Dalla Rassegna Stampa dell'Azienda Ospedaliera di Padova copio e incollo l'articolo di Fabiana Pesci apparso sul MATTINO DI PADOVA di venerdì 15.03.2013, dal sopratitolo: Il progetto USL per ridurre le liste d'attesa: trattative sindacali in corso e dal titolo: Al Sant'Antonio visite ed esami anche di notte
Esami
in notturna e pure in prefestivo. L'Usi 16 di Padova ha preso alla lettera il
diktat del presidente della Regione Zaia, che ha ordinato alle aziende
sanitarie di aprire i battenti anche dopo il tramonto per tentare di dare un
taglio alle liste d'attesa.
Nuovo progetto Erano
pochi quanti scommettevano che l'Usl padovana, la più grande di tutto la
regione con i suoi 500 mila utenti, ce l'avrebbe fatta a dare avvio alla
rivoluzione. Ma il direttore generale Urbano Brazzale ed il suo braccio destro,
il direttore sanitario Domenico Scibetta, hanno iniziato a lavorare al progetto
all'indomani del loro insediamento in via Scrovegni. Ed ora il nuovo piano sta
prendendo forma. Valutata la fattibilità dell'apertura extra dell'ospedale
Sant'Antonio, ora l'Usi è giunta al punto degli accordi con le rappresentanze
dei medici e dei dipendenti dell'azienda sanitaria. Risolto il fronte
"tecnico- amministrativo", Brazzale è pronto a partire.
Tac di sabato Zaia,
pochi mesi fa, era stato chiaro: ai nuovi manager della sanità ha chiesto che
diano il massimo per risolvere il problema della lunghezza delle liste
d'attesa, tallone d'Achille del Veneto. Ogni azienda sanitaria ha dato avvio
alle procedure, testando quale fosse la miglior formula da adottare. L'Usl 16,
a fronte di milioni di prestazioni ero gate, ha deciso di fare le cose in
grande. Se in molte aziende i manager si sono limitati ad allungare gli orari
di apertura degli ambulatori, Padova ha deciso di andare incontro ancor di più
alle esigenze dell'utenza. Non solo medici a disposizione fino alle 22, si
potrà accedere alle prestazioni anche nella giornata di sabato, pomeriggio
compreso.Trattative in corso Entro la prossima settimana il manager Urbano Brazzale definirà insieme allo staff della Radiologia e con le rappresentanze sindacali tempi e modi dell'avvio del progetto «ospedale di notte e nei week-end». Il servizio, a meno di un'improbabile rottura delle trattative, dovrebbe partire a strettissimo giro: e la prima ad iniziare sarà la radiodiagnostica, dalle Tac alle radiografie, dalle risonanze magnetiche alle mammografie. Di certo per l'azienda sanitaria si tratta di far aumentare i costi del personale, ma l'idea sottesa al prolungamento di orario è volta in primo luogo al soddisfacimento della domanda di salute. I padovani però, conti alla mano, pare soffrano un pochino di ipocondria, dato che le prestazioni pro-capite sono almeno doppie rispetto alle linee guida nazionali. Ed ecco perché sarà fondamentale lavorare anche sul fronte dell'appropriatezza terapeutica.
Rivoluzione nella sanità Da un lato l'apertura degli ambulatori di sera e nel fine settimana, dall'altra un drastico taglio alle prestazioni erogabili dal privato-accreditato. La Regione si sta muovendo in un'unica direzione: "svuotare" gli ambulatori convenzionati per accentrare nel pubblico l'erogazione delle prestazioni ambulatoriali e di diagnostica. Un'operazione che i rappresentanti della sanità privata, sia dipendenti che amministratori, hanno più volte definito miope, in quanto sostengono che sia di gran lunga più dispendioso pagare un medico e tecnici pubblici extra piuttosto che continuare sulla strada della collaborazione "alla pari" tra pubblico e privato accreditato.
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