Una signora ci dice che il suo MMG le ha prescritto 24
tra esami del sangue e delle urine su tre ricette (max 8 prescrizioni per
ricetta della stessa branca specialistica). Recatasi in un ambulatorio
convenzionato ha pagato la bellezza di 102,71€, così suddivisi: 70,90€ (importi
delle tre ricette 36,15+19,55+15,20) per gli esami, 10€x3=30€ quota aggiuntiva
e 1,81€ per il bollo da mettere nella fattura. Ci chiede: Potevo evitare di pagare i 30 €? Potevo non presentare la ricetta rossa
e fare gli esami privatamente, cioè a pagamento? Poteva il MMG prescrivere gli
esami con una ricetta bianca?
Pagamento Ticket ed esenzioni
Il cittadino, quando accede al Sistema Sanitario
Nazionale (utilizzando la ricetta rossa), partecipa alla spesa sanitaria
pagando il ticket, ovvero una quota del costo della prestazione richiesta.1. Ticket ed esenzioni per l'assistenza farmaceutica (farmaci)
2. Ticket ed esenzioni per l'assistenza specialistica (visite ed esami)
3. Ticket di Pronto Soccorso
È possibile pagare in contanti (per cifre inferiori a 1000,00 €), con Bancomat, assegni e carte di credito Visa, Mastercard e Bancoposta. NON è possibile pagare con American Express o con carte di credito senza banda magnetica.
Ticket per le prestazioni specialistiche
La compartecipazione alla spesa (ticket) per le
prestazioni specialistiche e
diagnostiche ambulatoriali segue le indicazioni della normativa nazionale. Per gli assistiti che non hanno nessuna forma di
esenzione, la compartecipazione massima alla spesa è di 36,15 euro sulla base
delle tariffe delle prestazioni richieste nella singola impegnativa (ricetta). Ogni ricetta può
contenere fino a 8 prestazioni della
stessa branca specialistica (e fino a 4 se relative all'odontoiatria). Quota addizionale per le prestazioni specialistiche
ambulatoriali (comprese le prestazioni di laboratorio) e per la diagnostica. Il cittadino
che accede ai servizi tramite ricetta rossa paga, oltre al
ticket per la prestazione erogata, anche una quota pari a: 10,00 euro per ciascuna impegnativa per
soggetti che appartengono ad un nucleo familiare con reddito lordo
complessivo riferito all'anno precedente, maggiore o uguale a 29.000 euro,
oppure per i soggetti non iscritti all'anagrafe regionale e residenti
nella regione Veneto; 5,00 euro
per ciascuna impegnativa per soggetti
che appartengono ad un nucleo familiare con reddito lordo complessivo,
riferito all'anno precedente, inferiore a 29.000 euro e che siano anche
iscritti all'anagrafe regionale e
residenti nella regione Veneto. A partire dal 1 giugno 2012 non sarà più possibile
presentare autocertificazione allo sportello. L'utente avrà diritto alla
riduzione della quota fissa sulla ricetta solo se, al momento del pagamento, la
ricetta riporterà nell'apposito spazio il codice 7RQ. Non sarà quindi
sufficiente il possesso del certificato. Per ottenere l'esenzione sarà necessario che, a
momento della compilazione della ricetta, il Medico abbia scritto sulla ricetta
il codice di esenzione. Ogni volta in cui ti rivolgi al Medico per una ricetta,
porta quindi sempre con te ed esibisci
il certificato di esenzione che attesta il diritto all'esenzione. Visto il
certificato, il Medico scriverà il tuo
codice di esenzione sulla ricetta. Il giorno del pagamento/prenotazione
il diritto all'esenzione sarà riconosciuto solo se il Medico ha scritto il
codice di esenzione sulla ricetta. I certificati di esenzione sono di due tipi: i Certificati per
l'esenzione dal pagamento del ticket sulle prestazioni specialistiche per
condizioni socio-economiche (codici 7R2, 7R3, 7R4, 7R5); i certificati per
la riduzione della quota fissa di 10 euro per ciascuna ricetta rossa
(certificato CEPQ con codice 7RQ). Per rispondere alla signora copio e incollo dal sito dell'ULSS 21 l'articolo di Fabiana Pesci apparso sulla Nuova Venezia il 17 settembre 2011 che tenta di chiarire la circolare del 23 agosto del segretario regionale per la Sanità Domenico Mantoan.
PADOVA Negli ospedali veneti non si potrà più andare in bianco, colore che fino ad oggi ha permesso di raggirare il super ticket. Parola di segretario regionale Domenico Mantoan. Il numero uno della Sanità veneta attraverso una circolare inviata a tutte le aziende sanitarie ha messo nero su bianco le nuove regole per smascherare gli evasori del neonato superticket da 5 o 10 €. La maggiorazione sarà applicata anche a chi presenterà la ricetta bianca ancora libera da sovra tassa. Sono i cosiddetti paganti in proprio un tempo eccezioni al sistema che però si sono moltiplicati dopo la stangata di metà luglio. Pazienti che si presentano agli sportelli Cup con la semplice carta intestata del medico con la prestazione da eseguire. Il motivo dell'impennata di ricette bianche è facile da intuire: in alcuni casi il paziente risparmia. L'esempio è ormai divenuto un classico: semplici esami del sangue che su ricetta rossa superano i 40 euro, su bianca invece si bloccano a quota dieci o poco più. Ma anche visite ginecologiche, oculistiche, pediatriche. Per il paziente è sufficiente trovare un medico che ha maldigerito il nuovo ticket per riuscire ad eluderlo. A fronte della moltiplicazione dei pazienti "in bianco" la Regione ha emesso una circolare esplicativa che tutte le aziende sanitarie sono in procinto di applicare. L'utente pagante in proprio - scrive Mantoan - fornito di prescrizione medica rossa o bianca che sia, non sceglie un determinato medico ma opziona unicamente la struttura dalla quale desidera ricevere la prestazione; di quest'ultima unitamente alla quota fissa della ricetta l'utente si accolla il costo stabilito dal tariffario regionale, non soggiacendo così alle regole della prioritarizzazione. Le nuove disposizioni collegano anche a questa ricetta la quota fissa pari a 10 euro, che il Veneto ha ridotto a cinque per gli utenti con reddito inferiore ai 29 mila euro. Giro di vite sugli utenti ma anche sui medici obbligati a usare il ricettario rosso. Mantoan è categorico: le irregolarità connesse all' uso del ricettario potranno assumere rilievo amministrativo civile o penale oltre che deontologico. Ora tocca ad aziende ed Usl fare i conti con le nuove disposizioni. La normativa diverrà esecutiva al più presto.
Ricorso della Regione e sentenza della Corte Costituzionale. La Regione, che in un primo tempo aveva congelato l´introduzione dei ticket aggiuntivi ma poi in luglio è stata costretta a imporli dal Ministero, ha presentato ricorso alla Corte costituzionale spiegando tra l´altro che i nuovi balzelli spingono non solo parecchi assistiti a rivolgersi ai privati ma soprattutto rischiano così di non coprire comunque le mancate risorse erogate, configurando una perdita economica che va a minare pesantemente l´obiettivo del pareggio di bilancio. Ma la Corte Costituzionale, con sentenza del 16 luglio 2012, n. 187, ha dato torto alla Regione.
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