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giovedì 6 dicembre 2012

I tagli negli Ospedali: Sant'Antonio e Azienda Ospedaliera


Dalla Rassegna Stampa dell'Azienda Ospedaliera riporto l'articolo del MATTINO DI PADOVA di giovedì 6 dicembre 2012 dal titolo: 
Il Sant'Antonio deve dire addio a ben sette reparti     
Sforbiciate e riorganizzazioni da parte della Regione 
Piove di Sacco perde Pediatria e una Chirurgia

L'ospedale Sant'Antonio dovrà dire addio a sette reparti, mentre Piove di Sacco farà a meno della Pediatria, di una Chirurgia. Nel Piovese addio anche ad un Pronto soccorso autonomo, il reparto d'urgenza sarà accorpato al "gemello" dell'ospedale Sant'Antonio. Il prossimo futuro della sanità padovana, così come l'hanno disegnato i tecnici della Regione, prevede sforbiciate e riorganizzazioni, nell'ottica di una maggior funzionalità.
Le schede di dotazione ospedaliera dell'Usl 16 (numero di letti, di unità operative e di primari rivisti alla luce del nuovo piano socio-sanitario) prevedono cambiamenti copernicani nella sanità padovana. Azienda ospedaliera, Sant'Antonio e ospedale Immacolata Concezione offriranno un servizio completo, a 360 gradi, ma non dovranno pestarsi i piedi a vicenda. Il programma di ristrutturazione è ancora "di massima" (le schede dovranno ottenere il placet di Giunta regionale e V Commissione) ma i probabili aggiustamenti non sconvolgeranno il piano di riduzione di primariati e - di conseguenza - di reparti. All'ospedale Sant'Antonio abbasserà la saracinesca la Cardiologia, il Suem (servizio di emergenza e urgenza) passerà all'azienda ospedaliera, addio alla Lungodegenza, al reparto di Riabilitazione, alla Medicina di laboratorio, alla Foniatria. Dipartita in vista anche per la Radiologia, destinata a fondersi con quella dell'azienda ospedaliera. Come farà l'Usl a rispondere alle esigenze di sa
Iute di mezzo milione di utenti a fronte di un taglio di tali dimensioni? Semplice (almeno sulla carta), facendo lavorare le tre strutture ospedaliere in rete. A Piove di Sacco infatti salterà la Pediatria, ma rimarrà attivo il punto nascite, che da quasi un anno lavora spalla a spalla con la Divisione ostetrica dell'azienda ospedaliera di Padova diretta da Maria Teresa Gervasi.
Le schede prevedono poi tempi bui anche per la Neurologia del Piovese.
In azienda ospedaliera invece il manager Adriano Cestrone di fatto ha giocato d'anticipo, precorrendo il diktat delle schede ospedaliere: le Chirurgie sono state ridotte da otto a quattro, è già previsto un taglio al numero delle medicine. In via Giustiniani finiranno su di un binario morto tutti i reparti considerati "doppione". Un esempio? Tra Fisiopatologia respiratoria e Pneumologia la Regione potrà salvare un reparto solo. A finire alle ortiche, conti alla mano, saranno 15 unità operative, chirurgie e medicine comprese. I tecnici prevedono un futuro sanitario molto più snello, ma non hanno ragionato in termini di posti letto, bensì di apicalità: in altre parole sono intervenuti con l'accetta laddove, negli anni, erano spuntati primariati che oggi faticano a trovare una collocazione nel sistema sanitario regionale. (Fabiana Pesci)

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