell'Istituto di ricerche economiche e sociali (Ires).
Il libro cerca di rispondere alle domande: Qual è il valore dell’attività non retribuita svolta quotidianamente dagli anziani? I “nonni” sono una risorsa, oppure un “fardello” che incide solamente sui costi dei servizi sanitari, assistenziali e previdenziali?
L’impegno più rilevante e decisivo delle persone mature e anziane è destinato ai nipoti. Dai dati dell’IRES emerge che in Italia sono presenti circa 6,9 milioni di nonni. Dallo studio “Il capitale sociale degli anziani. Stime sul valore dell’attività non retribuita”, commissionato dallo SPI, il sindacato dei pensionati della Cgil emerge che l’impegno degli over 55 vale oltre 18 miliardi di euro l’anno, ben l’1,2% del Pil italiano. Solo per la cura dei nipoti (sono 8 milioni i bambini con meno di 14 anni), la risorsa nonni può valere per l’economia del Paese tra i 7,3 e i 13,8 miliardi di euro l’anno.
Ma recentemente, scrivendo un post su Arturo Capasso, giornalista e scrittore napoletano, nato nel 1935 e deceduto per tumore nel 2009, ho trovato nel sito Scena illustrata nel web, la bellissima letterina della nipotina che riporto qui sotto. Com'è bello che i nipoti, di qualsiasi età, raccontino i loro nonni (non è facile però convincerli a farlo, pensano che debbano scrivere l'odiato tema).
Ecco cosa ha scritto una 18enne:
Nonno materno: con mio nonno materno ci sono molte discrepanze dovute all’ingestibile carattere di entrambi. Litighiamo molto spesso, da parte sua sia per le ingiustizie che si vengono a creare in famiglia, sia per le sue idee antiche dovute ad un malsano e ormai superato “patriarcalismo” e sia per il suo spirito orgoglioso. Le mie colpe sono invece dovute ad una esagerata sete di giustizia, ad un elevato femminismo e alla mia testardaggine che identifica la mia personalità. Ogni volta che si accende una discussione, tende ad offendermi anche brutalmente. All’inizio mi difendo sempre in modo diplomatico, usando un gergo appropriato e mantenendo la calma. Poi però, quando mi scontro contro la sua ignoranza e suscettibilità mi agito ed inizio a comportarmi come lui. Questo mio atteggiamento fa star male il resto della famiglia, per cui dovrei imparare a restare indifferente nei confronti delle sue provocazioni, molto probabilmente causate dall’alcool.
Nonna materna: con mia nonna materna ho un bellissimo e sincero rapporto, io la considero la mia seconda madre a tutti gli effetti perché è lei più di tutti gli altri parenti che mi ha insegnato i veri valori della vita, mi ha dato una solida educazione e sani principi su cui fondare la mia esistenza e le relazioni con la società. Non voglio però che si pensi che mia madre non mi abbia mai insegnato niente, anzi! Ho imparato molto anche da lei, e sto imparando tuttora. I miei sono divorziati da quando avevo 4 anni, sono stata affidata a mia madre come spesso accade nella maggioranza dei casi, e quando lei era al lavoro mi portava molto spesso a casa di mia nonna in campagna, per cui oltre a vivere la maggior parte della mia infanzia con lei, ho vissuto anche circondata da animali e di questo posso ritenermi fortunata. Anche loro sono capaci di insegnarti molto.
Nonno paterno: con mio nonno paterno non ho un rapporto stretto perché lo vedo davvero molto poco, e quelle poche volte che ci vediamo non parliamo molto. Più che altro io cerco di evitare un dialogo con lui perché ogni volta che ci provo, divaga sempre in discorsi su sue esperienze passate in guerra come militare, e le storie sono sempre le stesse! Però quando capita lo ascolto abbastanza volentieri perché so che per lui è importante e crede così di insegnarmi qualcosa.
Oltre ad evitare certi discorsi con lui, evito anche di sfidarlo a carte, perché perdo praticamente sempre e ciò mi causa un calo di autostima generale!
Lui è un uomo molto sensibile, si preoccupa sempre per me, a volte è peggio di una donna. Una volta stava per mettersi a piangere dall’angoscia di non vedermi ritornare a casa perché ero andata al cinema, ed ero sotto la sua responsabilità.
Nonna paterna: con mia nonna paterna ho un rapporto molto alla pari, quelle poche volte che ci vediamo sfruttiamo il tempo a raccontarcela come due vecchie comari che stanno tutto il giorno a parlare degli altri e a confidarsi con loro stesse. Lo trovo un rapporto molto divertente, in più lei è simpaticissima, mi fa ridere sempre quando ne ho bisogno! Vorrei poterla vedere di più.
Quelle volte in cui la mia autostima si abbassa perché perdo a carte con mio nonno, la riacquisto sfidando mia nonna ad uno scontro all’ultimo sangue. Lei è una frana a carte, per questo è divertente e vinco sempre!

E la nipotina di Capasso in ricordo del nonno passed away?
Caro Nonnino, so che stai sentendo e volevo cogliere questo momento per parlarti un po' e rivivere alcuni dei tanti momenti passati insieme... Sai non mi sembra vero tutto questo, non ci credo... So che stai ancora qui con me, ti sento e per questo ti parlo ...Sai nonno ieri ripensavo a tutti quei pomeriggi passati insieme a studiare, te li ricordi? Chi li potrà mai dimenticare... Quanti ricordi, diverbi, perché usavi termini troppo difficili e io non ti capivo mai. 
Quante ore passate insieme a leggere i Promessi Sposi, a scrivere temi e a imparare ad usare sempre l’enciclopedia per fare tutti gli approfondimenti che ci servivano ad avere quel voto in più e ad arrivare sempre al massimo risultato per poi fare il nostro “BATTI CINQUE” dopo un travaglio mentale durato tutto il pomeriggio. Ogni volta prima di studiare, non mi facevi sedere se non mi leggevi un tuo articolo. Mi incastravi sempre!! Io dicevo: “nonno uffa sono troppo lunghi” ma dopo le prime due righe non riuscivo più a staccarmi. Sorridevo perché ero sempre soddisfatta di quello che scrivevi e anche perché alcune volte ero la “protagonista”.
 Tanta cultura, tanta saggezza, tanta voglia di imparare, scoprire il mondo, ma soprattutto tanta voglia di trasmetterci tutto questo…Ecco! Questo sei tu. Un nonno che ci teneva alla nostra preparazione, ci premiava con i soldini appena prendevamo un bel voto. Scrivesti una tabella con tutti i voti e i rispettivi premi perché avevi paura che ti potessimo imbrogliare! Un nonno che amava viaggiare, che amava portarci ovunque: Londra, Il Cairo, Parigi… e io che facevo la tua fotoreporter. Ci hai dato tanto, mi hai dato tanto, non potrò mai dimenticare tutti i momenti passati insieme.
 Da quel giorno che da piccola ti feci mangiare quel confettino azzurro, oggi immortalato in quella foto vicino al tuo comodino, a quando mi venivi a prendere a danza, sempre lì un ora prima, così potevi mangiarti in santa pace tutte le pizze fritte che volevi senza che nonna dicesse niente, e mi dicevi sempre: “Ah che bello, mi sono consolato”. Eh si nonnino quante ne abbiamo passate insieme… Sei stato sempre presente in ogni singolo momento…con le tue preghierine la mattina, con quelli che chiamavi“ travagli mentali”,che mi facevi prima degli esami, e poi mi dicevi sempre: “ma quando non ci sarò più chi ti mancherà di più il nonno o il maestro?” e io dicevo sempre: “Noo il maestro se no come faccio a prendere 8 in italiano??”.
 Vabbè nonnino avremo modo di parlare da soli, non posso svelare tutti i nostri segreti! Sappi che sei stato e sarai per sempre il mio nonnino speciale, che mi ha cresciuta, mi ha insegnato a non arrendermi mai e affrontare tutto a testa alta. Non ti preoccupare starò io con nonnina, lei è forte e poi le hai lasciato una bella famiglia, mamma Daniela, papà Federico, Arturo e Diana. Ci faremo forza ma tanto so che non ci farai mai sentire soli.
 Grazie per avermi dato la gioia di conoscerti e di poterti essere così vicina. Buona notte nonnino mio, ti voglio bene. la tua nipotina

2 commenti:

  1. Mi sono dimenticato di aggiungere la descrizione affettuosa della nonna Fernanda della 18enne Arianna, chiedo perdono!
    Il rapporto con mia nonna Fernanda è molto speciale ed è basato sul dialogo e sull’affetto reciproco; nella mia vita é una delle persone più importanti! E’ il mio punto di riferimento, la mia guida, la mia grande STELLA! Per tutta la mia prima infanzia, quando mia mamma andava a lavorare e tornava tardi, trascorrevo molto tempo con lei: era bellissimo giocare con lei e stare in sua compagnia. Adesso che sono cresciuta, tra me e mia nonna nascono a volte delle piccole incomprensioni per il modo di pensare diverso che noi abbiamo, ma poi tutto si risolve subito con un sorriso e un abbraccio. A parte questi piccoli malintesi che vengono a crearsi, con mia nonna ho un rapporto che si può definire fantastico, ne sono molto gelosa! Io sono la più grande dei nipoti e quindi ho potuto godere di più di tutte le sue attenzione esclusive verso di me. Mi è stata vicina quattro anni fa in un momento molto brutto della mia vita, e mi ha dato molto coraggio a rialzarmi e ad affrontare la situazione a testa alta. Io amo mia nonna e non saprei vivere senza di lei!

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  2. Auspico che altri giovani dedichino ai propri nonni un affettuoso ricordo, sarebbe un bel modo di fare gli auguri per le Feste 2012-13.

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