Ieri
sera ho cenato con i volontari di I.A.S.I. - Pronto Anziano. Ci siamo scambiati
gli auguri di Natale, abbiamo parlato dei servizi agli anziani, di studenti, di dialogo e solidarietà tra le
generazioni, di scuola, di volontariato, di medici e delle vicende del prof.
Favero, ex direttore della Clinica Odontoiatrica. Abbiamo accennato anche alla nuova grana, segnalata
dai giornali, sugli interventi chirurgici non autorizzati che venivano
effettuati nella Clinica Oculistica. Abbiamo parlato anche, lo confesso, del "bellissimo esempio" di rapporto
sentimentale intergenerazionale, non avevamo mai affrontato questo tema, tra Berlusconi
e la Pascale, 28enne lei, 28+49 lui.
Non
divaghiamo, torniamo al titolo del post. Antonio, amico e socio IASI, mi dice
di aver letto nel Gazzettino un articolo in cui si diceva che l'illustre
odontoiatra era stato "richiamato" dall'Azienda Ospedaliera. La notizia mi è
sembrata molto strana e quindi sono andato a verificarla. Nella Rassegna Stampa
dell'Azienda Ospedaliera di Padova di martedì 18 dicembre 2012, trovo l'articolo "incriminato". La
brava e attenta giornalista Federica Cappellato, esperta di scuola e di sanità,
in effetti ha intitolato il suo pezzo: Pazienti
"dirottati": Favero già richiamato dall'Azienda ospedaliera. Forse
volutamente, per attirare l'attenzione dei lettori, Federica ha usato il
participio passato del verbo richiamare, "richiamato", ben conoscendo
il suo doppio significato. Il primo fa riferimento al chiamare qualcuno
indietro, farlo tornare nello stesso luogo dove si trovava in precedenza (è il significato che si percepisce per primo), il secondo ha valore di sollecitare, rimproverare
qualcuno. Io ho usato spesso il verbo
richiamare con il secondo significato, quando scrivevo sul registro di
classe: Ho richiamato lo studente Rossi
per le troppe assenze.
Ecco
l'articolo:
Chi aveva fissato il prezzario del Centro
odontoiatrico pubblico di via Venezia, che proponeva cifre per niente
economiche? «Le tariffe aziendali, rispetto alle quali le strutture private
riconducibili al professor Favero, cui egli indirizzava i pazienti rivoltisi
alla struttura pubblica, praticavano tariffe notevolmente inferiori, sono state
determinate dalla competente struttura aziendale su proposta/indicazione del
medesimo prof. Favero, da ultimo con sua nota del 24 ottobre 2007». E ancora:
«Le strutture private presso le quali i pazienti sono stati indirizzati erano
tutte riferibili e riconducibili al medesimo prof. Favero».
Inoltre il celebre dentista era già stato
messo in guardia. «Risulta che, sia pure con riferimento a prestazioni che la
struttura pubblica non è organizzativamente attrezzata a svolgere, il direttore
generale dell'Azienda ospedaliera aveva già richiamato il prof. Favero alla
necessità di non effettuare segnalazioni di strutture esterne con modalità tali
da configurare l'ipotesi di conflitto di interessi, quand'anche solo
potenziale, con la struttura pubblica, e in ogni caso come "invio"
diretto dei pazienti a una specifica struttura privata". E quanto si legge
nel verbale steso dal Comitato dei Garanti formato da Giampietro Rupolo,
Gianbattista Euro Cera e Chiara Cacciavillani, organismo misto
ospedaliero/universitario che, giovedì scorso, si è espresso all'unanimità per
la sospensione del professore dall'attività assistenziale prestata in regime di
convenzione con l'Azienda, imponendo «il suo allontanamento dall'Azienda
medesima».
Questo il risultato cui sono giunti i
Garanti dopo aver visionato i quattro filmati girati da «Striscia la notizia»,
prendendo atto anche della documentazione prodotta dallo stesso cattedratico,
«documentazione che consta soltanto nella generica negazione di qualsiasi
scorrettezza o violazione di pertinenti disposizioni normative». Insomma,
scrivono Rupolo, Cera e Cacciavillani, dall'istruttoria esperita risulta
«ampiamente comprovata» la circostanza che alcuni pazienti, rivoltisi al centro
pubblico di via Venezia, siano stati indirizzati dal prof. Favero a strutture
esterne con la promessa di ottenere un significativo sconto. Sulla base di
tutto questo il dg Cestrone ha deliberato di sospendere dall'attività
assistenziale e di allontanare dall'Azienda ospedaliera il noto dentista «per
le gravissime mancanze ai doveri d'ufficio rilevate».
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