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venerdì 22 marzo 2013

Ricetta rossa o bianca?



Una signora ci dice che il suo MMG le ha prescritto 24 tra esami del sangue e delle urine su tre ricette (max 8 prescrizioni per ricetta della stessa branca specialistica). Recatasi in un ambulatorio convenzionato ha pagato la bellezza di 102,71€, così suddivisi: 70,90€ (importi delle tre ricette 36,15+19,55+15,20) per gli esami, 10€x3=30€ quota aggiuntiva e 1,81€ per il bollo da mettere nella fattura. Ci chiede: Potevo evitare di pagare i 30 €? Potevo non presentare la ricetta rossa e fare gli esami privatamente, cioè a pagamento? Poteva il MMG prescrivere gli esami con una ricetta bianca?



Pagamento Ticket ed esenzioni
Il cittadino, quando accede al Sistema Sanitario Nazionale (utilizzando la ricetta rossa), partecipa alla spesa sanitaria pagando il ticket, ovvero una quota del costo della prestazione richiesta.
1. Ticket ed esenzioni per l'assistenza farmaceutica (farmaci)
2.  Ticket ed esenzioni per l'assistenza specialistica (visite ed esami)
3.  Ticket di Pronto Soccorso
È possibile pagare in contanti (per cifre inferiori a 1000,00 €), con Bancomat, assegni e carte di credito Visa, Mastercard e Bancoposta. NON è possibile pagare con American Express o con carte di credito senza banda magnetica.

Ticket per le prestazioni specialistiche
La compartecipazione alla spesa (ticket) per le prestazioni  specialistiche e diagnostiche ambulatoriali segue le indicazioni della normativa nazionale. Per gli assistiti che non hanno nessuna forma di esenzione, la compartecipazione massima alla spesa è di 36,15 euro sulla base delle tariffe delle prestazioni richieste nella singola   impegnativa (ricetta). Ogni ricetta può contenere fino a 8 prestazioni   della stessa branca specialistica (e fino a 4 se relative   all'odontoiatria). Quota addizionale per le prestazioni specialistiche ambulatoriali (comprese le prestazioni di laboratorio) e per la diagnostica. Il  cittadino che accede ai servizi tramite ricetta rossa paga, oltre  al  ticket per la prestazione erogata, anche una quota pari a: 10,00   euro per ciascuna impegnativa per soggetti  che appartengono ad un  nucleo familiare con reddito lordo complessivo  riferito all'anno  precedente, maggiore o uguale a 29.000 euro, oppure  per i soggetti non  iscritti all'anagrafe regionale e residenti nella  regione Veneto; 5,00 euro per  ciascuna impegnativa per soggetti che appartengono ad  un nucleo  familiare con reddito lordo complessivo, riferito all'anno  precedente,  inferiore a 29.000 euro e che siano anche iscritti  all'anagrafe regionale e residenti nella regione Veneto. A partire dal 1 giugno 2012 non sarà più possibile presentare autocertificazione allo sportello. L'utente avrà diritto alla riduzione della quota fissa sulla ricetta solo se, al momento del pagamento, la ricetta riporterà nell'apposito spazio il codice 7RQ. Non sarà quindi sufficiente il possesso del certificato. Per ottenere l'esenzione sarà necessario che, a momento della compilazione della ricetta, il Medico abbia scritto sulla ricetta il codice di esenzione. Ogni volta in cui ti rivolgi al Medico per una ricetta, porta quindi  sempre con te ed esibisci il certificato di esenzione che attesta il diritto all'esenzione. Visto il certificato, il Medico scriverà il tuo  codice di esenzione sulla ricetta. Il giorno del pagamento/prenotazione il diritto all'esenzione sarà riconosciuto solo se il Medico ha scritto il codice  di esenzione sulla ricetta. I certificati di esenzione sono di due tipi: i Certificati per l'esenzione dal pagamento del ticket sulle prestazioni specialistiche per condizioni socio-economiche (codici 7R2, 7R3, 7R4, 7R5); i certificati per la riduzione della quota fissa di 10 euro per ciascuna ricetta rossa (certificato CEPQ con codice 7RQ).   
Per rispondere alla signora copio e incollo dal sito dell'ULSS 21 l'articolo di Fabiana Pesci apparso sulla Nuova Venezia il 17 settembre 2011 che tenta di chiarire la circolare del 23 agosto del segretario regionale per la Sanità Domenico Mantoan.

PADOVA Negli ospedali veneti non si potrà più andare in bianco, colore che fino ad oggi ha permesso di raggirare il super ticket. Parola di segretario regionale Domenico Mantoan. Il numero uno della Sanità veneta attraverso una circolare inviata a tutte le aziende sanitarie ha messo nero su bianco le nuove regole per smascherare gli evasori del neonato superticket da 5 o 10 €. La maggiorazione sarà applicata anche a chi presenterà la ricetta bianca ancora libera da sovra tassa. Sono i cosiddetti paganti in proprio un tempo eccezioni al sistema che però si sono moltiplicati dopo la stangata di metà luglio. Pazienti che si presentano agli sportelli Cup con la semplice carta intestata del medico con la prestazione da eseguire. Il motivo dell'impennata di ricette bianche è facile da intuire: in alcuni casi il paziente risparmia. L'esempio è ormai divenuto un classico: semplici esami del sangue che su ricetta rossa superano i 40 euro, su bianca invece si bloccano a quota dieci o poco più. Ma anche visite ginecologiche, oculistiche, pediatriche. Per il paziente è sufficiente trovare un medico che ha maldigerito il nuovo ticket per riuscire ad eluderlo. A fronte della moltiplicazione dei pazienti "in bianco" la Regione ha emesso una circolare esplicativa che tutte le aziende sanitarie sono in procinto di applicare. L'utente pagante in proprio - scrive Mantoan - fornito di prescrizione medica rossa o bianca che sia, non sceglie un determinato medico ma opziona unicamente la struttura dalla quale desidera ricevere la prestazione; di quest'ultima unitamente alla quota fissa della ricetta l'utente si accolla il costo stabilito dal tariffario regionale, non soggiacendo così alle regole della prioritarizzazione. Le nuove disposizioni collegano anche a questa ricetta la quota fissa pari a 10 euro, che il Veneto ha ridotto a cinque per gli utenti con reddito inferiore ai 29 mila euro. Giro di vite sugli utenti ma anche sui medici obbligati a usare il ricettario rosso. Mantoan è categorico: le irregolarità connesse all' uso del ricettario potranno assumere rilievo amministrativo civile o penale oltre che deontologico. Ora tocca ad aziende ed Usl fare i conti con le nuove disposizioni. La normativa diverrà esecutiva al più presto.

Ricorso della Regione e sentenza della Corte Costituzionale. La Regione, che in un primo tempo aveva congelato l´introduzione dei ticket aggiuntivi ma poi in luglio è stata costretta a imporli dal Ministero, ha presentato ricorso alla Corte costituzionale spiegando tra l´altro che i nuovi balzelli spingono non solo parecchi assistiti a rivolgersi ai privati ma soprattutto rischiano così di non coprire comunque le mancate risorse erogate, configurando una perdita economica che va a minare pesantemente l´obiettivo del pareggio di bilancio. Ma la Corte Costituzionale, con sentenza del 16 luglio 2012, n. 187,  ha dato torto alla Regione.

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